Proprio quando tanti medicinali escono dalla farmacia per arrivare su altri banconi, i farmaci che finora erano esclusiva di altre scaffalature entrano in farmacia. Engystol e Chelidonium Homaccord sono i primi medicinali omeopatici ad aver ottenuto dal Ministero della Salute l’autorizzazione alla commercializzazione. Notizia da storia della farmacia. I due farmaci nello specifico sono ad uso veterinario. Leonello Milani, Medico e Vice Presidente dell’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia, intervistato in proposito ha dichiarato: “Il campo di applicazione di questi due farmaci è molto ampio e consente l’impostazione di terapie dimostratesi efficaci nella cura di affezioni piuttosto frequenti nei soggetti animali. Engystol ha un’azione immunostimolante utile per il potenziamento delle difese immunitarie, specificatamente per le infezioni virali come gastroenteriti e malattie delle vie respiratorie, mentre Chelidonium Homaccord tratta affezioni di natura infiammatoria del fegato e delle vie biliari”. Due prodotti di ottima qualità, a sentire gli esperti del settore. Ma sarà strano abituarsi all’idea che alcuni prodotti omeopatici si possano trovare in farmacia: non vogliamo certo esprimerci in merito, ma se si considera che a Marzo di quest’anno, quindi solo otto mesi fa, in Australia il National Health and Medical Research Council ha dichiarato “non etico” l’uso di farmaci omeopatici, abbiamo di che stupirci. Citiamo dal documento del Council: “NHMRC’s position is that it is unethical for health practitioners to treat patients using homeopathy, for the reason that homeopathy (as a medicine or procedure) has been shown not to be efficacious”. Non serve certo ricordare quante lotte aspre si sono combattute in questo campo. Le class actions oramai non si contano, non ultima quella contro la Boiron che tanto ha riempito le pagine dei giornali lo scorso anno. In Italia solo il 7% circa si avvale dell’omeopatia, e finora è stato un metodo terapeutico alternativo molto osteggiato. Basti pensare al Decreto Legislativo n. 185/95 del 17 marzo 1995: all’articolo 3 della legge si fa esplicito divieto di pubblicizzare i prodotti omeopatici. Oggi vediamo entrare due farmaci omeopatici, di ramo veterinario, nelle farmacie. E’ il primo passo verso qualcosa di nuovo?
La registrazione dei due medicinali omeopatici a uso veterinario è certamente una notizia di rilievo, soprattutto per l’iter burocratico affrontato e superato. Ma vale la pena sottolineare che dal 1995 nelle farmacie e parafarmacie ci sono migliaia di prodotti omeopatici ad uso umano e veterinario autorizzati dal Ministero della Salute, quindi non è proprio una novità trovare l’omeopatia in farmacia.
Grazie dottoressa Olivari per aver migliorato e chiarito l’articolo in questione. La novità era nell’approvazione del Ministero, che con l’ufficializzazione arrivata con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 30/10/12, ha aperto una nuova strada. Fino ad adesso questi prodotti erano commercializzati in Italia basandosi sulla vecchia disciplina transitoria, ma da “oggi” sono in piena ottemperanza delle regolamentazioni per i prodotti farmaceutici veterinari. A riprova della novità, le parole di Alessandro Pizzoccaro presidente del consiglio di amministrazione di Guna, i laboratori che distribuiscono i farmaci in questione: “L’approvazione traccia la strada per un percorso di rinnovamento che ci consente di guardare al futuro con fiducia, nell’ottica di un’efficace integrazione terapeutica capace di offrire soluzioni a misura di ogni paziente, compresi gli animali, sui quali certamente non sussiste il timore di ‘effetto placebo’. Questi sono farmaci efficaci, senza effetti collaterali, e ora regolamentati anche sotto il profilo burocratico e normativo”. Ringraziandola nuovamente per l’interesse dimostrato spero di non aver approfittato della sua gentilezza.
Cordialità,
Giacomo Giannecchini
Di altre scaffalature, quali???
Engysto e Chelidonium Homaccord non si sono mai visti, nè venduti al di fuori del canale farmacia, parafarmacia, ambulatorio veterinario.
I medicinali omeopatici si trovano SOLO in farmacia e parafarmacia.
Prima di scrivere cose inesatte, documentarsi, prego.
che giornalistone, blogger, regista preparato l’autore del pezzo. Articolo con un pregio: se sei un po’ triste, fa ridere a crepapelle per la serietà e la convinzione con cui racconta panzane. Peccato però, fa perdere credibilità a un così bel giornale
matilde scusa di cosa stai parlando? forse sarò io cieco ma non riesco a cogliere le panzanate che giannecchini ha scritto ed inoltre la notizia io l’avevo già letta su quotidiano sanità: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=11754
se parli anche tu del fatto delle scaffalature era ovvio che si riferiva alla presenza dei farmaci omeopatici in forma di non medicinali anche in altri ambienti come gli ambulatori
Scusa Gianluca: quali sarebbero i farmaci omeopatici in forma non medicinale?
Tornando sul pezzo di apertura, visto che vogliamo fare dei commenti costruttivi, engystol e chelidonium Homaccord non sono i primi medicinali ad ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio…. altrimenti venderei farmaci omeopatici illegalmente, ma sono stati i primi ad avere una REGISTRAZIONE come farmaci.
Non è strano trovare i farmaci omeopatici in farmacia perchè questa è l’ubicazione naturale e legislativa
I prodotti omeopatici non si possono pubblicizzare come i SOP, perchè non previsto dalla normativa, non perchè osteggiati. Al limite l’aspetto negativo lo puoi “leggere” nell’assenza del foglietto illustrativo, grave mancanza e buco legislativo.
oggi entrano due farmaci omeopatici in farmacia con una registrazione ministeriale DIVERSA, tutti gli altri ci stavano già da decenni.
Cordialmente.