Concorsi per farmacie, parafarmacie e liberalizzazioni


Sono in  pubblicazione i bandi per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, alcuni già chiusi, altri prossimi alla chiusura.

Il tutto con nodi irrisolti che fanno di questo evento un  labirinto, un salire su di un treno senza sapere dove porta. E l’amministrazione ha grandi responsabilità di fronte ai tanti muri che burocraticamente non riesce ad abbattere,  quasi non volesse.

L’”invenzione” del concorso in forma associata sta partorendo di  giorno in giorno dei controsensi allarmanti.

Il calcolo dei punteggi incerti ( si veda l’intervista al Prof. Carlo Ranaudo dell’Universita’ di Napoli su Farmacista33 del 4 dicembre 2012), il mistero dei rurali sussidiati che diventa ogni giorno che passa la traduzione del “ non siamo piu’ certi di nulla”.Il decreto, e’ noto ha ammesso i soci di farmacia rurale sussidiata al concorso anche in forma associata, a due giorni dalla scadenza del bando qualcuno dal Ministero ci dice che si essi possono partecipare, ma vincendo la sede devono abbandonare la quota partecipativa detenuta. Perche’?  Semplice dice l’ufficio legale del Ministero il concorso in forma associata conferisce una sorta di comunione di titolarita’ in capo agli associati in tal modo scatta l’incompatibilita’ tra l’essere socio e l’essere associato in quanto questo  assimilato al titolare unico, cosi’ dice l’articolo 8 della legge 362/1991.

Invenzione? Errata interpretazione? Follia?  Per chi conosce un po’ di diritto della farmacia  non può altro che rimanere basito. Ma intanto e’ scritto e i bandi scadono, e il farmacista rurale sussidiato che fa?  Partecipa col rischio di perdere la farmacia di famiglia? Partecipa col rischio di non potere ereditare un giorno la farmacia medesima, che pasticcio sig. Ministro. Si poteva scrivere subito nel famigerato art. 11, il socio di farmacia rurale sussidiata in caso di vincita di sede sia in forma individuale ( ed era ovvio) che in forma associata deve cedere le quote di partecipazione prima dell’apertura della sede vinta a concorso. No cripticismo giuridico, comunicazione  soggettiva, quanto fallace, interpretazione senza regola, l’ impossibile  decodificazione e decifrazione di un cripticismo  voluto o non voluto?

In piu’  dopo due giorni dall’evento politico delle primarie già si parla di liberalizzazione di fascia C, ampliare la concorrenza in sanita’. Tale osservazione, naturalmente, non vuole  indurre a semplicistiche conclusioni sulla dannosità della ricerca dell’efficienza nella sanità, anche attraverso la concorrenza.

Essa, piuttosto, vuole far riflettere sulle peculiarità del servizio sanitario e, conseguentemente, sulla necessità che siano individuati modelli di organizzazione del sistema sanitario che tengano conto di tali peculiarità, tentando di coniugare l’obiettivo dell’efficienza con altri principi egualmente importanti. Infine, e non di minore  importanza, è il fatto che il perseguimento dell’obiettivo di migliorare la salute degli individui non può fare a meno di una legislazione che badi alle distonie della liberissima concorrenza, tanto piu’ in codesto momento laddove sembra che si vogliano avvicinare le due realta’ farmacie e parafarmacie.

Ma a tal punto bisognerà cambiare anche le regole, che senso ha partecipare ad un concorso in forma associata decennale senza possibilita’ di svincolo alcuno anche per sedi in zone abitate piu’ da lupi che da umani, allorche’ posso creare una azienda di eguali connotazioni dove piu’ mi piace al di la’ della esigenza del pubblico servizio.

C’e’ qualcosa che non quadra, Sig. Ministro, spero siano solo voci, ma intanto mettiamo ordine in queste maledette norme concorsuali, non prendiamo in giro giovani che si affannano per  trovare un socio anche sconosciuto pur di avere un posto degno che ricompensi i loro  sacrifici, non si chiede tanto ma solo che le norme siano chiare e che non vengano dispensate a bocconi mensili, se no e’ l’inversione del diritto prima fai e agisci e poi ti dico le regole?  Mi sembra il giro dell’oca, quel giochino della mia generazione, vado avanti e poi trovo la casella torna al via, ma qui si gioca con le persone e con le speranze.

Ci diano delle risposte esaurienti su punteggi, incompatibilita’, liberalizzazioni ulteriori  altrimenti non conviene piu’ tirare il dado.

M.Mascheroni


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