I consumatori: la spesa di Natale sarà al risparmio

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Federconsumatori: flessione dell’11-12 per cento nella spesa per il periodo natalizio. Colpa della crisi e della seconda rata dell’Imu.

Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha elaborato le prime risposte del proprio campione in merito alle intenzioni di acquisto nelle festività natalizie. I dati provengono da centri di elaborazione dislocati al Nord, Centro e Sud Italia, nelle piccole e nelle grandi città. I primi risultati si rivelano estremamente negativi, sia per quanto riguarda la cifra complessiva che le famiglie impiegheranno per gli acquisti natalizi (e sottolineiamo esclusivamente per questi ultimi) che per i settori di spesa. E non poteva essere altrimenti, considerando sia la fortissima riduzione del potere d’acquisto delle famiglie – che abbiamo stimato dal 2008 -13,2% – che le ricadute economiche negative, pari a 2.333 Euro a famiglia di spesa omnicomprensiva tra prezzi, tariffe e tasse nel 2012. Spiega Federconsumatori che la seconda rata dell’Imu intaccherà fortemente le tredicesime, “peraltro già vanificate da una serie di spese che le famiglie non possono evitare (rate mutuo, assicurazioni, bollette, prestiti eccetera)”. Dai primi dati emerge che la spesa totale delle famiglie si attesterà sui 3.5-3.8 mld, con una riduzione rispetto al 2011 di circa l’11-12%. Pertanto, la spesa media a famiglia si attesterà a circa 148 Euro.

Elenchiamo di seguito settori e percentuali considerati in questa indagine previsionale, che ribadiamo si riferiscono solo agli acquisti per le festività natalizie:

  • Abbigliamento e calzature -16%
  • Mobili, arredamento ed elettrodomestici -26%
  • Profumeria e cura della persona -8%
  • Giocattoli -3%
  • Alimentazione -1%
  • Elettronica di consumo -3%
  • Editoria (libri e cd) stabile (grazie alle forti promozioni)
  • Turismo -9%

“Ancora una volta – spiegano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti di Federconsumatori – sottolineiamo che non è sufficiente attuare una politica economica basata esclusivamente sul pareggio di bilancio, pur necessario. Il rischio è che la spirale della crisi si autoalimenti progressivamente in negativo, quindi deve essere spezzata prima che sia troppo tardi. Ribadiamo le nostre proposte di detassazione delle tredicesime e di anticipazione dei saldi, così come avviene in altri Paesi”.

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