Renato Balduzzi si sta rimboccando le maniche per trovare una soluzione alla stagnazione della nuova remunerazione. La trattativa si è arenata e non si muove nulla. “Il ministero dell’Economia e della Salute sono al lavoro per risolvere l’empasse che si è generata sul tema della riforma della remunerazione. Siamo di fronte a un sistema di distribuzione consolidato ma migliorabile. Apriranno tra le 4 e le 5mila sedi, grazie al concorso straordinario, e con la spending review abbiamo creato un percorso per arrivare a una nuova remunerazione. Ma è certo che le farmacie sono già inserite a pieno titolo nella rete sanitaria pubblica e l’attivazione dei servizi rappresenterà un ulteriore tassello”. Balduzzi si è davvero battuto, e si sta battendo con vigore per l’attivazione delle famigerate liberalizzazioni, ma possiamo già ipotizzare, con un margine ridotto d’errore, che il giudizio finale sulle liberalizzazioni, che si potrà fare solo tra qualche anno, non sarà certo positivo. La carica rivoluzionaria è stata smarrita, e come avevamo largamente anticipato nei primi giorni di vita di questo governo tecnico, la lotta consisteva nel superare il sistema legislativo italiano, che è pieno di buche, e quando il carro di una nuova legge, magari giusta e lungimirante, percorre l’itinerario che la dovrebbe guidare all’applicazione, buca dopo buca qualcosa si perde, e alla fine il glorioso carico diventa una misera rimanenza. Esempi? La fascia C è diventata davvero cosa misera rispetto a quel che doveva essere (seppure i ricorsi al Tar stiano dando ragione alle parafarmacie), l’obbligo da parte dei medici di esplicitare solo il principio attivo nelle ricette in modo da favorire i farmaci generici sta per essere affossato riconoscendo al medico soltanto la facoltà di inserire il principio attivo. Ma tanti sarebbero gli esempi. Non si fa crescere un settore facendo soltanto tagli, questo il grosso limite denunciato da molti, ma anche quei tagli alla fine non saranno poi delle dimensioni promesse. Che si difenda lo status quo o si sia dalla parte dei rivoluzionari, non può far che tristezza veder perdere tante energie e risorse per un risultato modesto. Si spera che il Ministro Renato Balduzzi, riesca nel suo intento di sbloccare il fronte sulla questione nuova remunerazione. La situazione al momento è davvero tesa e ferma, e scontenta tutti.
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