Balduzzi a tutto tondo: i ticket 2014, il decreto e le industrie farmaceutiche

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Renato Balduzzi, Ministro della Salute, ha spiegato in un intervento al Forum Meridiano Sanità a Roma che il suo Ministero sta lavorando sulla rimodulazione dei nuovi ticket aggiuntivi previsti per il 2014. Il Ministro circondato dai giornalisti ha dichiarato: “È un lavoro che si sta facendo ma che potremmo anche non fare, visto che la data di entrata in vigore dei ticket aggiuntivi è il 1° gennaio 2014, ma è responsabile aprire un confronto, perché quei 2 miliardi servono, ma i nuovi ticket così come impostati ora non sono sostenibili”.
Tutti i giornalisti presenti si sono affrettati a farsi attorno, e nello specifico erano interessati alla proposta della franchigia, ma il Ministro ha preferito aprire le finestre ad eventuali altre ipotesi: “La mia proposta è stata proprio quella di riuscire ad allargare il ventaglio di opzioni perché, per fortuna, la soluzione non è una sola. Se così fosse, bisognerebbe accettare l’ineluttabilità e avere dei ticket aggiunti sulla base del sistema attuale a partire dal 1° gennaio 2014. Così non è”. Insomma il ministero sta lavorando su più fronti, creando una serie di ipotesi da mettere sul tavolo e valutare. Il Ministro ha difeso il decreto che porta il suo nome, sottolineando che nel nostro Paese ci sono anche troppe leggi, il problema sta nel metterle in pratica: si riferisce in special modo ai Lea per i quali ha dichiarato: “Potevamo non metterla, già che di Lea nuovi ce ne sono e sono pronti da oltre 4 anni. Però giacciono fermi. Metterli nel Decreto è stato quindi un richiamo alla co-responsabilizzazione di tutti i palazzi della politica affinché si impegnino alla loro emanazione”. Anche Renato Balduzzi si è trovato di fronte ai veri problemi del nostro sistema, dove gli iter delle norme non finiscono quando queste entrano in vigore: bisogna attendere se nella consuetudine verranno applicate o meno. Molte leggi esistono legalmente, ma non vengono applicate, molte altre vengono contraddette da nuove norme… Un vero organismo paralizzante. Il Ministro, nel suo intervento, non ha risparmiato qualche colpo di fioretto alle case farmaceutiche che tanto hanno deprecato il suo decreto: “Nel Decreto sono tante le norme che vanno nella direzione dello sviluppo del settore, ma le imprese del farmaco non possono pensare di vedere esaudite tutte le loro richieste. L’industria può anche manifestare comportamenti opportunistici contrastanti con l’utilità pubblica. (La battaglia tra generici e industria farmaceutica ,ndr) è tutta italiana, perché negli altri Paesi è stata da tempo risolta. Allora siamo proprio sicuri che l’industria del farmaco stia facendo l’interesse del Paese e che non guardi indietro, invece che aiutare il Paese a guardare avanti?”. Più che un fioretto sembrava una mazza, ma la domanda continua a rimbombare nella mente di molti che non hanno saputo rispondere.

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