Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, è molto attento e non lascia passare nulla senza ben analizzare ogni sfumatura. Infatti, si è subitamente buttato sul bando della Regione Liguria e su alcuni meccanismi che hanno insospettito il MNLF. Riportiamo fedelmente dalla nota che è stata diffusa: “Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti esprime alcune perplessità sul bando della Regione Liguria per l’assegnazione delle farmacie previste dall’articolo 11 del decreto “Cresci Italia”. Certamente è merito della Regione aver fatto da “apripista”, ma val la pena riflettere su alcuni meccanismi previsti nel testo. Il bando, oltre a non porre in rilievo la popolazione coinvolta nell’apertura delle nuove sedi, genera perplessità circa l’obbligo, pena esclusione dal concorso, dell’iscrizione all’Ordine professionale, fatto questo che eliminerebbe dal concorso automaticamente tutti coloro che pur in possesso di laurea ed abilitazione svolgono attività diversa (es. informatori scientifici) non s’iscrivono all’Ordine pur di non pagare l’ente previdenziale obbligatorio (ENPAF). Tale obbligo potrebbe essere posticipato all’accettazione, in caso di vittoria, di una farmacia. (il Regolamento di attuazione dell’ art. 4 D.P.C.M. 30 marzo 1994, n. 298 stabilisce, altresì, che “La mancata iscrizione all’albo professionale non preclude la valutazione del titolo, quando l’iscrizione stessa non sia obbligatoria per l’esercizio dell’attività espletata). Altro dispositivo, potenzialmente in grado di sollevare ricorsi e quindi allungare nel tempo l’apertura delle nuovi sedi, è quello che limita agli ultimi cinque anni la validità di eventuali specializzazioni o corsi di perfezionamento. Una tale limitazione non ha alcun riscontro nelle leggi di riferimento ed è quindi del tutto arbitraria, inoltre non si hanno precedenti di master, specializzazioni o corsi di perfezionamento “a scadenza” come gli alimenti. Ultimo punto che ad avviso del MNLF potrebbe ritardare l’assegnazione delle sedi farmaceutiche è quello che impone a tutti i candidati, pena l’esclusione, d’indicare, in ordine di preferenza, un numero di sedi pari a quello totale messo a concorso. Ovvero se le sedi sono 20 e ne vengono indicate 19 il candidato è automaticamente escluso dal concorso. Obbligo che punta certamente a rendere più celere l’assegnazione delle sedi, ma che potrebbe essere raggiunto anche con altri sistemi d’interpello. Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti si augura che tali problematiche siano risolte nei prossimi bandi onde evitare una paralisi del meccanismo di assegnazione delle sedi farmaceutiche”. Domande ed osservazioni estremamente interessanti che lasciano effettivamente qualche perplessità. Il primo passo per l’assegnazione delle farmacie è stato fatto, ma nonostante il tentativo da parte del Governo, di rendere estremamente trasparente il Concorso, attraverso infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, pare che non si riesca a fugare tutti i dubbi. Il concorso c’è, il tentativo di essere trasparenti pure, ma i dubbi permangono.