Lettera di Federfarma Piemonte: “Convocare l’Assemblea Straordinaria”

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Un importante lettera è stata recapitata sulle scrivanie di Federfarma nazionale, delle Associazioni provinciali e delle Unioni regionali: il mittente è Federfarma Piemonte e l’Unione sindacale titolari di farmacia della Regione Piemonte. La lettera che metteremo in allegato al termine di questo articolo, analizza con lucidità la situazione che si è venuta a creare in merito alle trattative per la nuova remunerazione. E’ difficile parlare lucidamente di una situazione che non ha nulla di lucido già da tempo, ma nella lettera la distinzione in punti su cui tutto il mondo della farmacia dovrebbe soffermarsi a riflettere è davvero perfetta: “L’accordo siglato il 16 ottobre u.s., nel limitarsi a salvaguardare la situazione economica della farmacia in generale, conteneva elementi di grande criticità, tra cui l’indebolimento della componente rurale e la mancata indicizzazione delle quote: elementi che Federfarma avrebbe dovuto evidenziare con forza – come richiesto da numerose organizzazioni territoriali, senza essere nemmeno posto in votazione in Assemblea – e che sono emerse con grande chiarezza (ma in senso negativo) nella controproposta dell’AIFA”. Come poter contestare questo punto? Gli elementi di criticità che erano presenti nell’accordo siglato da Federfarma, sono stati sottovalutati in maniera evidente, e il nuovo accordo dell’Aifa è solo una cartina di tornasole dei difetti di quel primo accordo. Errore imperdonabile, perché ha condizionato tutte le trattative. In una trattativa di questa importanza se si lasciano sul tavolo molte zone confuse, se si mollano dei punti confidando nel futuro, è ovvio che la controparte tenterà un rialzo, sfrutterà l’occasione per ottenere ancora di più. Tra l’altro con le regole specifiche di questa trattativa, dove più che una dialettica tra più soggetti, sembra essere in corso un monologo di una parte mentre all’altra è concesso solo fare cenni di affermazione con la testa. Ma anche il secondo punto della lettera è illuminante: “La nuova proposta AIFA, a sua volta, oltre alla riduzione dei valori precedentemente pattuiti, reca al punto 18 un’ulteriore condizione di enorme preoccupazione, vale a dire la quantificazione al 2,47% del Fondo Sanitario Nazionale del margine legato al servizio di distribuzione del farmaco (tra l’altro senza declinarne le attività connesse), che “anestetizza” quindi qualsiasi ipotesi di giusto aumento di marginalità legato all’incremento del numero di confezioni distribuite, concedendo inoltre ad Aifa la possibilità di intervenire sulla remunerazione in modo insindacabile ogni anno”. Considerazioni che servono a non dimenticarsi a cosa stanno andando incontro le farmacie. Perché di questo si tratta. Con tutta la confusione che si è fatta intorno alla trattativa, con possibili scioperi, possibili revoche… si è perso quello che è il contenuto della controproposta Aifa. “La nuova proposta AIFA, infine, invece di stabilizzare nel tempo la marginalità di giugno 2012, la fa crollare immediatamente attualizzando lo scenario del 2014 ed allineando tutte le Regioni al livello di quelle che hanno i valori più bassi”. Una lettera davvero chiara e forte, che non si limita ad analizzare lucidamente i fatti ma lancia anche proposte interessanti che vi invitiamo a leggere scaricandola direttamente qui.

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