Siamo venuti a conoscenza, da fonti molto attendibili, che sia il Ministero dell’Economia, sia Farmindustria hanno espresso forti critiche nei confronti del documento sulla nuova remunerazione siglato da Federfarma Nazionale, mentre le regioni si riservano di esprimere il loro parere in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Di conseguenza, cosa potrebbe accadere?
A nostro avviso, considerate le criticità manifestate, si potrebbero aprire due scenari:
1) La riapertura del tavolo dell’AIFA nel quale le condizioni approvate non potrebbero che subire, ovviamente al ribasso, profonde modifiche;
2) Non si trova un accordo e, trascorso il termine del 15 novembre, il Ministro della Salute, d’intesa con l’Economia e le Regioni, decide di riformare la remunerazione al di fuori di ogni concertazione delle parti interessate, così come prevede la recente normativa sulla spending review.
Ribadiamo ancora una volta che Federfarma Lazio non è mai stata contraria alla riforma della remunerazione, ma ha sempre ribadito con fermezza che non era questo il momento economico e con questo Governo per discutere di tale problematica che rappresenta il futuro della farmacia, un futuro, è bene ribadirlo, senza appelli e senza ritorno.
Speriamo che i dubbi che abbiamo più volte espresso in tutte le sedi, siano smentiti.
Franco Caprino
Con le elezioni ad Aprile si sarebbe iniziato a parlare dell’accordo all’inizio dell’estate e probabilmente si sarebbe arrivati alla firma tra un anno. Con il prezzo medio a pezzo ancora calato.
Qualcuno mi spieghi il senso di questa ostinazione a voler rimandare, anche alla luce del fatto che difficilmente vincerà le elezioni la destra, teoricamente più vicina a noi.