Agifar Salerno che aveva sollecitato un’interrogazione parlamentare in merito al Concorso Straordinario e ai dubbi che lasciava sul tavolo, si è detta moderatamente soddisfatta per i chiarimenti forniti dal Ministero. Se la soddisfazione è piena per quanto riguarda gli aspetti relativi all’idoneità e ai punteggi, Agifar Salerno ritiene ancora non sufficientemente chiara la questione della simultaneità dei bandi regionali. Nemmeno i chiarimenti relativi all’acquisizione della titolarità in forma associata sembrano soddisfare l’Agifar salernitana. Il Presidente dell’associazione Aldo Frasso, ha infatti sottolineato come il problema sia particolarmente sentito al sud, dove regioni come Sicilia, Calabria e Campania non hanno ancora provveduto alla pubblicazione del bando. Frasso spiega che l’interrogazione parlamentare chiedeva al ministro “se non ritenga opportuno sollecitare e monitorare l’operato delle singole regioni affinché i tempi di recepimento ed emanazione dei bandi siano oltre che rapidi anche auspicabilmente simultanei al fine di consentire scelte rapide e di evitare l’impossibilità per i candidati di effettuare le proprie scelte a causa di eventuali sfasamenti tra i tempi di espletamento del concorso nelle diverse Regioni”. Il problema rimane secondo Frasso: “Una vincita fa decadere la seconda così se io mi presento in Liguria e poi in Campania, non ho possibilità di scelta se tra i due bandi si va oltre i 180 giorni previsti dalla legge per decidere”. Ovviamente Agifar ha già inviato le proprie perplessità al Ministero e si attendono risposte, ma l’altro dubbio che attanaglia Frasso e l’associazione che presiede è contenuto in un passaggio presente nella nota ministeriale: “la società costituita tra i vincitori associati rileverà unicamente ai fini della gestione, perché la titolarità, resta congiuntamente in capo ai soci”. Frasso spiega: “Il rischio è quello di una forte penalizzazione per gli associati perché per dieci anni il socio della farmacia vinta a concorso non potrà acquisire neanche l’1% di un’altra farmacia”. I dubbi, come gli esami, non finiscono mai.