FEDERFARMA SI LANCIA IN LOMBARDIA NELLA CONSEGNA A DOMICILIO DEI MEDICINALI MA C’E’ DISAGIO PER GLI UTENTI, COSTI POCO CHIARI E CON RISCHI PER LE FARMACIE.
Dopo anni di indifferenza verso un moderno servizio di welfare socio sanitario, Federfarma ha annunciato che da oggi prenderà il via in Lombardia un servizio sperimentale (per 6 mesi) di consegna dei farmaci a domicilio, “anche a beneficio dei 350mila diabetici della regione”. Un annuncio riportato dalle agenzie stampa che nella realtà non solleva i potenziali utenti da tutti i disagi connessi al reperimento del prodotto (a partire dal ritiro della ricetta dal medico, che rimane a carico del singolo utente) non chiarisce i costi reali per gli utenti e che potrebbe esporre le farmacie a rischi di natura legale.La consegna dei farmaci a domicilio deve infatti sottostare ad una serie di principi e normative specifiche, come l’autorizzazione alla gestione della privacy sancita dal DPL 196/2003, la delega al ritiro della documentazione sanitaria e non ultimo la tutela della libera scelta della farmacia sancito dall’articolo 15 della legge 475 del 1968; principi tutti garantiti dalla FarExpress, prima società in Italia nel settore della consegna farmaci a domicilio, che assicura un ASSISTENZA COMPLETA nella filiera dei passaggi che consentono la consegna a casa del medicinale, operando nel pieno rispetto delle leggi e normative.
Invece l’iniziativa di Federfarma (che stranamente non è ancora riportata sull’home page del sito di Federfarma) non prevede IL RITIRO DELLA RICETTA DAL MEDICO, CHE RIMANE A CARICO DEL SINGOLO UTENTE, principio fondamentale per migliorare l’operatività di tutti coloro che hanno una comprovata necessità del servizio, prerogativa della nostra struttura. Infatti, solo dopo questo passaggio, Federfarma Lombardia provvede al ritiro della ricetta presso l’utente per poi prendere il prodotto in farmacia e consegnarlo infine a domicilio VEICOLANDO, di fatto, tale attività all’interno di un circuito di farmacie private che si sono rese disponibili a discapito del diritto di libera concorrenza anche, e soprattutto, nei confronti delle farmacie Comunali presenti in Lombardia. Questo disagio per l’utente e’ inevitabile perche’ né la singola farmacia né tantomeno Federfarma possono essere autorizzate dal cittadino alla gestione della documentazione sanitaria. Autorizzazione che è invece tra i punti qualificanti delle strutture FarExpress, che cura tutte le fasi del servizio lasciando l’utente libero da ogni impegno.
Invece l’iniziativa di Federfarma (che stranamente non è ancora riportata sull’home page del sito) non prevede IL RITIRO DELLA RICETTA DAL MEDICO, CHE RIMANE A CARICO DEL SINGOLO UTENTE. Solo dopo essersi sobbarcato questo compito, invece, l’utente di Federfarma Lombardia puo’ vedersi prendere in consegna la ricetta per il ritiro del prodotto in farmacia ed avere infine la consegna a domicilio. Questo disagio per l’utente e’ inevitabile perche’ né la singola farmacia né tantomeno Federfarma possono essere autorizzate dal cittadino alla gestione della documentazione sanitaria. Autorizzazione che è invece tra i punti qualificanti delle strutture FarExpress, che cura tutte le fasi del servizio lasciando l’utente libero da ogni impegno.
Inoltre, I COSTI A CARICO DELL’UTENTE NON SONO PREDEFINITI, ma come riportato dalle agenzie stampa, “l’eventuale costo sarà valutato da ogni singola farmacia in funzione del servizio richiesto”. Un punto che comporta una discrezionalità a carico della farmacie che è pericolosa per le tasche dei cittadini.
Sempre dalle agenzie si apprende che il servizio sarà richiedibile tramite un numero verde, presso un call center di Federfarma che raccoglierà telefonicamente informazioni sul richiedente trasferendo la richiesta alla farmacia più’ vicina aderente al servizio. Contesto, questo, che rischia di violare il diritto, sancito dalla dall’art. 15 legge n.475 del1968, alla LIBERA SCELTA DELLA FARMACIA DA PARTE DELL’UTENTE. Non si tratta di un aspetto di poco conto, anche perché la mancata definizione di tali aspetti espone i singoli farmacisti a DIVERSE IPOTESI DI REATO: comparaggio, accaparramento ricette e concorrenza sleale verso altre farmacie.
Infine, NON E’ VERO CHE IN LOMBARDIA NASCE UN NUOVO SERVIZIO, come riportato a nome del presidente di Federfarma, dottoressa Annarosa Racca, visto che in Lombardia opera già da qualche tempo e con grandi risultati la struttura Farexpress – Consegna Farmaci a Domicilio. Una circostanza ben nota alla stessa presidente Racca firmataria di una circolare (Federfarma 27.02.12 Uff.-Prot.n° UL/BF/3430/84/F7/PE) che indicava proprio la Farexpress come societa’ in Italia che propone da tempo l’attività di consegna farmaci a domicilio
In definitiva, Federfarma sembra aver annunciato in pompa magna una strada lastricata di buone intenzioni ma irta di disagi e pericoli. Anche il meritorio obiettivo socio assistenziale che farebbe da sfondo all’iniziativa rischia insomma di offrire più problemi che soluzioni, se organizzato in maniera incompleta ed insufficiente.
In realtà, il servizio di consegna farmaci a domicilio è l’effetto finale di una catena di attività che risponde a principi e norme di legge e che deve essere organizzato professionalmente. Si tratta di un vero servizio di welfare accessorio, che la FarExpress, prima in Italia, ha iniziato a organizzare quattro anni fa rendendolo disponibile su buona parte del territorio nazionale. Questo grazie innanzitutto all’ottemperanza di tutte le complesse disposizioni di legge che sovraintendono all’offerta del servizio.
LA CONSEGNA DEI FARMACI A DOMICLIO DEVE INFATTI CREARE UN CIRCOLO VIRTUOSO PER TUTTI GLI ATTORI, DAGLI UTENTI IN PRIMIS, AI MEDICI ALLE FARMACIE, SINO IN ULTIMA ISTANZA AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. E’ questo l’orizzonte di FarExpress, che non a caso, da tempo, offre proprio a Federfarma di partecipare ad una sinergia di questo tipo. Ora che il principale sindacato di categoria dei farmacisti sembra aver compreso l’importanza di un tale servizio tanto da volerlo sperimentare, seppure in modo incompleto, ci permettiamo di offrire di nuovo la nostra richiesta di collaborazione, mettendo a disposizione il know how consolidato ed affidabile di Farexpress per una progetto nazionale di grande respiro. Sarebbe certamente più’ agevole e più’ logico, cosi’, soddisfare le esigenze di milioni di cittadini, di malati, di categorie svantaggiate, dei medici di base e delle farmacie, che in tal modo potrebbero più’ semplicemente diventare protagoniste di un processo di modernizzazione dei servizi e rimanere più’ che competitive sul piano della redditività economica, nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti.
Aldo Brasso
Quello che non apprezzo nel servizio di FarExpress è la sua completezza: il paziente non incontra ne il medico ne il farmacista.
basta che paga!
…dopo il postino ora il pony express a lasciare la morfina o l’insulina appese al cancello.. IN QS PAESE REGNA LA PAZZIA, IL DELIRIO altro che welfare
mi piacerebbe capire se l’estensore dell’articolo è l’amministratore delegato di “FAREXPRESS” o un giornalista da loro stipendiato. Che soffra per l’iniziativa di federfarma è invece molto chiaro!
Buongiorno a tutti, per correttezza di cronaca rispondo a tutti i commenti.
Sono Carlo Russo responsabile commerciale Farexpress per Toscana e Piemonte,
Quindi… Non un giornalista stipendiato!
Gentile Enrico, Con il ns. Servizio dici che il paziente non incontra ne il medico ne il farmacista. Vero in parte, poiché anche prima del ns arrivo, succedeva ciò. Succedeva che un anziano malato o un disabile (spesso con un piano terapeutico) dovesse ricorrere al favoritismo del parente prossimo per reperire farmaci (quindi non sirecava comunque in farmacia e non incontrava comunque il medico). Capitava anche che i medici si recavano a domicilio, facevano la prescrizione all’assistito e quella stessa prescrizione rimaneva in casa del paziente per vari giorni, finche’ un vicino od un nipote o chiunque altro, aveva tempo per portare il farmaco… Questo problema di proseguimento della terapia, e’ stato sollevato dagli ordini dei Medici di varie citta’. Ritengo quindi che Farexpress abbia apportato, con il suo avvento, vari benefici sotto questi aspetti.
Cara Maria, la frase “basta che paga…” mi pare alquanto scontata e fuori luogo, visto che, proprio come i farmacisti, ci poniamo a fianco dei cittadini per sostenerli ed aiutarli nei problemi quotidiani e, non mi pare proprio che i farmacisti lo facciano gratis…
Andrea, se chiunque si presenta in una farmacia richiedendo morfina od insulina (quindi munito dell’apposita documentazione sanitaria) il farmacista, altro non fa che insacchettare il tutto e procedere a scontrinare… Tengo a precisare che i farmacisti non sono tenuti neppure ad identificare chi firma per la fascia di reddito sulla ricetta rossa, figuriamoci quindi se al farmacista cambia qualcosa su “chi” ritira i farmaci prescritti dal medico… Inoltre ci tengo a precisare che Farexpress non lascia sacchetti appesi ai cancelli, ma pianifica con il cliente giorno ed ora della consegna, fornendo all’utente, anche un codice numerico per l’identificazione del fattorino al citofono.
Ed eccomi a Gaetano; ritengo che sia Federfarma a soffrire per l’iniziativa di Farexpress, poiché quella di Federfarma e’ una “brutta copia” della nostra iniziativa.
Un’iniziativa che non funziona bene (abbiamo fatto diversi test al call center di Federfarma). Un’iniziativa che non apporta alcun vantaggio al cittadino poiché il farmacista (GIUSTAMENTE) non può ritirare le ricette mediche.
Concludo dicendo che il nostro punto di vista e’ semplicemente uno:
– “Fare le cose con criterio, rispettando leggi e codici deontologici”. Proprio come facciamo noi….
Auguro a tutti una buona domenica. Carlo Russo.
…capitano tante cose amene in questo paese.. è solo l’ennesimo caso di appropriazione, ritengo indebita, di competenze e lavoro altrui come le poste che ora vendono materassi ora fanno da banca e poi non riescono a portare neanche a casa la posta e le bollette. Con la scusa dell’aiuto sociale si vuole solo mettere la mano su prodotti per la salute che andrebbero tutelati ad ogni costo! Tralasciando le Norme di Buona Preparazione e Conservazione che non sareste in grado di rispettare voglio cmnq opinare e sottolineare la dignita’ di tale operazione che dietro una facciata da welfare nasconde la perversa tendenza degli ultimi anni lanciata dai grandi gruppi della distribuzione organizzata: trasformare il farmaco da bene per la salute a mera merce da mercimonio. Una volta equiparato burocraticamente il farmaco ad una lettiera per gatti diventa facile consegnarlo al galoppino per raggiungere la “povera vecchina” (che chissà come farà poi col cibo NDR) e GUADAGNARCI SU QLCHE SOLDO, FOSSERO ANCHE LE POLTRONE (cmnq stipendiate) di una qlch amena italica forma sociocooperativa. A CIASCUNO LE SUE COMPETENZE, IL FARMACO VIENE PRESCRITTO DA MEDICI E CONSEGNATO DA FARMACISTI, PUNTO ! IL RESTO E’ ITALICA FURBIZIA
Giusto Andrea,
ma quanti sono e dove sono questi poveri vecchietti che non riescono ad andare in farmacia ogni tanto e però riescono a mangiare tutti i giorni nonostante che i supermercati siano quasi sempre molto più distanti?