Siamo al 72esimo posto, tre posizioni in meno rispetto all’anno scorso, peggio di Ghana, Botswana e Bhutan.
DAL PIÙ PULITO AL PIÙ CORROTTO – L’Italia a quota 72 nella classifica di Transparency International, associazione contro la corruzione, non governativa e senza scopo di lucro 176 paesi presi in esame nel 2012, risultati forse ovvi, alcuni sicuramente no, classificati secondo l’indice di percezione della corruzione (CPI) nel settore pubblico e politico. Purtroppo i dati reali ottenibili misurando le cause nei tribunali, denunce e condanne non smentirebbero la classifica, senza considerare che è nella natura della corruzione stessa che la maggior parte dei casi restino nell’ombra, impuniti.Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia e Singapore in cima alla lista come i paesi più puliti per fare affari. Somalia, Corea del Nord, Afghanistan, Sudan e Myanmar molto in basso nella classifica.
Stati Uniti al 19 ° posto, sotto al Giappone e al Regno Unito e prima di Cile e Uruguay.
La Cina, diventata la seconda economia più grande del mondo, secondo Transparency International registra un aumento del tasso della corruzione, posizionandosi all’80° posto in classifica.
La Cina non è l’unico colosso economico emergente che si fa notare sull’indice dei paesi più corrotti a livello globale. L’India si è classificata 94esima, la Russia a 133, pessimo posizionamento malgrado sia risalita di 10 punti rispetto al 2011.
In Europa, peggiore situazione per la Grecia -la cui economia è in difficoltà e il Paese deve affrontare dure misure di austerità per rispettare gli standard internazionali e ottenere denaro in prestito- è crollata al 94° posto nella lista, dall’80° dello scorso anno.