Decreto Balduzzi: C’è chi ha detto no


Il tanto osteggiato decreto Balduzzi, poi alla fine è passato a grandissima maggioranza. Ricordiamo i numeri per avere dati concreti e per non dimenticare: 269 sì , 65 no e 29 astenuti alla Camera dei Deputati. 181 sì, 43 no e 23 astenuti al Senato della Repubblica. Molti, in un futuro prossimo, sembreranno non aver votato nulla ed essere comparsi sulla scena politica soltanto pochi minuti prima, candidi, intonsi, e disconosceranno i loro voti appena il governo verrà sostituito, ma i numeri aiutano la memoria. Non è questione di essere d’accordo o meno con il famoso decreto, ma è questione di coerenza tra quello che si pensa e quel che si vota. Al Senato i numeri sono molto più esigui, un fattore questo ininfluente ma interessante. Qualcuno, sopratutto in Senato, c’è stato che al momento opportuno si è davvero opposto al Decreto Balduzzi ha pigiato il pulsante “NO”. Ad esempio, uno di questi pochi che ha rilasciato dichiarazioni alla stampa è il capogruppo Pdl in Commissione Sanità del Senato Raffaele Calabrò. Il Senatore del Pdl non nasconde un certo imbarazzo: “Ieri qualcosa in Senato è cambiato e speriamo che cambi anche l’atteggiamento del Governo nei confronti della sanità. Il decreto legge Balduzzi è passato con appena 181 voti a favore, 43 contrari e 23 astenuti, senza contare che ben 67 senatori hanno preferito assentarsi per evitare il peggio. Un voto di protesta contro una politica di tagli alla sanità che negli ultimi tre anni ha portato a un depauperamento del Fondo Sanitario pari a 21 miliardi e che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema, già sofferente per il blocco del turn over e la carenza di personale”.  Sono le stesse parole che spesso si trovano in bocca a chi ha poi votato “SI”. Peculiarità tipiche della politica. Il senatore Calabrò ha continuato: “Ieri insieme con alcuni colleghi del Pdl della XII Commissione abbiamo chiaramente mandato un messaggio al Governo, in particolare al Ministero dell’Economia, sentendo il dovere morale di difendere la sanità meridionale, accusata di non essere più in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza. Qualcuno ci spieghi come possiamo più garantirli senza personale sanitario, se i nostri medici sono stremati da turni massacranti? Come possiamo più assicurare il diritto alla salute dei cittadini, se non abbiamo i fondi per riorganizzare l’assistenza territoriale?” Non sappiamo dire se il Decreto Balduzzi salverà l’Italia o meno, ma questo governo ha davvero rivoluzionato tutto, e l’Italia che conoscevamo pochi mesi fa è sicuramente sparita. In particolare il ramo sanità non sarà più lo stesso. Il senatore Calabrò è molto fiducioso ed è convinto che quei 43 voti contrari con gli astenuti e gli assenti, possano aver colpito nell’intimo il governo, ma non crediamo che siano queste armi sufficienti per far tremare i polsi a questo esecutivo.  “Sono fiducioso che da oggi, già durante l’iter del ddl omnibus ‘Fazio’, la Commissione potrà contare sulla disponibilità del Ministro Balduzzi, per completare un decreto sulla sanità che evidentemente contiene falle colmabili soltanto impiegando risorse”. Noi siamo un po’ meno fiduciosi, ma confidiamo nel futuro: come dogma non per buone sensazioni.


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