Un esercito di oltre mille persone, domenica 2 dicembre, ha affollato il Teatro Carlo Gesualdo di Avellino per prendere parte alla convention organizzata dall’Ordine dei farmacisti del capoluogo irpino. Giovani, adulti, esperti e meno esperti, con dubbi, perplessità e molta voglia di approfondire le opportunità e le regole per partecipare ai concorsi per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche.
Il decreto cosiddetto “Salva Italia”, del 24 gennaio 2012, sulle liberalizzazioni ha infatti rivoluzionato il mondo delle farmacie. Circa 2.300 saranno le nuove sedi, da aprirsi in tutta Italia, una ogni 3.300 abitanti.
Un parterre di accademici, responsabili d’impresa, esperti contabili ha fatto il punto sulle modalità di partecipazione ai concorsi, già banditi da Liguria, Lazio, Veneto, Lombardia, Toscana e Piemonte e che, via via, verranno pubblicati anche dalle altre Regioni d’Italia.
Il Video Report dell’Evento
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Un appuntamento per fare chiarezza, come ha sottolineato il professor Ettore Novellino, moderatore e promotore della convention. E per consentire ai giovani farmacisti di incontrarsi, conoscersi e scambiarsi punti di vista.
Dalla compilazione della domanda all’ottenimento del credito bancario fino alle tipologie di arredo, l’incontro ha fornito una panoramica a 360 gradi, per gli aspiranti concorrenti, fornendo loro utili consigli.
A preoccupare i farmacisti è soprattutto il calcolo del punteggio. Tra le novità di questo concorso c’è, infatti, la selezione per soli titoli. Ed è quindi partita la corsa al calcolo minuzioso di ciascuna esperienza lavorativa accumulata, che possa tradursi in punti. Anche perché, altra novità, la normativa ha previsto la possibilità di partecipazione in forma associata. Dunque, è caccia al socio o ai soci ideali. Quelli con un punteggio tale da permettere, sommato al proprio, di avere qualche chance in più di vincere. La forma associata per molti, soprattutto i giovani, può infatti rappresentare davvero un’opportunità unica.
Ma il professor Novellino ha sottolineato più volte l’importanza di una decisione oculata nella scelta dei soci. “E’ come un matrimonio – sottolinea – con la differenza che, mentre la separazione dei coniugi può avvenire dopo soli tre anni, in questo matrimonio professionale si rischia di restare vincolati per un decennio”. “A meno che – scherza il professore – uno non ammazzi prima l’altro”.
di Annalisa Perla