“COMPLETARE LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DI FASCIA C CON OBBLIGO DI RICETTA MEDICA, PER OFFRIRE UN SERVIZIO PIÙ CAPILLARE E A PREZZI PIÙ CONTENUTI”.
I l Ministero della Salute ha comunicato che a fine ottobre il numero di parafarmacie aperte è pari a 4.461, con un incremento nell’ultimo mese di 79 nuove aperture, a fronte di 37 parafarmacie chiuse. Il numero maggiore di aperture è della Sicilia con 11, seguita da Lazio e Campania con 10. La distribuzione delle nuove parafarmacie è prevalente al sud con 37 parafarmacie, mentre al nord sono 19 e 23 nelle regioni di centro. Un settore in continua espansione, che nonostante le difficoltà economiche del Paese, ha visto la nascita nel 2012 di 650 nuovi esercizi, 1.350 nuovi posti di lavoro e investimenti, senza alcun sostegno pubblico, per oltre 50 milioni di euro. Al punto che oggi la parafarmacia rappresenta il solo “polmone” occupazionale per i farmacisti. Dunque una realtà professionale e imprenditoriale che ha bisogno di consolidare la sua presenza nella distribuzione del farmaco attraverso il completamento della liberalizzazione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta medica, per offrire ai cittadini un servizio capillare e prezzi più contenuti. Come meravigliarsi se nell’immaginario di ogni farmacista vi sia la titolarità della farmacia. Al punto che i farmacisti “collaboratori”, forse più dei titolari di farmacia, difendono questa organizzazione di stampo corporativo, per mantenere viva la speranza, il “sogno”, di poter divenire un giorno titolare di farmacia. Perché stupirci se in Italia abbiamo un numero di laureati in farmacia ampiamente il più elevato d’Europa (83.000), mentre in Germania sono 57.000, in Francia 72.000 e nel Regno Unito 51.000. Un quadro ben rappresentato dal presidente dell’ordine dei farmacisti di Napoli, quando afferma che “a Napoli si sfornano ogni anno circa 400 laureati, mentre nella provincia di Napoli ci sono circa 800 farmacie. È evidente che siamo di fronte ad una stasi nel ricambio generazionale. Mentre in passato, gli iscritti alla facoltà di Farmacia avevano alle spalle famiglie che già operavano nel mondo della farmacia, oggi le cose sono cambiate e la maggior parte degli studenti proviene da famiglie che nulla hanno a che fare con il mondo della farmacia”. Un’anomalia che sfocia inevitabilmente in un disagio occupazionale e professionale. Non è un caso che i laureati in farmacia, in rapporto alla popolazione residente, siano di più in quelle regioni del sud dove il tasso di disoccupazione è più alto come Calabria, Sardegna, Sicilia e Campania. Un fenomeno che si lega indissolubilmente alla presenza di parafarmacie sul territorio, infatti mentre in Toscana il numero di abitanti per parafarmacia è di 21.000, 26.000 in Lombardia, in regioni come Calabria e Sardegna abbiamo 7.000 abitanti per parafarmacia. In questo quadro riteniamo urgente una riforma che punti su tre capisaldi innovativi: centralizzare l’acquisto di tutti i farmaci in conto SSN; unificare nella farmacia la distribuzione sul territorio dei farmaci in conto SSN; diversificare l’offerta nella vendita dei farmaci di fascia C, con l’introduzione del doppio canale farmacia – parafarmacia. Massimo Brunetti, Segretario Nazionale Associazione Nazionale Parafarmacie Italiane Il ministro della Salute, Renato Balduzzi Le parafarmacie sono in crescita.
Via Repubblica.it
È più alto al sud perché qui,ahimè,i giovani piuttosto che darsi da fare ed iniziare a lavorare magari a 18-20 anni preferiscono rimandare il problema e darsi come obiettivo un pezzo di carta nel giro di ulteriori 6 anni almeno.
Mentre “faticano” a prendere questo pezzo di carta,tronfi che poi saranno chiamati Dottori,non si curano minimamente di quelli che realmente sono gli sbocchi professionali e più in generale per la loro vita.
Arrivati a 26-27 anni se va bene,da Dottori, non sanno cosa fare e neanche da dove iniziare,e quindi passano ulteriori 5-6 a casa con i genitori lamentandosi che lavoro nn c’è è a loro nessuno pensa.
È chiaro che in una “situazione tipo” del genere la nostra generazione parte non da 0 ma da -10….e la colpa è solo nostra!
E gia’ la colpa e’ nostra…razza di tronfi…ma lei e’ escluso da questo ragionamento naturalmente?
Eh si la colpa è nostra…io ho 30 anni quindi faccio parte di questa generazione che non è certo frenata perché non ci sono liberalizzazioni ma per lo più perché non ha idee essendo cresciuta e pasciuta dai genitori,adagiata su una vita faticata e costruita dai nostri genitori e che noi abbiamo semplicemente trovato.
Si la colpa è nostra e di chi ci ha cresciuti un po’ “viziati”
Fascia C in parafarmacia. Quindi se ho una contrattura compro il Muscoril (fascia C) in parafarmacia e il Voltaren (fascia A) in farmacia? Demenziale.
No, puo’ prendere tutto qui…Voltadvance, Ketodol, Momendol..basta o faccio tutta la lista comprensiva della fascia ”C”?
(p.s. dopo ”lista” va una virgola, così e’ piu’ chiaro)
Mh, temo faccia confusione fra SOP e classe C.
Inoltre, se lavorasse in farmacia, saprebbe che la terapia prescritta dai medici per le contratture è, in genere, a base di Muscoril e Voltaren in fiala. Cosa c’entra il Voltadvance?
I
Ecco che viene fuori la poca esperienza al banco di certi ”farmacisti”. Non avendo fatto alcuna confusione in quanto ho citato prodotti senza obbligo di ricetta ed in piu’ la possibilita’ di consigliare nel futuro anche la fascia C con obbligo di ricetta( in arrivo nelle parafarmacie) vi ho mostrato come si puo’ risolvere anche in parafarmacia il bisogno di terapia di una contrattura che non richiede necessariamente il ”muscoril” ed il ”voltaren”. Ma questo non lo puo’ fare un pivello che sa a memoria 3000 quiz e si e’ convinto di essere preparato. Certi figli di titolari poi che imparano leggendo le ricette dei medici veramente li manderei a fare i salumieri e certi commenti mi convincono sempre di piu’.
Per una contrattura muscoril fiale piu’ voltaren fiale e’ terapia d’obbligo?…certo! Andate a lavorare nei campi e’ meglio.
Ti commenti da solo :D…la pochezza dei tuoi argomenti è disarmante e testimonia come non basta avere un pezzo di carta per esercitare bene una professione altrimenti in Italia ci sarebbero 100.000 avvocati di alto livello!
Invece sono disoccupati invece che avvocati :/
Avresti potuto dare il buon esempio e metterti a lavorare a 18 anni, anziche’ venire qua a trenta compiuti solo per scrivere cose indegne sui laureati meridionali.
Ho studiato e ora lavoro e ho anche una famiglia,pago le bollette e le tasse e da mamma e papà vado la domenica a pranzo.
Se non avessi avuto idee precise sul mio futuro…certo che avrei iniziato a lavorare a 20! Non vedo perché no
“Consigliare anche la fascia C con obbligo di ricetta”…
Ecco perchè ho sempre ritenuto che nelle parafarmacie fanno tanto i puri solo finche non avranno anche loro la fascia C…
Perchè è ovvio che la fascia C si “consiglia”…
Prendete pure la fascia C, tanto meglio, almeno saranno i farmacisti intelligenti e che tengono davvero alla salute dei clienti, che consiglieranno rimedi più sani, naturali e più legati alla condizione del singolo paziente. Almeno nella mia farmacia puntiamo a questo, e credo che il paziente che davvero capirà questo rimarrà fedele alla propria farmacia (o parafarmacia per carità). Lascio tranquillamente perdere i maleducati che vengono ad insegnarmi il mestiere al momento in cui gli ricordo che per certi farmaci serve la ricetta, e che cercano di rovinarmi la giornata dicendomi che vanno altrove a prenderli (credete che nelle parafarmacie sarà differente? gli squali sono dovunque…). Certo, questa generazione di clienti (non più pazienti a questo punto) che pensano più al risparmio e agli sconti che al valore dei nostri consigli, è figlia del processo di liberalizzazione che ha svalutato il bene farmaco.
Beh, qualcosa di differente c’è , noi non abbiamo i farmaci su ricetta…ooops! Ho detto qualcosa che fa diventare tutta una s…..cio’ che hai scritto?
non ci faccia caso caro collega w.t. il dott. si vanta di avere 20 anni di esperienza da banco, ma a questo punto mi chiedo “””CHE BANCO?????
SALUMERIA
non ci faccia caso caro collega w.t. il dottore si vanta di essere da ventanni al banco, ma a questo punto mi chiedo a quale banco???
SALUMERIA
aro dottore vede che l’esperienza non è tutto, la smetta di farsi del male.
E spero che non lo faccia ai suoi pazienti se ragiona in questo modo.
Ecco che viene fuori la poca esperienza al banco di certi ”farmacisti”. Non avendo fatto alcuna confusione in quanto ho citato prodotti senza obbligo di ricetta ed in piu’ la possibilita’ di consigliare nel futuro anche la fascia C con obbligo di ricetta( in arrivo nelle parafarmacie) vi ho mostrato come si puo’ risolvere anche in parafarmacia il bisogno di terapia di una contrattura che non richiede necessariamente il ”muscoril” ed il ”voltaren”. Ma questo non lo puo’ fare un pivello che sa a memoria 3000 quiz e si e’ convinto di essere preparato. Certi figli di titolari poi che imparano leggendo le ricette dei medici veramente li manderei a fare i salumieri e certi commenti mi convincono sempre di piu’.
Per una contrattura muscoril fiale piu’ voltaren fiale e’ terapia d’obbligo?…certo! Andate a lavorare nei campi e’ meglio.
Altra piccola parentesi: cosa credete che abbia mai fatto il farmacista al quale vengono a chiedere prodotti che richiedono la ricetta, in assenza di quest’ultima? Credete che non vada a consigliare Ketodol a chi chiede l’Oki? Il Voltadvance a chi chiede il Voltaren? Il Momendol a chi chiede il Synflex? Solo per gli antibiotici esistono poche alternative e quindi il muro serrato (a meno che uno usi un po’ di intelligenza per capire cosa davvero serva al cliente, o provi a dargli una soluzione alternativa anche naturale). Ma vi dirò di più la ricetta è solo il biglietto da visita della persona, questo non esclude che, nel rispetto del medico ovviamente, non possiate consigliare qualcosa che il medico non ha avuto magari il tempo di pensare…ad esempio fermenti lattici e vitamine per chi prende degli antibiotici, ma ci sono tanti casi…credo sia questo che differenzia i singoli farmacisti, rendendoli “commessi” o “addetti alla salute” a seconda dei casi.
Piccola precisazione: la gente non è scema. Se vuole il Brufen da 600 invece che da 600, se vuole l’Oki al posto del Ketodol, se vuole insomma quello con la ricetta, è solo perchè COSTA MENO! Proviamo a rendere più cari i prodotti con un dosaggio più alto, e vedete come cambierebbero le cose! Invece no, dobbiamo pure dare PANTOPRAZOLO UGUALI a diversi prezzi solo perchè uno è OTC e l’altro con ricetta…o a un prezzo più alto 10 cpr di Brufen 400 invece di 30 cpr…vi rendete conto dove stiamo arrivando? Stiamo ingannando la gente!
Il dottore guarda tropo al futuro ma Le ricordo che oggi il compito del farmacista qual’ora vi sia la ricetta deve dare i farmaci prescritti, non quelli che lui si immaggina.
Ameno che non si sotituisca con il medico ma viste le risposte credo che possa fare una sola sostituzione?????
Ma caro esperto, il paziente se non vuole e’ obbligato a seguire la ricetta per legge? E nell’ipotesi che non voglia farsi per niente le iniezioni cosa fa lei, lo rimanda dal medico? Io no! Se posso gli risolvo il problema..d’altronde ho parlato di farmaci senza obbligo di ricetta, non del minias che viene dato a chiunque nelle farmacie.
Mi sembra assurdo che si diano lezioni agli altri e si ignori che le fiale per i.m. siano ben più efficaci di qualsiasi farmaco per via orale…
Io credo che stai facendo il furbetto, ma non hai capito che lo sono piu’ di te. Quello che e’ ancora piu’ efficace delle fiale intramuscolo sono le liberalizzazioni di Bersani che porteranno la fascia C nelle parafarmacie e quelle fiale ti serviranno per lenire il dolore alla schiena dopo il colpo ricevuto….(mi raccomando non le supposte perche’ le fiale i.m. sono piu’ efficaci anche di quelle).
Poteva rispondere anche a quella sopra, ma forse a questa era più facile vero? Certo, se partiamo dal presupposto che in farmacia “si da a chiunque il minias” mi chiedo che idea abbia di farmacia… E se pensa che nelle parafarmacie sarebbe così diverso una volta avuta la fascia C… O ci sono farmacisti perbene solo lì?
Cosa dovrei rispondere? I prezzi dei SOP/OTC non li decidiamo in parafarmacia. Possiamo solo fare lo sconto in base al prezzo di acquisto. Se lei la ritiene una presa in giro si lamenti con le case farmaceutiche e non con chi vende quelle medicine. Per quanto riguarda il minias per cortesia glissiamo. Come ho gia’ accennato ho fatto esperienza del nostro/vostro mondo. Un giorno magari le parlero’ del servizio di trincea svolto nelle zone degradate o nella stazione centrale di una grande citta’ o quello che ho svolto nella piu’ grande piazza di spaccio d’Europa. Oppure dei sette anni consecutivi di turni di notte e delle farmacie di trincea ove esiste la criminalita’ organizzata. Io vi conosco come le mie tasche…scriviamo d’altro…che e’ meglio.
Non sono titolare e tantomeno figlio di titolare. Se un paziente entra in farmacia con la prescrizione di due farmaci sono quelli e basta. Il voltadvance se lo dà in faccia. Le garantisco che da quanto scrive nel primo contributo si evince che ha una gran confusione sulla classificazione dei farmaci.
purtroppo caro wt dalle risposte date mi sono reso conto che stiamo discutendo con un signore che di farmaci e farmacie ne capisce poco, però è molto bravo a scrivere, merito che gli ho già riconosciuto. Nei post contesta le prove orali dei quiz “da psicolabili”, ritiene che la professione si matura dietro il banco (senza mensionare come viene a conosenza delle nuove terapie,farmaci, principi attivi,sostituzioni ed effetti collaterali di nuove molecoli in terapie nuove ed in atto), forse gli vengono comunicate dai clienti???. Se la prende con i figli di farmacisti, pagona l’ignoranza a quelli che zappano la terra senza pensare che quelle persone spesso sono molto più intelligenti di un professionista, insomma deduco una persona frustata dal fallimento. Discorsi non da titolare di farmacia a meno che non sia ubicata in altro continente.
Mi chiedo perchè sto ancora a perdere tempo con questa gente.
Diciamo che se fate caciara i lettori non capiscono cosa scriviamo. Anche io a sentore credo di avere a che fare con due parafarmacisti (quelli veri stavolta). Poiche’ cerco sempre di non dare giudizi sulle persone, di solito, perche’ e’ una cosa che non rientra nel bagaglio del farmacista, ciononostante si viene tirati in ballo nella bagarre da chi non ha argomenti validi da contrapporre.
Voglio fare allora un esempio esplicativo riguardo i parafarmacisti(quelli che imparano dalle ricette mediche) e paratitolari di farmacia, che spiega in concreto a questi ultimi cio’ che non hanno capito: il ”farmacista” che conosce a memoria 3000 quiz, che sa solo consegnare farmaci dietro presentazione di ricetta medica, che e’ incapace di consigliare senza la suddetta, che non sa valutare la personalita’ e le esigenze della persona che ha davanti( dando giudizi inconcludenti sulle persone), non serve alla collettivita’ ed al buon andamento della farmacia.
Questo paratitolare e parafarmacista dipendente e’ molto meglio sostituito da un distributore automatico. Il quale consegna lo stesso i farmaci su ricetta, ha una capacita’ di memoria molto superiore a 3000 quiz ed eventualmente ti fa pure la stampa del foglietto illustrativo con tutti gli effetti collaterali, la struttura molecolare del principio attivo e la sintesi chimica su richiesta.(Hanno anche il pregio di non richiedere stipendio).
Ci vuole ben altro per essere ”farmacisti” e salvare la professione. E questo lo sapevano anche le vecchie generazioni che non hanno mai visto i quiz e di merito ne avevano tanto.
Per quanto riguarda conoscere la differenza tra OTC e fascia ”C” direi che chi legge ha gia’ capito che avendo una parafarmacia devo (ahime’)conoscerne fin troppo bene la differenza (soprattutto quando devo rimandare alla farmacia il cliente per acquistare cio’ che non posso vendere). Ma hanno anche capito la differenza tra un farmacista con esperienza ed altri due che hanno il limite e l’intelligenza di un distributore automatico.
Gli hanno pure dato dei nomi umani…
Lei continui ad offendere, ma rifletta sul fatto che nessuno ha preso neanche minimamente in considerazione l’idea di supportare le idiozie che scrive. Le sconsiglio, ad ogni modo, di proseguire con commenti di questo tenore. Ripeto, vivamente.
Ma caro wc io i consigli devo darli non riceverli e vivamente ti dico che mi diverte tenere testa una accozzaglia di paratitolari che non accettano la presenza attorno a loro delle parafarmacie. Ma noi non abbiamo il minias da contendere con la farmacia avversaria ( scommetto che lo date anche per le contratture…)
Ma lo sa che vuol dire tenere testa? Perchè lei sta facendo la figura del poveretto, garantito. A me della sua parafarmacia interessa poco, tra l’altro a giudicare dalla frequenza con cui contribuisce al blog, direi che il lavoro scarseggia. Mh, mi sa proprio di si. Ora può rispondere all’infinito, non intendo più leggere una sola parola delle sue. E impari l’educazione.
Ma quando mai il Farmacista deve sostituire la prescrizione della ricetta.Le modalità di somministrazione le stabilisce il medico in base alle patologie del paziente non in base alla sua preferenza. Se vengno prescritte punture evidetemente ci sono dei validi motivi. Eventali sostituzioni devono essere sempre autorizzate dal parere medico. Dott. Rosario seil paziente soffre di patologie gastriche funzionali, virali ecc. per cui il medico ha prescritto le punture, Lei con la sua sostituzione oltre a mettere a rischio la salute dello stesso paziente, compie un illeito deontologico e forse anche più grave.
Per quanto mi riguarda non sono a conoscenza di tali comportamenti da parte di Farmacisti che conosco.
Olga di Napoli medico Pediatra
Io invece le dico che se il paziente non vuol seguire la prescrizione medica, per le patologie minori continuero’ (dopo aver chiesto l’anamnesi) a consigliare farmaci senza necessita’ di consultare alcun medico, per quanto consentito dalla legge…
Cara ”collega” io sono un farmacista di serie A, non um medico galoppino di serie B. Una volta le medicine ce le facevamo da soli e pure le piccole diagnosi.
La svolta per ritornare ad essere farmacisti come una volta e’ cio’ che potrebbe risollevare le sorti di questa professione che e’ diventata da ”commercianti” facilmente sostituibili da distributori automnatici…evviva il farmacista prescrittore!
dott Olga Lei ha perfettamente ragione purtroppo se legge il post precedente capisce che questo avviene soltanto da parte di chi pur di vendere i medicinali si improvvisa a rischiose sostituzioni che possono essere o dannose o inutili. Le terapie non si inventano caro dottore Lei dovrebbe avere la coscienza umana e professonale di rinviare il paziente nella sede opportuna è rinunciare al suo scontrino.
Comunque spero che siano poche le parafarmacie che operano in questo modo.
Io non rinuncio alla mia professionalita’, non allo scontrino e se non capisce questo non mi meraviglierei che lei appartenesse alla categoria dei titolari ”commercianti” del giorno d’oggi. Al di la’ del rispondere alle vostre provocazioni ”interessate” da tutela del fatturato sto cercando di spronarvi a riflettere. Ma mi rendo conto che per chi ha i paraocchi risulta difficile.
La sua professionalità non è quella che lei attua è solo presunzione di voler dimostrare qualcosa di cui non nè è capace e sopratutto non Le compete. Le regole sono regole a vanno rispettate se Lei la pensa in modo diverso vada a fare danni da qualche alta parte.
Segua il consilio dei suoi colleghi che pur non approvando le aspre parole, concordo pienamente con i contenuti.
PS. Lavoro come specialista in chirurgia pediatrica da 18 anni per cui Le rimando indietro l’aggettivazione Pivello che poyta essere utile a raffigurare la sua personalità.
sono 18 di chirurgia pediatrica, l’aggettivazione Pivello la rimando al mittente che porà essergli utili per rappresentare se stesso.
Ascolta i consigli dei suoi colleghi che nel complesso mi sembrano utili e proffessionali, diversamente Lei è libero di lavorare come vuole, ma La prego lo faccia altrove.
Ma io ”pivello” mi posso permettere di rivolgerlo ad un mio collega farmacista e all’occorrenza anche prenderlo a calci…ma lei che c’entra? Non e’ medico? Prima l’ho chiamata collega, ma in modo scherzoso. Capisco che la commistione tra le due professioni porta vantaggi economici a chi sa gestire bene certe situazioni, ma io faccio il farmacista e lei faccia la medichessa che con la liberalizzazione della fascia C, Bersani e le parafarmacie non c’entra nulla. Tanto di cappello comunque alla sua attivita’ se non sconfina in quella degli altri naturalmente,( possibilmente non nella farmacia, ma altrove).
Capito??? È vietato partecipare alla discussione se non si è farmacisti o parafarmacisti!
Mi raccomando non fatevi più riprendere dal dottor Rosario (che a questo punto vede nemici ovunque quindi la questione è patologica)
Bersani ha la moglie farmacista e vuole farsi la legge ad personam rovinando il servizio farmaceutico. Questo è il punto. I farmacisti non si faranno mettere sotto da in politico che non sa nemmeno da dove inizia la sanità e che promette per avere voti e sistemare la moglie.
sul sito ci sono commenti utili ma quelli di qualcuno vanno a senso unico, non approvo il linquaggio usato da alessandro ma credo che i contenuti dei post abbiano illustrati in toto la personalità di qualcuno. Bene il discorso di mario-
Caspita avevamo iniziato con il trattare una banale contrattura con dei banali antinfiammatori in parafarmacia. Siamo poi passati al cocktail voltaren-muscoril offerto dalla farmacia per poi veder intervenire
medici, luminari farmacisti ed esimi dottori al capezzale del paziente che vuol farsi risolvere…una contrattura!
Manca solo lo spirito di Barnard che scende su di noi e ci spiega come trattare il paziente a ”cuore aperto”.
A proposito: come sono andate le primarie, Renzi ha vinto?
dott. Olga
Lei è pediatra e quindi se convince i genitori che ci vuole quella cura non ha problemi.
Con gli adulti è diverso. Al medico magari non dicono niente, ma se hanno un po’ di confidenza col farmacista magari gli dicono che, per esempio,quelle iniezioni non le vogliono fare(se non l’hanno vanno a casa e basta).
Allora cosa è meglio: cercare un medicinale gradito al cliente (OTC o SOP), eventualmente dare una telefonata al medico, o mandare via il paziente perchè la sua preferenza non conta?
Detto questo, dico anche che di quanto detto da rosario condivido quasi niente. Ma tanto lui lo sa che abbiamo poco che condividiamo.
provo a dire la mia,sottovoce,e senza offendere nessuno?sono una farmacista “anta”,(rigorosamente non titolare)ho passato metà del mio tempo lavorativo in farmacia e l’altra metà in parafarmacia,e quello che leggo in questo forum le offende entrambe,quindi in pratica….offende tutti noi!
condivido in parte, il paziente se va dal medico vuol dire he ha fiducia del medico altrimenti si recherebbe direttamente i farmacia (non parafarnmacia)dove sicuramente gli verrebbe dato il giusto consiglio. Sostituire la prescrizione del medico oltre che illegale creerebbe una sorta di confusione nel paziente stesso che spesso provoca incomprensioni tra l’intoccabile binomio medico-farmacista. Una semplice telefonata, quando è possibile sarebbe la soluzione idonea a tutela del paziente stesso, perchè caro enrico il paziente spesso al medico racconta una cosa ed al farmacista un’altra.
Respingo l’aggettivazione Luminari all’interlocutore del post precedente che a questo punto credo che abbia seri problemi comprensivi e professionali.
E’ stato scritto : ”…condivido in parte, il paziente se va dal medico vuol dire he ha fiducia del medico altrimenti si recherebbe direttamente in farmacia (non parafarnmacia)…”.
Non in parafarmacia?…da questo che dice si denota tutta la sua deontologia e professionalita’ rivolta a compiacere i suoi colleghi titolari di farmacia. Senno’ perche’ starebbe qua a partecipare insieme ai ”compagnucci” a sparlare delle parafarmacie? Al di la’ del fatto che milioni di persone preferiscono andare in farmacia ed in parafarmacia e non andare dal medico( non per sfiducia del medico ma per comodita’ e velocita’ di risoluzione di patologie minori come una contrattura, per esempio) e questo lo sanno anche i sassi. Tra l’altro un paziente di solito evita se puo’ le file negli studi medici ed anche quelle davanti alla cassa delle farmacie-supermercato e questo porta tanti pazienti anche dove voi luminari non vorreste. La telefonata? Ma se non ci siete mai…
colega caterina Leiprova ad entrare sottovoce nel forum ma puntualizza “rigorosamente non titolare”, le chiedo se Lei è arrivata agli anta lavorando sempre in farmacia e parafarmacia dovrebbe quantomeno ringraziare quei titolari che le hanno garantito uno stipendio.
Ma la collega Caterina, (la piu’ educata devo dire)non deve ringraziare proprio nessuno. Ha lavorato per farvi arricchire, facendosi largo tra magazzinieri e titolari spocchiosi ed avendo in cambio lo stipendio piu’ basso d’Europaaaaaa. Dovete ringraziarla voi titolari.
Non sono Farmacista e non studio Farmacia, ma sarei ben felice se anche voi miei cari lobbisti Italiani finite come i Farmacisti in Inghilterra o in America.
Detto questo vi saluto e me ne frego altamente dei vostri commenti che di sicuro tenderanno a mettere in cattiva luce il sistema Farmaceutico Inglese ed esalteranno il sistema farmaceutico italiano, vi auguro una buona serata lobbisti che non siete altro.
se lei non è un farmacista come mai è così informato su i vai sistemi farmaceuti, e perchè chiama, chiama con disprezzo i farmacisti lobbisti.Una persona che non ha il coraggio di presentarsi per quello che è o rappresenta, non esiste, è un fallito, un pauroso e chi più nè hapiù ne metta.
Mio caro alessandro fallito lo dirai a qualche tuo amico.
Non sono un farmacista e neanche uno studente di farmacia, ma bensi uno studente universitario,in ambito medico la il mio corso di studi non ti interessa e quindi non mi vedo costretto a dirti quale è.Ma potrei anche essere un semplice ragazzo ma questo non deve interessarti.Per mia fortuna ho potuto viaggiare un pochino e visitare altri paesi Europei e anche fuori dall’Europa per questo so qualcosina del sistema Farmaceutico Inglese e Americano.Chiamo i famracisti(titolari di farmacia) italiani lobbisti poichè è vero in quanto essendo una casta economicamente molte forte non volete che il vostro bel status quo non venga modificato a discapito di tanti poveri studenti che lavorano alle vostre dipendenze per uno stipendio di massimo 1200, quando gli va bene, dove molte volte gli vengono chiesti di effettuare manzioni che non sono loro.
Ora tu mi chiederai ma sei non sei uno farmacista come fai a sapere queste cose?? bhe perchè conosco ragazzi e persone più adulte, che lavorano, o sono stati alle dipendenze, presso una farmacia e quindi so qualcosina di come qualche vostro collega ha trattato queste persone.
Una persona che si fa il forte solo perchè per sua fortuna, e solo felice per lui, ha trovato gia la coperta sistemata bhe secondo me è lui il codardo e non io che sono un semplice studente che cerca di costruire il proprio futuro basandosi sulle proprie forze.
Fascia c solo perchè Bersani ha la moglie farmacista non titolare. Questo è il motivo di tanto accanimento sulla categoria fiore all’occhiello per l’Italia nobile lavoratrice al servizio della gente. W i farmacisti e le farmacie d’Italia!
Poi I Farmacisti Trovano più lavoro di tutti. Ancora non ho visto un farmacista a spasso. Non c’era nemmeno 20anni fa un farmacista a spasso. Chi ha ereditato la farmacia da un familiare non deve essere condannato.Un suo antenato ha dedicato studio e lavoro in tempi difficili e non bisogna fargliene una colpa per questo.
ODDIO! Ma qui devono essere tutti impazziti…lei non ha visto alcun farmacista a spasso? Resto veramente allibito dagli ultimi commenti generali…proprio da non credersi…
E quindi la GDO ed EssereBenessere del vostro collega Salsi, da dove hanno preso farmacisti se erano tutti nelle Farmacie? Sono ben piu’ di vent’anni che i farmacisti sono costretti ad emigrare al Nord perche’ c’è saturazione nelle Farmacie dove i posti sono occupati da magazzinieri…ED ALLORA?
Ma lei dov’era negli ultimi vent’anni?
mi meraviglio che sei andato all’estero per capire come funzionano i sevizi farmaceutici invece di cercare di capire come funziona il tuo sistema per il quale studi.
Esci fuori dal guscio e cerca di essere uomo e capire i tuoi problemi non queli degli altri, specie se non sei direttamente interessato. Io sono stato come te studente e sono riuscito a costruire il mio futuro senza guardare ed invidiare quello degli altri è una buona ricetta, credimi. Anche io ho lavorato per 1000 euro al mese ma poi invece di piangermi addosso e coltivare l’invidia sociale, che è una brutta malattia, ho cotinuato all’università ed alla fine il merito premia non l’appartenenza alla cd casta. Datti da fare e risolvi i tuoi problemi che sicuramente da come scrivi ne avrai tanti.
Auguri
sul sito cerco offro di federarma potete visionare tutti i paletti che l maggior parte dei farmacisti in cerca di lavoro premettono: cerco lavoro solo in provincia di……: cerco lavoro nella regione di………: cerco lavoro solo notturno…..cerco lavoro solo com libero prof……….. ma oggi ci possiamo permettere questo???
Presumo che la disoccupazione al sud sia più cocentrata per questi motivi e aspettando di aprire una parafarmacia nel magazzino sotto casa d proprietà.
Caro rosario tu non perdi tempo per tirare sassi contro i titolari Credo che ha giudicare quei tiolari sarebbe stato compito della collega non tuo e poi a priori-
Mi sei comunque simpatico perchè animi il forun, così tanto, che quando besani ti darà la fascia c aprirò una, anzi due parafarmacie a 20 metri dalla tua cosi possiamo stare insieme tutto il giorno e poi posso farti anche le punture di voltaren quando chiudi il registro cassa a fine mese. Lo faccio non per concorrenza, ma sai se non lo faccio io ci penseranno le multinazionali e tù sarai detinato a chiudere e fare il loro dipendente a 1000 euro non 1400 come un collaboratore di farmacia.
A dimenticavo la puntura è gratis.
Su questo articolo credo che se ne siano dette abbastanza vi saluto alla prossima.
A me invece non dispiacerebbe che un collega aprisse una attivita’ accanto alla mia. Mi arrabbierei molto se aprisse invece EssereBenessere e se proprio lo vuoi sapere anche un eventuale supermercato con annesso corner.
Ma cio’ non avverra’ perche’ il mercato libero si autoregola ed a te conviene aprire le para dove non ci sono altri esercizi che vendono medicinali. Oppure al limite aprirtela vicino alla farma di un tuo concorrente per rubargli le ricette( come qualcuno gia’ ha fatto).
A te puo’ sembrare che odio i titolari, ma se li prendo a calci e’ solo perche’ vedo troppa ipocrisia e rassegnazione ad essere diventati dei professionisti passivi. Controllare che si rispettino i formalismi nel consegnare una scatoletta di gardenale, non vuol dire tutelare la salute. Quello e’ gia’ stato fatto nel ministero competente e nella sua emanazione di controllo: l’AIFA. E’ li’ che si decide la tutela della salute e voi nel consegnare il gardenale non fate altro che far rispettare le regole gia’ decise altrove. Alla fine avete passivamente e semplicemente distribuito al paziente una scatoletta di medicinale. Il ruolo del farmacista e’ del tutto passivo e inventarsi i ”servizi” in farmacia non cambiera’ questa immagine seppur di utilita’ per il cittadino. Gli infermieri in farmacia, i dottori in farmacia. E se invece usassimo le nostre competenze potenziandole con eventuali corsi? Tu non puoi farmi una siringa, perche’ il farmacista non e’ abilitato a farle.
Allora si faccia un corso a parte ed una materia specifica di laurea per abilitare il farmacista ai piccoli interventi di infermieristica. Sostituirsi alla passivita’ di dispensazione dettata dalla ricetta medica? Certo! Se la farmacia deve essere un presidio di salute e non uno spaccio di medicinali, il farmacista deve autonomamente e con le competenze che gia’ dispone poter prescrivere lui stesso medicinali per patologie minori. Non e’ piu’ possibile accogliere pazienti in una farmacia che vuol essere presidio della salute se il farmacista non puo’ far altro che dispensare passivamente un cocktail bomba di voltaren+ muscoril prescritta dal medico per una contrattura? I pazienti che entrano in farmacia vogliono risposte e se quel paziente non vuol seguire la terapia prescritta dal medico ha deciso che non vuol farsi le iniezioni( magari perche’ le ritiene eccessive), il farmacista che non e’ un dispensatore automatico deve potersi prendere la responsabilita’ di dare una sua terapia in caso di patologie minori, col medicinale che ritiene piu’ opportuno anche su RR, stilando lui stesso una ricetta firmata(escludendo quelli da RNR, ricette stupef., ecc.). Questo sarebbe un ruolo attivo da farmacista. E che dire delle preparazioni delle medicine. La’ si dovrebbe aprire un’altra branca di discussione, ma mi sto dilungando. Vedete come poi, alla fine nessuno qui vuol distruggere il sistema farmacie e certi scontri servono a fin di bene. (al di la’ del fatto del piacere di mettere sotto il dr. Alessandro).
Quand’e’ che comincerete a pensare di recuperare competenze a chi ce le sta togliendo e recuperare posti di lavoro, anziche’ preoccuparvi di poggiare il deretano su comode poltrone?
Vorrei proprio vedere se accadesse come saresti contento…mi riferisco all’apertura a 20 mt…
inoltre t’informo che il mercato dei farmaci di fascia c non è libero ma dipende dal numero di ricette e dalle patologie quindi il numero totale di farmaci dispensati è sempre quello e non segue le leggi keynesiane del mercato…ma tu questo gia’ lo saprai e sara’ stata una dimenticanza la tua. Inoltre forse non conosci bene la funzione del farmacista, che non è quella di prescrivere(dato che i suoi studi non sono incentrati su questo) ma è un professionista del farmaco che ne sa piu’ di tanti dottori che ancora consigliano di dividere le compresse rivestite per dirne una. Il farmacista è un’ulteriore garanzia per il paziente e il sistema cosi’ com’è stato ha garantito che ci sia una farmacia in ogni angolo o posto sperduto d’Italia . Si puo parlare all’infinito sul fatto della casta etc etc ma la verita’ è che la farmacia è una realtà unica nel suo genere a meta’ tra azienda privata e convenzionata e non vedo perche’ se uno la può acquistare non la puo’ ;dopo magari 20 anni di sacrifici lasciare al figlio. Se vogliono togliere questo allora si dovrebbe eliminare la compravendita di farmacia e fare solo i concorsi..
Alessandro ti ringrazio per il tuo augurio ma ti posso assicurare che i miei piccoli problemi non sono diversi a quelli di un altro ragazzo del mio status quo, ma ti ringrazio lo stesso per il tuo incoraggiamento. Se rimani solo nel tuo orticello non potrai mai uscire dal guscio, e devo dire che sono stato molto fortunato ed ho potuto esplorare e conoscere molti posti e aprire la mia mente e fare dei paragoni tra il nostro sistema e quello di altri paesi.
Fare parte di una casta non sempre è buono, io per mia fortuna non faccio parte di nessuna casta e mai un servizio come le iene mi verrà a fare un servizio. Difendere gli interessi di pochi a discapito di tanti ragazzi mi dispiace ma non è nel mio stile. La liberizzazione fa paura a chi da secoli detiene un potere, anche elettorale visto che ci sono senatori sia a destra che sinistra, ma ora è arrivato il momento di dire basta.
adams effettivamente ci sono alcune cose da rivedere, non stravolgere, sul sistema farmaceutico qualcosa va fatta a favore dei giovani e quello ribadito più volte da federfarma e quello di aprire più farmacie. Certo coprirà forse qualche posto in meno della liberalizzazione ma sicuramnte più redditizia, e non rischiosa , che porta a pieno titolo la professione per la quale un giovane ha studiato senza diminutivi. Questo perchè le multinazionali sono lì a guardare per fare quello che hanno fatto con tutte le nostre inprese familiari, alimentari, macellerie, panetterie ecc. ecc. hanno dovuto chiudere e i titolari oggi sono disoccupati o alle dipndenze delle coop a 1000 euro al mese. Esempio anche i carburanti hanno fatto chiudere tutte le imprese familiari dando posto a tutte le compagnie estere Auschan ecc.. E’ vero che direttamente l’utente ci guadagna qualcosa ma è pur vero che per la riduzione di reditività delle imprese italiane rimaste in piedi, e per tutte quelle che hanno dovuto chudere, le tasse indirette sono dovute aumentare, oggi al messimo storico. Quindi il guadagno dovè.
Ti ricordo che noi potremmo prendere esempio da un servzio che funziona meglio del nostro, ma i sondaggi dicono che quello italiano è il più efficente d’Europa quindi riteniamo di non dover prendere lezioni da nessuno.
Adams
neanche a me verranno a fare servizi.
Ma secondo te alla farmacista di Novi Ligure chi le faceva le ricette per le fustelle che staccava? O le staccava per fare la collezione?
Però dei medici SICURAMENTE coinvolti nella truffa le iene non hanno parlato. Ma i medici non sono una casta, l’ha detto Adams.
Che sicuramente sarà così gentile da indicare una liberalizzazione che si è risolta a vantaggio della gente.
dimenticavo
quando lei, Adams, sarà medico e una mattina si troverà i primi tre pazienti visitati con l’influenza, non smetta di visitare diagnosticando a tutti i rimanenti: influenza.
Perchè, sa, ora si sta comportando così.
Anche i medici sono una casta, e c’è ne sono tanti del genere del servizio delle iene e per me andrebbero banditi a vita, ripeto banditi a vita, dal l’esercizio della professione. Guardi io sono per un servizio libero in tutti i campi, una liberizzazione significa maggior concorrenza e quindi anche un servizio migliore per l’utente. Certo questo significa che chi ha il potere e forti introiti si vede diminuita la sua fetta di guadagno, ma se questo significa avere servizio migliori me ne frego del singolo lobbista detentore di potere e sono felice che ci sia più concorrenza e quindi più scelta.
Intanto in attesa tutti i farmacisti hanno fatto la richiesta di apertua e chi aveva il posto di lavoro lo ha lasciato aprendo una parafarm sperando che lo scambio di voto con bersani venga rispettato. Si opta per la commercializzazione delle benzodiazepine. Chissà dove arriveremo!
collega rosario rimanendo nella tua para nn ti sei accordo che tutti i servizi citati vengono svolti dagli stessi farmacisti: infermeristico, defribillatore, potenziamento delle analisi (nonostante le mura alzate dal laboratori), preparazioni, CUP con ritiro e consegna certificazione, servizio ed assitenza domiciliare,reparti per dermocosmesi inoltre servizio divolontariato quale racolta del farmaco ecc. . E’ ovvio che per tali attività i farmacisti collaboratori vengono inviati a frequntare appositi corsi, organizzati dalla federazione o dalle case direttamente interessate. Riconosco che tali servizi sono a macchia di Leopardo perchè hanno dei costi, e con la mole di tagli e penalizzazioni che oggi deve sopportare la farmacia non tutti se lo possono permettere. Il farmacista è anche un imprendiore e se l’investimento non trova supporto si fallisce. In ogni caso molti titolari me compreso hanno rischiato, è vero c’è più professionalità, più servizio, ma se le cose continuano così sarà difficile trattenerli e/0 potenziarli.
Ma la mia idea e’ qualcosa di organico e radicale. Qualcosa che deve essere cambiato a livello di normativa e di insegnamento del corso di laurea del farmacista. Che va dalle competenze infermieristiche semplici( limitatamente a quelle praticabili in una struttura di farmacia) alla possibilita’ di prescrivere un medicinale su RR bianca con assunzione di responsabilita’ del farmacista per patologie minori alla maggiore possibilita’ di preparare farmaci appannaggio delle industrie o poterne disporre il frazionamento. Non so cosa si possa insegnare in questi corsi ”sui generis” fatti per esclusiva iniziativa di pochi e per di piu’ a dispendio di risorse. Tali competenze potenziate non possono essere appannaggio di poche farmacie ”che se lo possono permettere” ma della professione nella sua essenza piu’ generale.
Devo dirti che farmacie trasformate in istituti di bellezza sono l’esatto opposto di cio’ che cerco di far capire.
si era intrapresa questa strada quando storace era ministro della salute, di fatti è stato l’unico a fare approvare un po di indipendenza alla professionalità quale quella di poter dare il farmaco a malati cronici senza ricetta medica purchè in farmacia risultasse tale patologia e tale uso del medicinale. Dopo il Farmacista regolava tutto con il medico. Questo per ovviare che il paziente al momento del bisogno non trovava il medico di famiglia a disposizione per scrivere la ricetta. Le condizioni e le premesse promettevano in questo senso cioè dare al famacista quell’indipendenza professionale dicui è ceramente capace di svolgere. Caduto quel governo altri poteri hanno inteso al contrario cioètrasformare la farmacia ed il farmacistiin attività economiche, gestite purtroppo anche da chi non sà nulla di farmaci e farmaciti ma sono specializzati solo a statistiche economiche che nulla hann a che fare con l tutela della salute ed il buon servizio. Dovremmo prima riflettere su queste cose perchè come ho gia detto nei post precedenti la politica per consensi elettorali riesce a debellare una professione e non solo a mettere contro gli uni contro l’altr0.
Alessandro, allora non riesco a farmi capire…
L’assunzione di responsabilita’ del farmacista nel sostituirsi al medico quando e’ necessario e’ riferito a patologie minori. Un esempio puo’ essere proprio la ”contrattura” conseguente ad attivita’ sportiva di cui abbiamo parlato all’inizio. Cio’ non preclude la possibilita’ per esempio di praticare manipolazioni e massaggi a sostegno della terapia che il farmacista autonomamente puo’ decidere utilizzando all’occorrenza anche farmaci con obbligo di ricetta( RR bianca). Stilandola di suo pugno, controfirmandola e completandola di eventuali terapie ”accessorie” praticate al paziente.(massaggi o altro). Naturalmente e’ solo un esempio.
Diversamente il minias ad esempio, si utilizza per patologie ”maggiori”,che possono essere croniche ( oppure no!). In questo caso occorre la diagnosi e la ricetta di un medico che apporta una ”professionalità” diversa ed una tutela della salute pubblica diversa.
Non so se la proposta ai tempi di Storace sia praticabile, riguardo i farmaci per patologie croniche, ma non e’ quello che ho scritto io. Puo’ essere comunque un ulteriore spunto di valutazione per intraprendere la strada di una maggiore autonomia professionale.
per quanto riguarda l’introduzione storace è a tutt’oggi praticabile anhe se molti famacisti preferiscono dare il farmaco quando è presente la ricetta. Questo perchè di seguito non sono stati fatti alcuni aggiustamenti e con la sostituzione da griffato a principio attivo si possono avere problemi con il medico per la prescrizione dopo consegna. Per quanto riguarda le patologie minori purtroppo il farmcista puà solo ricorrere, secondo coscienza, all’uso di farmaci senza obbligo di ricetta diversamente è costretto a rimandare il paziene dal medico per la prescrizione. Per quanto rigarda il minias pur essendo usato in malattie croniche viene normalmente prescritto per brevi periodi o al bisogno e a dosaggi variabili, per cui è sempre necessaria la ricetta de medico che lo segue, anche perchè questi pazienti possono ricorrere spesso in abusi.
Grazie…e tutto questo conferma una sola cosa: la passivita’ del ruolo del farmacista che offre il fianco a critiche, attacchi e tentativi di speculazione sulla professione.
Son passati dal 2006 ad oggi circa sei anni di assoluta passivita’ utilizzando le energie solo per insultare e provocare coloro che sono fuori dalla farmacia. Eppure si sarebbero potute fare tante cose. Il concorsone non e’ piu’ una soluzione e la situazione e’ quella che abbiamo sotto gli occhi. Voi resterete nelle vostre posizioni, noi nelle nostre ed anche facendo discorsi costruttivi tra un insulto ed un’altro, il tutto resta solo del materiale per ”tenere vivo il forum e l’audience”.
é vero dal 2006 ad oggi si potevano fare tante cose a favore della farmacia e dei farmacisti, non certamente quella di una dequalificazione professionale e strutturale con l’invenzione delle para e dei para. Come ho detto nei posto precedenti si sarebbero dovute aprire più farmacie ed il tempo sprecato su fascia c ed annessi invece doveva essere dedicato per potenziare la professione. Vedi Rosario Fedeerfarma avrebbe potuto lasciare fuori la fascia c e non toccare il quorum, invece a sostenuto l’esatto contrario, pur consapevole che prima o poi la fascia c sarebbe uscita. Ci vogliono più farmacie, perchè il farmacista deve fare il farmacista a pieno titolo applicando al servizio generale tutta (e non la metà) della sua professionalità( è tu di questo ne sei consapevole specie quando un tuo paziente ti viene a chiedere un semplice omeprazolo e tu non puoì darglielo). Nella mia farmacia a settembre ho assunto 2 colleghe che sisono licenziate dalla catena essere benessere, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, raccontano cose assurde, che mi vergogno elencare. Ecco le liberalizzazioni purtroppo portano a questo e non solo.
La professione va potenziata con sevizi, più farmacie, più presenza notturna e festiva. Facendo questo si creerebbero molti più posti di lavoro che con l’apertura delle para, appartenenti di massima a società e poche ai singoli famacisti. Scusa il dilungamento ma oltre alle 4-5 mila farmacie di prossima apertura si sanerebbero le para esistenti sarebbero circa 10.000 farmacie in più,+ collaboratori risultato circa 25-30 mila nuovi posti di FARMACISTI. La lieralizzazione arriverà al massimo a 6000di cui 3500 dipendenti di società.
Scusami Alessandro se non credo alla promessa che si apriranno 5000 farmacie. Il tutto e’ stato fatto in modo che invece non si aprano per nulla e dare l’impressione che il quorum si sia abbassato a 3300. Ma il quorum restera’ uguale per i ”baroni” mentre qualche sfigato di farmacista di periferia gia’ alle prese con le basse entrate potrebbe essere così ”fortunato” da vedersi spuntare vicino, la seconda farmacia gestita da tre illusi soci supportati solo dal loro entusiasmo e nulla piu’. Alla fine ci rimetteranno entrambe le farmacie: quelle degli ”illusi” e quella preesistente che ”vince il superenalotto della sfiga”…come se non bastasse essere sempre le farmacie piu’ piccole essere le eterne escluse.
Io la vedo così la tragica realta’ pur lodando le tue buone intenzioni.
MA vogliamo parlare della vera vergogna di questo aumento del quorum?
Diciamo subito che i 3300 sono un numero fittizio, perchè due comuni di 4000 abitanti che sono confinanti avrebbero 4 farmacie e se uno fa i calcoli capirebbe che sono 2000 abitanti per farmacia…
Detto questo, nessuno ha ostacolato Federfarma quando con sommo egoismo ha difeso il quorum urbani a sfavore di quelli rurali…infatti se in città si è passati da 4000 a 3300, con una forbice di 700, nelle zone rurali si è passati da 5000 a 3300 con una forbice di 1700! E ovviamente, siccome i vertici sono composti da farmacisti di zone urbane nessuno ha contestato questo limite comune! E quindi si è andati in direzione opposta a quella di salvaguardare le farmacie di periferia…
E sinceramente mi auguro che non siano in tanti quelli che davvero aprano in certe zone, perché sarebbe solo degli illusi.
Mario la stessa cosa sta succedendo, se va in porto, per la nuova remunerazione, proponendo, per le rurali, un margine di percentuale superiore ai minimi storici in confronto delle urbane. Bisognerebbe tenere anche conto che i piccoli centri vanno man mano spopolandosi al contrario dei grandi centri urbani, quindi in futuro ci sarà ancora di più una diminuzione di redditività. (questa realtà lo testimonia anche il fatto che nei centri minori nessuna parafarmacia, o quasi, è stata aperta, proprio perchè ogni investimento è a rischio. Purtroppo il farmacista rimane lì, per svolgere la sua professione al servizio della tutela della salute, rimanendo a disposizione della gente h24.
Non condivido il post di Rosario in quanto le Farmacie messe a concorso sono in gran parte ubicate in centri di nuova espansione o dove la farmacia non è stata istituita. I concorsi si sono sempre fatti per l’assegnazione di sedi in queste situazioni non per Piazza di Spagna dove il servizio è già esistente. Ma questa purtroppo è la politica di chi vede la Farmacia solo come un business no come servizio per la comunità.
E’ tristemente tipico di noi italiani, capaci solo si farsi le scarpe e di coltivare livori ed acredini ..volere la morte altrui per placare la propria invidia! ABERRANTE!! QUALE E’ IL PUNTO???Quale e’ l’interesse della professione?
QUALE DIAMINE E’ OGGI L’INTERESSE DEL CADUCEO?!
QUESTO E’ PUNTO!
Qualcuno arriva a capire che il modello americano alle porte e’ la Caporetto del welfare e che la DISTRIBUZIONE del farmaco in mano alle multinazionali e’ una ABERRAZIONE ASSOLUTA? ..come tale andrebbe combattuta ad ogni costo invece di farsi cavalli di Troia ( parafarmaciati, farmacisti arrabbiati, farmacisti non convenzionati, farmacisti- DESTABILIZZATORI , spero almeno ben prezzolati x quello che fanno e non una banda di lemming inconsapevolmente sull’orlo del dirupo) x poteri forti e distanti! Poteri cui della gente (tutti , noi compresi) non importa nulla: l’unico scopo che le multinazionali si prefiggono e’ l’utile e il monopolio di catena! X CUI LASCIATE STARE PER FAVORE L’ETICA l’ipocrisia del para che si fa paladino dell’etica e’ QUANTOMENO RISIBILE!
QUELLO CHE STATE FACENDO E’ UN CRIMINE VERSO LA SALUTE UMANA… IL FARMACO COME TALE NON DOVREBBE SUBIRE MAI ALCUNA DERIVA COMMERCIALE!!!
STIAMO VERSANDO ACQUA SULLA STESSA FRANA SU CUI STIAMO BARCOLLANDO ….ecco cosa sono queste aberrazioni liberiste intrise di melma impastata di invidia livore e “ingenua” follia …IL SUICIDIO DI UNA INTERA PROFESSIONE !
CUI PRODEST?!?
Vogliamo parlare di quanti magazzinieri RUBANO lavoro a NOI Farmacisti perchè il “banco” NON dovrebbero proprio vederlo ed invece spediscono tranquillamente ricette e TUTTI sanno e VEDONO?
Perchè NESSUNO le fa chiudere queste Farmacie?
Semplice: è una casta, una lobby e quindi PROTETTA!
E sapete che vi dico: ben venga la LIBERALIZZAZIONE così vediamo se scendono un pò con i piedi per terra!