“La situazione della farmacia italiana si sta aggravando da anni e una soluzione a ciò non può aspettare i ripensamenti della burocrazia né tanto meno ulteriori ritardi imposti da un’agenda istituzionale e di legislatura ormai al termine. Una soluzione che ridarebbe linfa vitale alla Farmacia e le consentirebbe di offrire al meglio il proprio contributo alla razionalizzazione della spesa sanitaria pubblica”. Parole di Venanzio Gizzi presidente delle farmacie comunali a Bologna, città che ha ospitato l’assemblea generale di Assofarm nella quale da più parti si sono espresse le più profonde perplessità sul futuro della farmacia. Assofarm dichiara a gran voce: “Fortissima preoccupazione per i ritardi nell’attuazione della nuova remunerazione delle Farmacie secondo l’accordo siglato con l’Aifa il 16 ottobre scorso. Nonostante vi sia ancora qualcuno che crede che le Farmacie siano una casta privilegiata, gli ultimi studi parlano di oltre 4.000 farmacie a rischio chiusura. Mentre sono sempre più numerose le aste di vendita delle farmacie comunali che finiscono deserte. Questi dati dimostrano come le farmacie hanno ormai una redditività di segno meno”. Sembra esserci maggiore fiducia, nell’assemblea, sulla questione nuova remunerazione ed infatti il già citato Gizzi ha dichiarato: “La nuova remunerazione sarebbe anche il driver del rilancio dell’intero settore, capace di dare piena attuazione ai servizi sanitari in farmacia e soprattutto allo sviluppo di una vera pharmaceutical care in cui il farmacista diventerebbe un vero consulente sanitario che segue passo passo la terapia farmaceutica del paziente. La nuova remunerazione permetterebbe inoltre di recuperare le inefficienze di sistema causate dalla distribuzione di farmaci da parte di Asl e ospedali, con la conseguente necessità di un rinnovo della Convenzione, scaduta ormai da diversi anni”. L’assemblea di Assofarm è quindi convinta che sia necessario che il governo promulghi rapidamente la nuova remunerazione, che è vista come l’unica soluzione ad una situazione davvero drammatica.