Terremoto Emilia: le farmacie tornano al loro bancone

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E’ bello sentire che si torna alla normalità dopo un disastro, o almeno ad una condizione più normale. Molti non torneranno alla normalità dopo il terremoto dell’Emilia: qualcosa li ha segnati per sempre, ma il momento più critico si è chiuso e si è iniziato, già da qualche tempo, a ricostruire una nuova normalità. In questo momento verrebbe voglia di alzarsi tutti ad applaudire le farmacie che hanno consentito un servizio decoroso in condizioni estreme, proprio in quei giorni, quando c’era più bisogno. Senza tanta retorica e senza cercare titoloni nei quotidiani. Noi ce ne occupammo, perché ci sembrava giusto sottolineare l’impegno spontaneo di questa gente. Tutta la categoria si è dimostrata all’altezza  Dal vertice alla base, senza nessuna esclusione. In questi giorni quattro farmacie che avevano abbandonato la loro sede per trasferirsi nei container sono tornate al loro caro bancone: la farmacia dell’Assunta di Carpi, quella del Borghetto a Cividale di Mirandola, Farma.Co di Mirandola e la farmacia Bertelli di San Felice sul Panaro. Ci sembra giusto citarle e ringraziarle per il lavoro che hanno svolto. Sia come cittadini che come farmacisti. Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena ha tenuto a salutare questo momento con una dichiarazione: “Come Federfarma teniamo a sottolineare con particolare piacere il significato di queste ultime novità. In momenti così difficili è importante restituire alla collettività dei punti di riferimento. Tra loro, sicuramente riveste un ruolo fondamentale la farmacia del territorio, soprattutto quando opera in centri di medie e piccole dimensioni dove alla professionalità spesso si aggiunge una conoscenza personale. Colgo l’occasione anche per dire un grazie sincero a tutti i colleghi dell’area nord che non hanno mai fatto mancare il servizio anche quando le condizioni erano davvero improbe. E un ringraziamento, lo rivolgo anche ai tanti cittadini che in numerose occasioni ci hanno espresso gratitudine per lo sforzo effettuato per cercare di attenuare gli enormi disagi che, peraltro, solo in parte sono superati”. Delle 21 farmacie costrette a riparare nei container, nei distretti sanitari di Carpi e Mirandola, sono già dodici quelle che hanno potuto tornare al proprio negozio. La dottoressa Eleonora Di Iorio, titolare della Farmacia dell’Assunta di Carpi, dopo essere tornata a fare il suo lavoro dentro le care quattro mura, ha dichiarato: “Sono felicissima di essere tornata in sede, perché questa è casa nostra e dei nostri clienti, il container era soltanto una soluzione provvisoria. In questi mesi abbiamo sentito l’apprezzamento della gente che ci ha fatto comprendere, ancora una volta, il valore del nostro lavoro che ha una natura eminentemente pubblica”. Il disastro, l’emergenza e la paura hanno riportato in evidenza quei valori che da sempre contraddistinguono i farmacisti. Tutti i farmacisti.

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