Concorso, governo impugna normative emanate da Trento e Bolzano

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Diventa sempre più difficile che il concorso straordinario riesca a essere bandito in tutte le Regioni entro l’inizio del nuovo anno. Soprattutto dopo la decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge con cui la provincia autonoma di Bolzano aveva recepito a ottobre l’articolo 11 del “Cresci-Italia”. E’ una sorta di replay: soltanto una settimana fa, infatti, la stessa decisione era stata presa nei confronti della provincia autonoma di Trento, per un provvedimento legislativo dagli stessi contenuti.

Nel mirino dell’esecutivo, in particolare, sono finiti gli articoli con i quali le due amministrazioni “rileggono” alcuni passaggi del decreto sulle liberalizzazioni: a proposito di Pianta organica, per esempio, le competenze che il “Cresci-Italia” riserva ai comuni a proposito di determinazione del numero di farmacie da aprire e identificazione delle zone in cui collocarle, nelle due leggi provinciali vengono attribuite alla giunta autonoma (che decide dopo aver raccolto dai comuni soltanto una «proposta», oltre a quelli di Ordine e Asl). Bolzano poi prende da Roma un secondo cartellino rosso: la sua legge, infatti, lascia alla provincia il compito di disciplinare «i requisiti per la partecipazione ai concorsi ordinari e straordinari», «la composizione e nomina della commissione giudicatrice, i criteri per la valutazione dei titoli e l’attribuzione dei punteggi, le prove di esame e le modalità di svolgimento del concorso, la formazione e la durata della graduatoria» nonché «la scelta e l’assegnazione delle sedi farmaceutiche». Un po’ troppo per il Governo centrale, che considera la materia di competenza esclusivamente statale e nelle motivazioni dell’impugnazione ricorda la novità della partecipazione associata (di cui non c’è traccia nella legge provinciale).

Come si diceva, per la scaletta del concorso straordinario è una tegola: il ricorso alla Corte costituzionale, infatti, rischia di rimandare di parecchi mesi la pubblicazione del bando da parte delle due province. L’ironia, poi, è che a Bolzano il bando (per 17 farmacie) era già quasi pronto e se ancora sta in un cassetto è per colpa del bilinguismo e della burocrazia: la piattaforma che gestisce le iscrizioni (concorso farmacie.sanita.it) avrebbe dovuto prevedere una versione in tedesco per le minoranze altoatesine ma il Ministero non ha provveduto per tempo e allora a Bolzano è stato chiesto di mettersi in fondo per consentire la traduzione del portale. «Quanto alla partecipazione associata» osserva Luca Collareta, presidente di Federfarma Bolzano «l’opzione è recepita nel regolamento che segue la legge provinciale, adattato dalla Giunta per inserire il requisito del patentino sul bilinguismo».

Intanto sempre a proposito di burocrazia circolano altri aneddoti. Nei giorni scorsi, per esempio, qualche farmacista si è accorto che nel bando della Regione Lazio manca l’indirizzo al quale spedire la documentazione cartacea di accompagnamento della domanda (pubblicazioni, ricevute eccetera): dovrebbe essere indicato all’articolo 5 secondo il modello redatto a suo tempo dalla conferenza delle Regioni, ma nella copia scaricabile dalla piattaforma non c’è. Forse è un modo per snellire la valutazione dei titoli. (AS)

Via Filodiretto

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