“Tutto ricadrà sui consumatori perché da gennaio 2013, le famiglie si troveranno ad affrontare, per l’acquisto dei farmaci generici e da banco, aumenti pesantissimi”, questo il parere, che sa di sentenza, espresso da sostiene Pietro Giordano, segretario generale dell’associazione dei consumatori Adiconsum in merito alla nuova remunerazione. Giordano e la sua associazione non si nascondono dietro a frasi di circostanza e definiscono l’accordo come un errore molto grave che ricadrà sulle fasce più deboli della popolazione. Adiconsum ha ascoltato interessata la seconda proposta gettata sul tavolo, quella di Aifa che bloccava la variazione dei prezzi dei farmaci, ma non c’è molta fiducia sulle trattative: “Le bozze non bastano se Aifa propone di non variare i prezzi noi l’appoggiamo, abbiamo già chiesto un incontro con Aifa per rinegoziare tutto, e vogliamo la rassicurazione che ciò che verrà stabilito non ricadrà sui consumatori. Non è possibile far passare sulla testa dei consumatori accordi e disposizioni che li riguardano direttamente, senza sentire le loro rappresentanze riconosciute per legge”. Giordano evidentemente è mancato dall’Italia nell’ultimo anno, poiché almeno da quel momento, ma forse anche prima, l’uso del decreto a colpi di maggioranza, ed il rifiuto totale di tavoli delle trattative sono diventati la norma. A volte, per somma magnanimità, si aprono tavoli di trattative con regole assurde, ad esempio: se il tavolo non da un accordo che piace alla parte pubblica entro un certo giorno, la trattativa passa nelle mani delle Istituzioni. Ovvero: il tavolo delle trattative è diventato una chiacchierata formale, o un happening, ma non ha nessun reale potere. Una situazione davvero torva.
Giordano, cioè il sottoscritto, e l’Adiconsum vivono saldamente radicati in questo Paese, un Paese in cui la stragrande maggioranza delle famiglie non naviga nell’oro, cosa che non mi pare avvenga per i titolari di farmacie.
Per ciò che mi riguarda ho semplicemente accolto un invito di Federfarma a chiedere un incontro congiunto affinchè i costi dell’accordo non ricadano sui
consumatori. Dal suo blog sembra che la stessa Federfarma non creda agli inviti che lancia in diretta alla Rai nella trasmissione Isoradio.
Gentile Sig. Giordano, lei ha perfettamente ragione nel supporre che i cittadini faranno le spese di questo mancato accordo, ma la inviterei ad una riflessione piu’ profonda in quanto il danno sara’ nel servizio che le farmacie potranno (anzi non potranno piu’)erogare e non economico. Si noti che i cittadini che non sono mai menzionati nel accordo. Purtroppo alla Farmacia non vengono piu’ riconosciuti i meriti che gli spettano.Per esempio si e’ mai chiesto quali sono i servizi che il 99% delle farmacie eroga gratuitamente ? Sa quali sono i costi da sostenere per mantenere aperta una struttura 365 giorni l’anno 24 ore su 24 con all’interno un PROFESSIONISTA disponibile anche per un consulto gratuito?Mi auguro che tutte le virtu’ della Farmacia Italiana non diventino presto uno sbiadito ricordo e che lei ed i suoi associati non direte un giorno: ” pero’ quando c’era la Farmacia era meglio….” P.S. Per quanto riguarda l’oro non rispondo, poiche’ ahime’ lo fanno i bilanci al mio posto.
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Signor Giordano,
stiamo parlando di farmaci di fascia A,quelli prescrivibili sulla ricetta rossa, non di prodotti da banco.
Poi un conto è non variare il prezzo dei medicinali se acquistati direttamente dal pubblico, un conto è sostenere in toto la seconda versione dell’accordo, che metterebbe in crisi parecchie farmacie, a partire dalle rurali.
La sua è una delle associazioni di consumatori più serie, forse Federfarma si aspettava più preparazione sull’argomento e non la solita solfa delle caste e dei farmacisti che navigano nell’oro
Gentile Sig. Giordano, lei ha perfettamente ragione nel supporre che i cittadini faranno le spese di questo mancato accordo, ma la inviterei ad una riflessione piu’ profonda in quanto il danno sara’ nel servizio che le farmacie potranno (anzi non potranno piu’)erogare e non economico. Si noti che i cittadini che non sono mai menzionati nel accordo. Purtroppo alla Farmacia non vengono piu’ riconosciuti i meriti che gli spettano.Per esempio si e’ mai chiesto quali sono i servizi che il 99% delle farmacie eroga gratuitamente ? Sa quali sono i costi da sostenere per mantenere aperta una struttura 365 giorni l’anno 24 ore su 24 con all’interno un PROFESSIONISTA disponibile anche per un consulto gratuito?Mi auguro che tutte le virtu’ della Farmacia Italiana non diventino presto uno sbiadito ricordo e che lei ed i suoi associati non direte un giorno: ” pero’ quando c’era la Farmacia era meglio….”
P.S. Per quanto riguarda l’oro non rispondo, poiche’ ahime’ lo fanno i bilanci al mio posto.