Spesso abbiamo parlato dell’industria dei farmaci contraffatti, non perché sia una nostra fissazione o un argomento che ci piace particolarmente ma perché stiamo parlando di un’industria da 200 miliardi di dollari. Non milioni, miliardi. Si pensi che in certi paesi esistono anche farmaci salva vita contraffatti: antimalarici, antivirali, antitubercolotici, antibiotici, antitumorali… tutto rigorosamente falso. Internet ha ingigantito questo fenomeno fino a livelli impensabili. Pare che ogni anno muoiano almeno 100.000 persone a causa di farmaci contraffatti. Non stiamo parlando di un fenomeno ristretto. Interpol, la nostra Aifa, Ema, Fda e le polizie di tutto il mondo sono sempre in continuo aggiornamento, e portano a compimento ogni anno moltissimi arresti: ma non sembra essere abbastanza. Questo traffico è un mostro talmente ampio e radicato che si riesce soltanto a scalfirlo con operazioni, anche in grande stile, semplicemente repressive. L’organizzazione mondiale della sanità ha di recente promosso una riunione dei rappresentanti di 76 Paesi in Argentina proprio per scoprire e denunciare nuovi farmaci nocivi e per creare strategie efficaci che permettano ai pazienti di distinguere i farmaci autentici da quelli fasulli. Alcuni sistemi esistono già, ma necessitano di attenzioni difficilmente applicabili dai pazienti: sistemi troppo macchinosi. Per ora sono stati studiati soltanto sistemi per gli addetti ai lavori, come quello presentato dal chimico Facundo M. Fernandez che utilizza uno spettroscopio di massa per identificare le molecole dei composti che formano il farmaco. Le politiche di sola polizia arrestano la diffusione del problema ma non riescono a contenere il fenomeno, trovare un sistema che permetta di distinguere a chiunque un farmaco “fasullo” da quello autentico, darebbe un considerevole colpo a questo cancro della farmaceutica internazionale.