Anche nei quotidiani non specializzati e di grande diffusione è arrivata la notizia della sottile e silenziosa manovra di Udc, Lega, Pdl e Pd che cercherebbe di affossare la norma sull’obbligo di prescrizione del principio attivo. I partiti summenzionati hanno presentato quattro emendamenti che con un piccolo gioco di parole, trasformano l’obbligo in “facoltà”, andando assolutamente contro al principio che stava alla base della norma. “Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, indica nella ricetta del Ssn la denominazione di uno specifico medicinale. Il medico ha la facoltà di aggiungere il principio attivo”. Sparito il dramma dei medici e delle industrie farmaceutiche. D’un sol colpo. Renato Balduzzi ha ribadito il concetto alla base del suo decreto: “La norma vigente, dà la facoltà al medico di orientare i pazienti e i farmacisti. Quando c’è una ragione per indicare il nome commerciale di un farmaco il medico lo motiva, in tutti gli altri casi vale il principio di equivalenza come in tutto il resto del mondo. Chi produce un farmaco ‘griffato’ basta che abbassi il prezzo e venderà lo stesso il suo prodotto”. Ma in Commissione Industria, ad esempio, si pensa che questa norma mini le basi dell’industria farmaceutica che è un colosso che non si può ignorare. Ed ecco quindi gli emendamenti introdotti che verranno votati il 20 Novembre in Commissione. Renato Balduzzi ha subito preso le distanze dai colleghi della Commissione: “L’opinione espressa in commissione Industria non è del governo, ma del sottosegretario presente, che comunque è titolato, e in ogni caso non è la mia. Se sarà l’opinione del governo, ma non ne abbiamo ancora parlato, mi adeguerò alla volontà collegiale, che però ho l’ambizione di contribuire a formare”. Tempo fa, su queste pagine ci chiedevamo quale sarebbe stata l’arma scelta per l’ultimo tentativo di affossare la norma sul principio attivo da parte dell’industria farmaceutica, ora lo sappiamo: gli emendamenti. Con una sottile strategia si è entrati addirittura nel Governo, e da lì, lavorando sulla grammatica, si riescono a fare miracoli. Riuscirà l’industria farmaceutica, con l’appoggio dei medici e di altri, a ribaltare o a rendere inutilizzabile l’obbligo della prescrizione per principio attivo contenuto nel decreto Balduzzi?
Una risposta a “Prescrizione per principio attivo: non più obbligo ma facoltà”
…siamo alle solite… quando si tratta di favorire lobbies e potenti i partiti si accordano tutti in maniera trasversale… un pò come quando devono difendere i privilegi di casta o aumentarsi lo stipendio…
Uno schifo tutto italiano! Non hanno alcun pudore! I medici (spero pochi) potranno, così, continuare a ‘sguazzare’ nel comparaggio prescrivendo i ‘griffati’ sui quali beccano provviggioni sottobanco… l’industria farmaceutica continuerà a sottrarre miliardi alla casse del SSN con la scusa della ‘ricerca’ (Aulin bustine costava 34.000 lire vent’anni fa …oggi 2 euro la Nimesulide generico) e noi continueremo a pagare le loro ruberie…
Che qualcuno li fermi!! …in qualunque modo!!