L’altra settimana ci siamo occupati dell’inchiesta del procuratore capo Izzo e del sostituto procuratore Ernesto Caggiano che avevano messo sotto sequestro il laboratorio di farmaci antitumorali dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore: su istanza del direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, la procura ha dissequestrato i locali. I tecnici dell’Asl possono tornare a igienizzare il laboratorio e a fare sopralluoghi. Si crede che si riuscirà a riavviare la produzione di farmaci antiblastici in tempi realisticamente brevi. I bene informati, parlano anche di un’autorizzazione, che dovrebbe arrivare a breve, per tornare alla normale vita del laboratorio: quindi anche per la questione emissioni della preparazione dei farmaci a base di sostanze citotossiche e citostatiche, che tanto hanno preoccupato, tutto dovrebbe rientrare nella routine in tempi stretti. Si torna alla normalità dunque, sopratutto per chi aveva visto spostare il laboratorio all’ospedale “Ruggi” di Salerno: ci riferiamo con particolare attenzione a quei pazienti che avevano come riferimento il laboratorio incriminato. L’indagine resta, le responsabilità sono ancora da acclarare, le perplessità non sono state ancora fugate: insomma il lavoro non è affatto finito per gli inquirenti, ed anzi adesso comincia per loro una fase di intensificazione dei lavori. Il decreto di sequestro preventivo, scaturito dalle mani del Gip Giovanna Pacifico ed imposto sul campo dal Noe dei Carabinieri diretti dal capitano Giuseppe Ambrosone, è nato dalle diverse segnalazioni dei cittadini per intossicazioni, cattivi odori, vapori irritanti ed anche la presenza di una strana nube che si sono registrate mesi prima dell’imposizione dei sigilli. Il laboratorio è stato dissequestrato, le funzioni riprenderanno a breve apportando le modifiche necessarie, ma le responsabilità e i dubbi restano.