Bersani, Gargamella e Valentina

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In una serata ormai trascorsa, mentre terminavo del lavoro al computer, mia figlia di quattro anni, insieme al fratello più piccolo, facevano i capricci per non andare a letto.

La scusa era che entrambi volevano vedere i cartoni animati.
Inutile tentare di convincerli che a quell’ora non trasmettevano programmi per bambini né i cartoni.
Inutile l’opera di persuasione della madre né le sue blande minacce di sculacciate.
Valentina insisteva con il telecomando, cambiando spasmodicamente canale, nella speranza di trovare quanto desiderato in TV. A un certo punto, stavo per spazientirmi, quando la sento gridare: “…papà corri …. fanno i cartoni, ci sono i puffi, ….vedi, quello somiglia a Gargamella…”
Aveva casualmente visto Bersani nella trasmissione di Daria Bignardi “Le invasioni Barbariche”.
Non riuscii a trattenermi dal ridere di fronte a siffatta ingenuità, o sfacciataggine, della piccola. Convenni con lei che la somiglianza ci fosse, e mi sedetti ad ascoltare l’intervista.

Cliccate sul link e vedrete l’intervista a Bersani.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=x2-FewcHnIU]

Molto interessante è la risposta fornita, alla giornalista, quando gli chiede perché preferirebbe che la Telecom restasse in mani Italiane invece che straniere.

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Domanda:
“…Telecom agli americani o a Belusconi?

Risposta:
Ma no, a nessuno dei due!

Domanda:
Provi a spiegare in venti secondi, a un ragazzo delle medie, qual è il problema se Telecom diventa americana o messicana; cioè, quel che importa non è il mercato?

Risposta:
Le fondamenta di casa devono stare in casa. Le reti sono le fondamenta di casa. Non si può darle via.

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Alla faccia della coerenza e dello spirito liberizzatore che pervade questo governo (anno 2007- governo Prodi con Bersani come Ministro dello sviluppo economico, n.d.a.).
Quando vengono toccati i “loro” interessi si tira fuori “l’italianità”, e il consumatore viene messo da parte.
Quando invece è necessario far cassa, e espropriare ciò che possiedono gli altri, la scusante è quella di tutelare i cittadini consumatori.

“Consentitemi”, ma agli italiani interessa avere un servizio qualificato migliore e a minor costo, o che tale servizio venga fornito da Coop anziché da una compagnia straniera?

E la rete della distribuzione farmaceutica?
Cos’è?
La Cenerentola di turno?
E’ giusto che diventi britannica o tedesca, ad esempio di proprietà del gruppo Alliance Unichem-Boots o Phoenix, piuttosto che essere gestita in Italia al meglio e a basso costo per lo Stato, come è accaduto finora, tramite le farmacie private?

Notavo, mentre l’intervista si snocciolava su temi più leggeri, un atteggiamento annoiato di Valentina. Colsi l’occasione per esortarla nuovamente ad andare a letto.
Non se lo fece ripetere due volte: ” …va bene papà, però mi racconti una favola…e poi questo puffo non mi piace!”.
Diedi un ultimo sguardo allo schermo televisivo prima di spegnerlo.
Aveva ragione, quel puffo non piaceva neanche a me!

Dr. Raffaele Siniscalchi.

12 COMMENTS

  1. ……Quando invece è necessario far cassa, e “espropriare ciò che possiedono gli altri”, la scusante è quella di tutelare i cittadini consumatori…. Comprendo che la sua bambina è piccola e non può ricordarsi, ma si procuri un cd di quelli che si trovano nelle edicole e le faccia vedere Calimero. Immagini me, nera, meridionale, con in testa la capocchia di un uovo sbucciato, che pronuncio la frase “Che ingiustizia!!!!”. Ai bambini bisogna far vedere anche questo… le ingiustizie e la ribellione di chi, pur avendo gli stessi diritti, pretende pari dignità, e la paura di chi ha tanto e non vuol cedere. Buona visione.

  2. Caro collega Siniscalchi, il suo intervento è veramente divertente ed inquadra il soggetto inaffidabile “Bersani”, inoltre le dò il merito di ammettere quello che la maggior parte ha fatto….iscriversi alla facoltà di Farmacia per ripiego in quanto non ammessi altrove e poi tutti senza informarsi, senza documentarsi sui reali sbocchi e prospettive di lavoro ed ora urlano diritti e dignità che la nostra italietta e la vecchia europa non sono in condizione e non possono più concedere a nessuno. Un saluto e……una farmacia per Totti….ops per tutti :-)))

  3. Mai sentita storia piu’ inverosimile. Chissa’…se avessi anche io una farmacia non vorrei cadere così nel banale solo per difendere a tutti i costi il mio orticello. Tutto un giro di parole, una storia inventata ed il coinvolgimento di un’anima pura che non conosce ancora le brutture dei ”grandi”,solo per dire….che non piace Bersani! Io la fantasia la userei meglio. Al servizio degli altri. Ma giustamente chi ha tempo di far volare la fantasia in questo modo( come foto in posa laboriosa dimostra), potrebbe scrivere di tutto…
    Solo Francesco Viti De Angelis ci ha creduto…o ce ne sono altri?

  4. Si resta sempre affascinati dai bambini, soprattutto se sorpresi a imitare gli adulti.

    Essi “… nei loro giochi … fanno tutti quei movimenti necessari per convincerci che le loro immaginazioni sono delle realtà.”
    (Joseph Joubert – 1754/1824 – filosofo francese)

  5. E’ sempre un piacere leggere la prosa frizzante del dott. Siniscalchi.
    Condivido in pieno le argomentazioni in merito alla schizofrenia, tipica delle crociate ideologiche (nel senso della famosa dottrina COOP), con la quale l’attuale segretario del PD affronta i temi in questione.
    I tifosi agguerriti del “caro” Bersani, come vediamo dai commenti indignati, non saranno d’accordo poichè anche loro , come tutti, hanno un orticello che sperano di vedere ampliato senza troppi sforzi e/o meriti. Non sanno però, che, con personaggi alla Bersani, presto rimarrà loro solo la vanga e il rastrello da mettere al servizio dell’ideologia (sempre quella COOPxista).

    Stefano Italiano

    p.s. non ditemi che dovrei vergognarmi a scrivere queste nefandezze perchè mi vergogno già abbastanza nel vedere, grazie al “nostro”,la fine ingloriosa che sta facendo la figura Professionale del Farmacista , in questo Paese.

    • Anch’io resto sempre affascinato dalla prosa fantasiosa del Siniscalchi. Meno, mi affascina il luogo comune, ancora piu’ fantasioso che l’orticello delle parafarmacie sia meno meritevole dell’orticello delle farmacie. Al di la’ del fatto che dopo aver lavorato sedici anni al banco di svariate farmacie, sono approdato (penso meritevolmente) a gestire una mia attivita’ che richiede dalle nove alle dieci di meritevoli ore da dedicarci. Al di la’del fatto che probabilmente e’ piu’ meritevole aprirsi una attivita’ per un non titolare, anziche’ per un figlio di papa’ ereditare o comprarsi una farmacia e poi starsene in ufficio mentre non laureati lavorano al banco. Al di la’ del ”merito” che e’ valore opinabile quindi, il punto e’ il ”diritto”. Valore assoluto, di sicuro piu’ importante e quello su cui non si puo’ sindacare( o lavorarci di fantasia). Poiche’ una professione che nasce per essere esercitata libera, non puo’ essere monopolizzata da pochi in nome del proprio fatturato e mascherato da ”questioni di salute pubblica”. Il diritto di evolvere le nostre parafarmacie non va confuso con certi esercizi di immaginazione…seppur molto avvincenti.
      E Bersani questo lo ha capito molto prima dei farmacisti ”di vecchio diritto”.

  6. Le favole le ha raccontate Bersani. E pensa un po’ che c’è qualcuno che ci ha creduto! Un bambino, ingenuo, puro e innocente avrebbe detto: “Ma vaaaaaaaaaaaaaaaa!”
    Scommettiamo che se qualcuno regalasse alla sua signora una farmacia, l’ideologia “rivoluzionaria e ferrea” del nostro cambierebbe radicalmente?
    Si accettano scommesse. Le ideologie non esistono, esistono solo interessi.

    “Le donne sono bravissime a far decidere agli uomini ciò che esse vogliono”(C.Lazzeri-Isola d’Elba, 2010)

  7. La moglie di Bersani non ha bisogno di farsi regalare una Farmacia e neanche una parafarmacia , secondo voi potenzialmente ”trasformabile” in Farmacia.
    Si dovrebbero cambiare radicalmente le leggi dello stato e aspettare ulteriori dieci anni per vederle approvate per arrivare a cio’ che scrivete.
    Questo e’ l’ennesimo ”volo di fantasia” ( se vogliamo chiamarlo così, anziche’ in un’altro modo)di voi titolari di Farmacia che avete paura di perdere fatturato.

  8. Certo, raccontiamoci barzellette e poi facciamo parlare professori universitari asserviti a compiacere la casta.
    Avreste preferito il professore a Renzi, come candidato alle primarie? E che differenza avrebbe fatto?
    Che caduta di etica e di stile, prendersela con la moglie di un politico. Oltre che non condividere una sola affermazione di ”certi” professori,siamo costretti da anni a sentire sempre le stesse falsita’ e attacchi personali a Bersani ed alla famiglia…e metteteci una pietra sopra ormai e rassegnatevi.

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