Federfarma, con tutti i suoi leader, si è riunita nella conferenza stampa indetta per chiedere al governo di dare una risposta sulla spinosa questione della nuova remunerazione. Da qualche settimana questo argomento che ha assorbito tutte le testate giornalistiche del settore a tempo pieno, è improvvisamente sparito dalle cronache in attesa che il governo si pronunciasse. Nessun segno finora. Federfarma ha riunito tutta la stampa di fronte ai suoi leader ed ha richiesto che il governo si pronunci finalmente sulla nuova remunerazione entro una settimana. Annarosa Racca è stata ferrea: “Noi chiediamo al governo di dare una risposta immediata alle nostre richieste. La nuova remunerazione della farmacia italiana deve partire dal 1 Gennaio 2013, l’accordo è stato siglato il 16 Ottobre e questa conferenza stampa è la prima iniziativa che Federfarma metterà in atto e ce ne saranno diverse altre fino ad arrivare allo stato di agitazione e alla convocazione di un’assemblea dove si deciderà cosa fare”. Parole piuttosto dure e ferme quelle della presidente di Federfarma. In effetti questa situazione di stallo si è generata per cause non del tutto estranee a chi ha parlato ai microfoni della conferenza stampa, ma è evidente che questa sospensione, misteriosa e pesante, a cui è stata costretta la discussione sulla nuova remunerazione è davvero intollerabile. Alfonso Misasi, segretario nazionale di Federfarma, introduce nella discussione anche l’argomento del rinnovo della convenzione: “La nostra è una richiesta che abbiamo portato avanti già da tempo, adesso passiamo a forzare un po’ la mano perché parliamo di una convenzione che oramai ha 18 anni, che non viene più rispettata da parte pubblica e che va adeguata ai tempi per permettere alla farmacia italiana di restare una farmacia capace di servire al meglio i cittadini”. Ma nella conferenza stampa c’è stato modo di parlare anche della situazione delle farmacie rurali che stando così le cose, andrebbero a scomparire a breve. Dai dati di Federfarma sono tra le 1800 e le 1500 le farmacie rurali che rischiano concretamente la chiusura. In sostanza non è stato detto nulla di nuovo nella conferenza stampa, ma si è dato un ultimatum al governo sulla questione nuova remunerazione. Un governo che finora si è dimostrato sordo e cinico alle proteste di qualunque sindacato, si spaventerà dell’ultimatum di Federfarma? Non abbiamo la sfera di cristallo, ma è evidente che così la situazione non può progredire: il primo Gennaio dista meno di un mese.