Salute, omeopatia e influenza: intervista al Dott. Raimo

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È periodo di influenze e – come ogni anno – tante persone si interrogano sulla possibilità di curare le malattie invernali con l’omeopatia. Ma quale medicinale scegliere? E come assumerlo? Ne parliamo con il dottor Renato Raimo, farmacista esperto in omeopatia a Pisa.

Dottore, l’inverno spesso porta con sé i tipici malanni di stagione: tosse, febbre e raffreddore. In questi casi, il medicinale omeopatico può rivelarsi una scelta terapeutica primaria per tutti o è particolarmente efficace solamente per alcune fasce di popolazione, come ad esempio i bambini?

Stando ad una recente indagine Doxapharma, l’83,4% di coloro che utilizzano medicinali omeopatici li assume proprio per il trattamento delle malattie invernali. È una scelta che non può che trovarmi d’accordo perché i medicinali omeopatici sono realmente utili per questi disturbi e presentano raramente effetti collaterali e comunque sempre di intensità modesta. Gli omeopatici contengono sostanze di origine naturale e, grazie alle loro diluizioni, hanno la caratteristica di essere generalmente non tossici. Nella cura di questi disturbi rappresentano quindi una scelta corretta e prioritaria per tutte le tipologie di pazienti. A proposito dei bambini, posso dire che in farmacia ricordo alle mamme che con gli omeopatici hanno il vantaggio di poter intervenire proprio in fase preventiva, stimolando così le difese immunitarie ancora integre del loro bambino.Ci sono particolari controindicazioni per i soggetti a rischio, come anziani con problemi respiratori o pazienti diabetici?

Non ci sono controindicazioni, anche perché – oltre ad essere efficaci – i medicinali omeopatici permettono l’utilizzo concomitante di altre terapie farmacologiche. Questo rende la terapia omeopatica adatta anche ai pazienti politrattati, come possono essere gli anziani con problemi respiratori oppure i pazienti diabetici insulinodipendenti. In caso di dubbio, consiglio comunque di rivolgersi sempre al proprio medico o al farmacista di fiducia.

Qual è il corretto approccio da adottare per prevenire i sintomi influenzali e quindi stimolare le difese immunitarie?

In effetti, sia in caso di influenza che di sindromi simil-influenzali la parola d’ordine è prevenzione. Ed è proprio qui che entrano in gioco i medicinali omeopatici, in particolare Oscillococcinum, che va assunto da settembre a marzo, periodo di maggiore esposizione ai virus. È molto importante fare attenzione alla posologia: quella corretta in fase preventiva prevede una dose di Oscillococcinum a settimana. La somministrazione è molto semplice, perché basta versare e sciogliere l’intero contenuto di una dose direttamente in bocca, preferibilmente sotto la lingua. Inoltre, a partire da ottobre, un altro ottimo supporto naturale è il macerato glicerico di Rosa canina: 15 gocce al giorno diluite in un po’ d’acqua per 3 settimane al mese permettono di aumentare ulteriormente la protezione dall’influenza e dai virus para influenzali. Ai pazienti ricordo infine l’importanza di alcune semplici regole, come lavarsi spesso e bene le mani, seguire un’alimentazione sana in cui non manchino frutta di stagione e frutta secca, ricca di sostanze dal potere antiossidante, ripararsi bene dalle prime temperature basse e assumere spesso bevande calde.

In queste ultime settimane è stato di grande attualità il tema del vaccino antinfluenzale. Lei cosa ne pensa?

In effetti, la notizia che alcuni vaccini antinfluenzali erano stati ritirati dal mercato ha suscitato parecchio scalpore e sono numerose le persone che sono entrate in farmacia per chiedermi un consiglio in merito. Il divieto di utilizzo di questi vaccini è stato recentemente rimosso ma, a mio avviso, quella di vaccinarsi o meno deve comunque rimanere una libera scelta. Ogni persona ha il diritto di decidere se vaccinarsi, se preferire forme diverse di prevenzione o se integrare entrambe le strategie terapeutiche. Personalmente, quando un paziente mi chiede consiglio, lo aiuto a trovare anche una strada naturale di prevenzione e di cura. Mi capita spesso di suggerire medicinali simili all’Oscillococcinum, proprio perché possono rappresentare un aiuto per coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi e per chi si è già vaccinato, ma desiderano estendere la propria protezione a tutte le malattie da raffreddamento, sostenute da virus diversi da quelli influenzali.

 Quali medicinali omeopatici consiglia ai primi sintomi?

In molti, già dai primi sintomi, chiedono consiglio al farmacista. A questi pazienti ricordo sempre che si può assumere Oscillococcinum non appena si avverte una sensazione di malessere diffuso, dolori articolari e muscolari, testa pesante e brividi. Se preso tempestivamente, contribuisce infatti a impedire la progressione della malattia verso la sintomatologia conclamata. L’importante è assumerne una dose il prima possibile, rinnovando la somministrazione fino a tre volte al giorno, ogni 6 ore. Un altro consiglio che do spesso è questo: ai primi sintomi, il farmaco omeopatico andrebbe assunto non solo dalla persona malata, ma anche dai suoi familiari, perché il contagio potrebbe essere già avvenuto.

E per chi invece è già a letto ­ – vittima dell’influenza – quali sono i principali medicinali omeopatici da adottare?

Può accadere che la sindrome influenzale si associ a laringo-tracheite e a febbre. In caso di febbre superiore a 38°, a esordio improvviso, per i bambini come per gli adulti è consigliabile assumere 5 granuli ogni 2 ore di Belladonna 9 CH, mentre in caso di febbre inferiore a 38°, che appare progressivamente, è preferibile somministrare 5 granuli ogni 6-8 ore di Ferrum phosphoricum 9 CH. Qualora la febbre fosse di media entità e associata a problemi gastro-intestinali è preferibile Arsenicum album 15 CH, una dose il prima possibile, da ripetere se necessario dopo alcune ore. Ricordo che il farmaco omeopatico è generalmente utile anche in fase di sintomatologia influenzale conclamata: in quest’ultimo caso, occorre una dose due volte al giorno, mattina e sera, per un periodo di 2-3 giorni. Preso in questa fase, può infatti aiutare a ridurre l’incidenza di ricadute.

Quanto può durare mediamente una cura omeopatica per risultare davvero efficace?

Dipende dalla patologia o dal disturbo che si va a trattare e ovviamente è importante seguire attentamente la posologia del medicinale. I medicinali omeopatici agiscono rapidamente ed efficacemente nel caso di malattie acute come lo sono proprio il raffreddore e l’influenza, o altri disturbi quali per esempio la diarrea, la nausea da viaggio e i traumi. In alcuni casi ha un’azione più veloce addirittura di molti altri trattamenti terapeutici. Ricordo sempre che, per avere dei risultati migliori e in tempi più rapidi, è preferibile assumere i medicinali omeopatici alla comparsa dei primi sintomi della malattia e ripeterli spesso al persistere dei sintomi maggiori, ritardando invece la loro assunzione con il miglioramento degli stessi.

Si può suggerire a parenti ed amici di intraprendere la nostra stessa cura omeopatica, facendo quindi automedicazione o è necessario un trattamento personalizzato nel paziente?

In alcuni casi l’automedicazione, associata al consiglio del farmacista, può bastare a curare i sintomi acuti. Se i sintomi persistono è però necessario consultare il medico per avere una diagnosi precisa e stabilire un trattamento adeguato. Voglio comunque ricordare che fra i medicinali omeopatici, le specialità hanno precisi campi d’applicazione e possono essere anche utilizzate dai pazienti per l’automedicazione. Anche alcuni omeopatici a nome comune, come il sopracitato Belladonna 9 CH, hanno campi d’applicazione molto precisi e possono essere consigliati dal farmacista e prescritti anche da un medico non esperto in omeopatia. Per altri, invece, la posologia e l’indicazione terapeutica possono variare a seconda della patologia per la quale vengono impiegati e sono più spesso prescritti dal medico omeopata o consigliati dal farmacista esperto in omeopatia, in base alle caratteristiche del singolo paziente.

Sappiamo che l’omeopatia è un settore in continua evoluzione e che da qualche anno si è fatto largo nel grande mercato farmaceutico. Ci sono novità rilevanti per il futuro di questa branca della medicina?

Sì, l’argomento omeopatia è di attualità visto che all’interno del recente Decreto Balduzzi – diventato legge lo scorso 31 ottobre – è stato inserito un articolo proprio sui medicinali omeopatici. Si stabilisce che entro il 2015, i medicinali omeopatici presenti sul mercato nel 1995 verranno registrati attraverso una “procedura semplificata”. Fino a oggi, anche se una legge del 1995 riconosceva gli omeopatici come “medicinali” a tutti gli effetti, gli omeopatici erano solo notificati, ma non registrati. Personalmente, penso che il passaggio dalla semplice notifica alla registrazione sia un passo in avanti, non solo per l’intero comparto produttivo, ma anche per i circa 6-7 milioni di cittadini italiani che ricorrono alla terapia omeopatica.

Giulia Dell’Uomo

1 COMMENT

  1. Parlare di omeopatia fa bene all’omeopatia. Talvolta, però, si può inciampare in messaggi fin troppo espliciti… da sembrare spot pubblicitari di aziende omeopatiche transalpine. Perché non ricordare Mucotoxinum, Mucococcinum, Omeogriphi, Influenzinum e….tanti altri? Personalmente credo che la migliore prevenzione si abbia quando si assume il rimedio “di fondo” (detto anche simillimum) prescritto dal medico omeopata dopo un’attenta, precisa e ricercata anamnesi omeopatica. Condivido l’utilizzo di macerati glicerici, come suggerito dal collega, magari associando dei rimedi oligoterapici diatesici.

    Cordialmente.

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