Facoltà di Farmacia di Catania, Presunte irregolarità nel concorso per ricercatore

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Secondo un’inchiesta di Sudpress.it ci sarebbero “magnifiche assunzioni familiari”. Ha inizio così la guerra mediatica a suon di comunicati. Il primo arriva dal vincitore del concorso in Farmacia, Luca Vanella“

Arriva una nuova diffida per la testata Sudpress.it. Questa volta “l’avvertimento” arriva dall’Unict, precisamente dall’avvocato coordinatore dell’Avvocatura d’Ateneo, Vincenzo Reina. Oggetto della questione: la procedura della valutazione comparativa relativa al concorso di ricercatore per il quale è risultato vincitore il dott. Luca Vanella.Il titolo dell’articolo la dice già lunga: “All’Università di Catania magnifiche assunzioni familiari”. E, in merito alla presunta irregolarità del concorso, il giornalista – anonimo con sigla Al Marten- scrive: “La normativa impone a tutti i candidati la sottoscrizione di una dichiarazione che autocertifichi l’assenza di rapporti di parentela o affinità entro il quarto grado con docenti in servizio presso l’Ateneo. A pena di esclusione. Non sappiamo se tale dichiarazione è agli atti, di certo sappiamo che il giovane Luca Vanella è il figlio (quindi primissimo grado di parentela) del professore ordinario presso Scienza del Farmaco Angelo Vanella, che della Facoltà di farmacia fu addirittura preside.

Come se non bastasse, il dr. Vanella risulterebbe cugino (in terzo grado di parentela) di un altro professore in servizio di ruolo presso la stessa facoltà, Giovanni Li Volti”.

Ecco che ha inizio la guerra mediatica a suon di comunicati. Il primo arriva dal diretto interessato, Luca Vanella che scrive di trovarsi attualmente in America per la sua attività di ricerca in qualità di visiting professor. “Ho appreso dalla stampa – spiega Vanella- che ci sarebbero state delle irregolarità in merito alla procedura della valutazione comparativa relativa al concorso di ricercatore per il quale sono risultato vincitore. Premetto che il membro interno è stato scelto per sorteggio da una rosa di ordinari di altri atenei (procedura peraltro non prevista dalla legge ma effettuata per maggiore trasparenza). Gli altri due commissari sono stati nominati per sorteggio dal Ministero. Il membro interno risultò essere un ordinario della Facoltà di Farmacia dell’Università di Bari, il quale, giustamente, nella riunione telematica dichiarò di essere nella sua sede Istituzionale. Inoltre, il concorso fu bandito prima dell’entrata in vigore della legge Gelmini. Tengo inoltre a precisare che a tutt’oggi risulto essere l’unico ricercatore del settore BIO-10 dell’Ateneo a superare abbondantemente le mediane previste dall’ANVUR sia per associato che per ordinario. A chi volesse ulteriori informazioni relative alla mia attività scientifica consiglio di verificare su varie banche date citazionali (Web of Science, Scopus e PubMed). Ho dato immediato mandato al mio avvocato, Giuseppa La Rocca, per tutelarmi nelle sedi opportune”. A conclusione, arriva anche la diffida da parte dell’Ateneo a firma dell’avvocato Reina.

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