Italia nei paesi europei che abusano di Antibiotici

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Oms Europe e il Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) in occasione della Giornata Europea degli Antibiotici, ha sancito che in Europa, realtà come Italia, Grecia e Spagna siano piuttosto indietro nell’uso ed abuso di antibiotici. Si pensi che in Italia Iil consumo di antibiotici arriva a circa il 38%, siamo penultimi nella classifica, dopo Portogallo (28.5%) e Spagna (37,7%). Ultimo posto riservato alla Grecia, con un utilizzo che raggiunge il 40%. Discorso a parte per la Romania che arriva al 72%. Il direttore dell’ECDC Marc Sprenger ha affermato: “I nostri dati dimostrano come negli ultimi anni in Europa vi sia stato un considerevole aumento della resistenza agli antibiotici da parte di batteri Gram negativi come Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli. Ciò significa che per i pazienti che vengono infettati da questi germi vi siano oramai pochi antibiotici di ultima linea, come i carbapenemi”. Uno stato di cose che è generato in buona parte dall’autoprescrizione degli antibiotici: è inutile prendere antibiotici quando si tratta di mal di gola e di influenza, poiché questi farmaci non colpiscono i virus ma i batteri. Usandoli anche in casi in cui non hanno un effettivo risultato, non si fa altro che aumentare la resistenza agli antibiotici del nostro organismo. Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l’Europa ha dichiarato: “Fin dalla loro scoperta oltre 70 anni fa, gli antibiotici hanno mantenuto la maggior parte di noi in vita, permettendoci di superare infezioni batteriche che altrimenti potevano essere fatali. L’uso di antibiotici – e vaccini – ha allungato la nostra aspettativa di vita di 20 anni in media, se vogliamo mantenere questo miracolo medico, dobbiamo comprendere appieno quando gli antibiotici funzionano e non funzionano, e agire di conseguenza. Si tratta di una questione che riguarda tutti, da coloro che sono chiamati ad impostare le politiche e le strategie di sanità pubblica a coloro che devono portare avanti alla ricerca, da coloro che producono e distribuiscono gli antibiotici a coloro che li prescrivono e li usano”.

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