Ecco le parafarmacie con cibo e sushi pure di notte


Entrare in farmacia e ordinare un sushi può sembrare strano, soprattutto in piena notte, se non si conosce Essere benessere.

Ma il problema dell’orario non esiste, perché il gruppo a Milano ha cinque farmacie e un city store aperti 24 ore su 24. Si sono fatti notare a inizio estate perché hanno rilevato buona parte dei punti vendita dei Blockbuster trasformandoli in negozi con un’offerta che va dagli spray per il raffreddore ai biscotti, dalle creme di bellezza alla birra. Una parafarmacia insomma con anche cibi e bevande. E anche le farmacie rilevate negli anni dal gruppo solo a Milano sono 14, hanno ampliato la gamma di prodotti in vendita, come appunto il sushi, incrementando anche i loro profitti. E sono soprattutto queste ultime a offrire il servizio tutta la notte. Ma chi fa girare gli affari di Essere benessere? Si tratta perlopiù di donne, in alcuni negozi rappresentano il 70% della clientela. Si tratta delle persone che fanno marciare gli affari in molti punti vendita, non sono mai meno del 30% dei clienti, anche quando le quantità non gli danno ragione: nel city store di viale Papiniano, l’unica parafarmacia a essere aperta tutta la notte tutti i giorni, ci sono molti più giovani che però acquistano soprattutto cibo e alcolici. Sono circa la metà della clientela, spendono però sempre meno soldi come ci spiega il farmacista di turno: «Ci vogliono una quarantina di scontrini per realizzare lo stesso incasso che registriamo col singolo acquisto di una signora nel reparto beauty». Nella farmacia Carlo Erba in piazza Duomo, dove transitano molti stranieri, allo stesso modo si può chiedere al camice bianco un piatto di pesce crudo anche nel cuore della notte, ma per adesso è successo solo una volta: «Il problema è che siamo su due piani – spiega il farmacista – e quello inferiore dove c’è il reparto food è chiuso di notte, e quindi per forza i clienti non lo vedono e non ci pensano». Anche qui dunque il reparto dedicato alla bellezza, mantiene il suo peso. E per capire quale sia basta ascoltare le parole di un commesso di via San Marco, punto vendita che chiude alle 21,30: «Fanno acquisti da 80 o 100 euro a botta – spiega – e c’è anche qualche trentenne tra di loro». «Da sole – spiega – rappresentano il’80% dei nostri introiti e ci permettono di pagare in un mese l’affitto di tutto l’anno».

In Papiniano invece racconta il responsabile della cassa: «Oggi una signora con cinque cremine e simili ha speso 200 euro». Tanto per dire quanto tirano questi prodotti in una zona chic come via Brera e dintorni. La musica chiaramente cambia fuori città: «A Voghera ad esempio – raccontano in via San Marco – il sabato, che è il giorno di punta, se va bene guadagnano mille euro». Allo stesso modo in viale Papiniano gli affari girano, ma non sembra ancora abbastanza: «Qui siamo sui centomila euro al mese – spiega il farmacista di turno – ma non penso che per una struttura come questa siano abbastanza per dire che sta andando bene, ma siamo solo all’inizio visto che siamo aperti da quattro mesi». E forse conta anche il fatto che la catena sia ancora in fase di rodaggio, ma è una delle poche che assume in questi tempi di crisi: quando ha rilevato i blockbuster hanno assorbito un centinaio dei loro commessi. Anche la struttura diversa del negozio a negozio ha favorito la tendenza a aumentare gli organici: in Papiniano l’impostazione del punto vendita è molto simile a quella di un supermercato, ci sono anche gli addetti alla sicurezza. Nella farmacia Carlo Erba invece è stato il settore dedicato ai prodotti di bellezza a necessitare di un’addetta specializzata. Insomma l’offerta è varia, c’è una buona adattabilità all’ambiente circostante e una clientela «in rosa» che risponde. Per loro sembra che la crisi economica non sia una realtà.


11 risposte a “Ecco le parafarmacie con cibo e sushi pure di notte”

  1. Però che tristezza vedere un professionista , come il farmacista, assimilato ad un semplice cassiere, che imbusta prosciutto, pane e pasta! Ho capito che c’è crisi e non si trova lavoro….ma questo è davvero troppo!

  2. ma che è una novità? quando facevo la commessa laureata in una farmacia dove ci sono i “veri professionisti” sapeste quante volte sono andata a buttare la spazzatura e all’occorrenza spazzato e dato il cencio in terra!vendere pannolini o pannoloni o tofu non è per niente diverso…poi ci sono anche i consigli professionali…. ma cerchiamo di non essere troppo provinciali come al solito e di avere davanti agli occhi il mondo che è già cambiato ……

  3. E difatti non hanno a che vedere neanche con le ”parafarmacie”. Queste sono le ”farmastore” del vostro collega( titolare di farmacia) Salsi, che oltre a guadagnare con le titolarita’ di farmacia come altri titolari ha pensato di sfruttare le ”lenzuolate” Bersaniane facendo sfregio del farmaco.Diciamo che e’ perfettamente in linea con l’863 o Gasparri-Tomassini che non siete riusciti a far passare. Un atteggiamento che non e’ raro trovare, poiche’ l’esercizio di vicinato viene anche usato impropriamente per invadere il campo avversario…mai giocato a Risiko? Se poi si fa raccolta di ricette SSN, la strategia viene pure meglio.
    Per questo dico che dalla titolarita’ degli esercizi di vicinato( o meglio delle farmacie non convenzionate) bisogna togliere(assolutamente)chi e’ gia’ titolare di farmacia e chi non e’ laureato in farmacia.
    (Che alla fine dimostrano gli stessi comportamenti.)

  4. Pieno rispetto, comunque, per i colleghi che ci lavorano e che forse hanno dovuto fare una scelta dolorosa. Dopo ever passato anni della loro vita (e della giovinezza)a sacrificarsi a studiare, forse era l’unica alternativa allo stare a casa ad aspettare i concorsi ventennali con lo sguardo perso nel vuoto.

  5. Tutte le Farmacie che stanno a Napoli vendono a GO GO prodotti per il corpo, profumi, rossetti, mascara etc… inoltre vendono omogenizzati, latti, biscotti, pannolini, giocattoli vestitini, intimo per neonati, inoltre (vedere il volantino eufarma http://www.eufarma.eu) si vendono sedie elettriche, cuscini, tapis roulant, bici elettriche ma anche completi di “HELLO KITTY” e “TITTI e SILVESTRINO”.

    CAri colleghi salumieri buona sera…

  6. Infatti e’ così, ma comunque non e’ una caratteristica di Napoli.
    Si fa così in tutte le farmacie d’Italia. Ma gia’ da molto prima del decreto Storace, hanno cominciato ad assomigliare ai supermercati. Soprattutto le grandi farmacie(adesso ci sono pure le sale per i massaggi estetici).

  7. Qualcuno mi può spiegare perchè votando Renzi la professione si salverebbe? Io non riesco a capire siamo (farmacisti collaboratori) pagati meno dei salumieri, cazziati dai titolari che per prendersi l’Ipad in regalo con note case farmaceutiche comprano 1000 pezzi di fermenti lattici e poi vogliono che lo vendiamo a tutti (tanto ti dicono che male non fa).
    Ieri nella mia farmacia è arrivata la figlia del MAGNIFICO TITOLARE che tutto sa e conosce e noi che abbiamo 15 anni di esperienza alle spalle dobbiamo sottostare perchè lei è la figlia del BOSS.
    Qualcuno mi spiega dove sta la professionalità in tutto questo???

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