Dall’estero giungono notizie a volte curiose a volte preoccupanti, ma che fanno sempre riflettere sui nostri sistemi, sulle nostre abitudini e, infine, sulle nostre paure. Sul famosissimo quotidiano “Le Monde” è apparsa una storia che ha dell’incredibile: una giovane donna, 25 anni, ha denunciato la Bayer per danni involontari alla sua integrità fisica. Il farmaco prodotto dalla Bayer e assunto da Marion, così si chiama la giovane donna, è Meliane, la pillola anticoncezionale che gode di estrema popolarità. Marion, appena dopo tre mesi di trattamento con il farmaco Bayer ha avuto un grave incidente vascolare cerebrale che l’ha costretta ad una vita afflitta da handicap estremamente pesanti. Una disabilità al 65%. Marion ha anche denunciato l’agenzia sanitaria francese per la sicurezza dei farmaci, Ansm, per violazione del principio di precauzione sulla pillola in questione. Infatti quando Marion Larat, dopo il grave incidente, torna a fare uso del trattamento anticoncezionale orale, scopre con esami ospedalieri di essere portatrice di un’anomalia genetica: il fattore di Leiden, che accelera la coagulazione del sangue e che controindica l’utilizzazione di anticoncezionali orali come Meliane. Da qui l’idea di denunciare Bayer e Ansm: il legame tra l’incidente di Marion e l’uso di Meliane è stato confermato da una commissione medica. L’otto per cento della popolazione femminile possiede l’anomalia di Marion, e il Ministro della salute francese ha annunciato la fine del rimborso da parte del servizio sanitario delle pillole contraccettive di terza generazione, che come dimostrato dall’alta autorità della salute (Has), sarebbero di efficacia insufficiente e conterebbero un rischio maggiore di flebiti rispetto alle “vecchie” pillole.