Un mese fa, segnalavamo le prime schiarite per la Sanità greca: le farmacie erano tornate a distribuire per conto dell’Ente ellenico per i Servizi Sanitari. Un primo rasserenamento che grazie ad una delicatissima trattativa è riuscito ad impedire al sistema sanitario greco di collassare completamente. Ci auguriamo che tutto prosegua su questa strada, ma i problemi, ovviamente rimangono. Non sono situazioni che si risolvono con colpi di spugna: ci vuole tempo e tanto lavoro. Un nuovo problema per la penisola ellenica è ora rappresentato da un contenzioso con Merck. Il colosso tedesco ha fatto una sorta di “embargo” alla Grecia poiché da tempo i pagamenti non vengono effettuati in maniera corretta. Il problema è che stiamo parlando di farmaci per il tumore. Matthias Zachert, direttore finanziario della Merck, si è affrettato a chiarire: “L’unico paese in cui abbiamo bloccato le consegne è la Grecia, dove abbiamo riscontrato molti problemi. Si tratta solo di un prodotto”. Erbitux questo il nome del farmaco tumorale a base di cetuximab, ed impiegato nel trattamento di tumori al colon, rettali, del cervello, e del collo. Seppure il direttore finanziario ha precisato che è solo un prodotto, ricordiamo che si tratta comunque del prodotto che occupa il secondo posto nella classifica dei prodotti più venduti dalla Merck. Erbitux da solo ha fatturato 855 milioni di euro nel 2011. Anche la Spagna ha una situazione critica con Merck (e non solo), ma il colosso tedesco ci tiene a sottolineare che in Spagna il governo si è impegnato a saldare i conti degli ospedali, e questo fa la differenza. Il periodo è difficile, ma l’impegno c’è. In questo momento difficilissimo per la Grecia, chi avrà bisogno del trattamento Erbitux potrà trovarlo solo nelle farmacie, con prezzi ovviamente molto più impegnativi. Una situazione davvero molto complicata e che speriamo non degeneri in un circolo vizioso o peggio: in questo momento estremamente delicato, per usare un eufemismo, della storia greca, qualunque scintilla potrebbe dare il via a processi incontrollabili.