Striscia (come un verme) la notizia di Stefano Italiano

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ezio greggio-michelle hunziker-spread-striscia la notiziaL’inchiesta ad orologeria arriva puntuale, mostrando i colleghi che hanno dimenticato (o non hanno mai conosciuto) la deontologia.
Probabilmente sono aumentati, grazie anche alle bocconiane (o boCOOPiane) promesse del Dio Mercato, che vuole la farmacia sempre più negozio.
Tuttavia, anche la statistica più spietata ci consiglierebbe di ritenere che almeno  qualcuno dei colleghi visitati, abbia negato i farmaci richiesti senza ricetta.
Il fatto che ciò non sia stato mostrato rende evidente che l’inchiesta è strumentale.
A chi e a cosa lo sappiamo bene.
Attendo con ansia una visita di striscialanotizia nelle parafarmacie per verificare come procede.
Il MNLF ritiene che tutti i farmacisti non titolari di farmacia siano dei professionisti integerrimi mentre i farmacisti titolari siano tutti delle merde. Ognuno è libero di avere le opinioni che crede, ma una visione così ridicola e manichea della questione, francamente, fa inorridire, e dimostra la malafede che la sorregge.
Ad ogni modo vedremo, quando saremo tutti titolari, se si opereranno metamorfosi tali da trasformare immediatamente gli angelici neotitolari in cacca o, al contrario, se quelli che titolari già lo erano, si avvieranno immacolati verso la beatificazione.
 Vedremo quanto perderà l’erario e quindi lo Stato, quando le società di capitale avranno la possibilità di operare con disinvoltura utilizzando tutti gli strumenti consentiti, a partire dai fallimenti di comodo.
Vedremo quanto perderanno i cittadini di cui è sempre piena la bocca di questi finti paladini.
Buon anno a tutti (o quasi).
Stefano Italiano  (segretario Federfarma BN)

1 COMMENT

  1. ”Tuttavia, anche la statistica più spietata ci consiglierebbe di ritenere che almeno qualcuno dei colleghi visitati, abbia negato i farmaci richiesti senza ricetta.
    Il fatto che ciò non sia stato mostrato rende evidente che l’inchiesta è strumentale..”:
    1)Si puo’ dimostrare qualcosa partendo da una supposizione?
    2)Ammesso che la supposizione sia per coincidenza esatta, e’ possibile che l’intento di ”Striscia la notizia”(come per gli altri servizi), non fosse di speculare sul cattivo comportamento degli intervistati,strumentalizzandoli(?),
    ma di mostrare solo il loro comportamento in modo da correggere certe ”deviazioni”?
    3)Cosa c’entrano le parafarmacie? Lì si parla di farmacisti titolari E NON, che al banco fanno i monelli per fare cassetto.(Coinvolgere nelle vostre vicende poco pulite i farmacisti delle parafarmacie non vi sembra un colpo basso?)
    4)Lei si ritiene un rappresentante di Federfarma, della vecchia guardia, oppure e’ il ”nuovo” che avanza?
    5)Cosa ne pensa del ruolo ”attivo” del farmacista prescrittore per le piccole patologie, del farmacista con competenze infermieristiche e di primo soccorso e della manipolazione o preparazione dei farmaci industriali in farmacia?

  2. Partendo dal punto 5, ritengo che tutto ciò che tenda a valorizzare le competenze accademiche del farmacista, sia auspicabile.
    Al punto 1-2-3,non escludo che vi possa essere anche qualche nobile intenzione di fondo. Credo,però, che stia molto in fondo e che la decisione di dare in pasto all’opinione pubblica la casta meno casta, serva a distrarre dalle vere liberalizzazioni(banche,assicurazioni etc.).
    Al punto 4, mi sento il nuovo che arretra!!

  3. Allora per invertire la direzione di marcia, lei sosterrebbe il punto 5, andando oltre la ”Farmacia dei servizi”? Qua oltre le competenze accademiche c’è materiale per chi davvero ha una missione da compiere. Perche’ oltre alle competenze accademiche, si tratta di modificare molta normativa corrente e combattere ad armi pari con medici, infermieri ed industrie…oggi c’è un livello di ”voglia di fare”, ovvero di motivazione in Federfarma (e FOFI), per affrontare certe battaglie davvero pregnanti, che vadano oltre i ”servizi” e la remunerazione del titolare di farmacia?
    Qualcuno se ne prenderebbe carico e dimostrare che si puo’ avanzare oltre che arretrare, anche se di fronte il nemico e’ preponderante?

    • No, Antonio. Presumo che tu sia farmacista, anche se non so in che veste, ma un servizio come quello di ”Striscia”, anche se giornalisticamente valido, rovina l’immagine e la professionalita’ di tutti i farmacisti in toto. Nella bagarre, ci trascinano anche a noi delle parafarmacie e d’altronde la percezione esterna del cittadino, vedendo questi servizi, non e’ quella di: ”nelle farmacie si fa e nelle parafarmacie no!”. Siamo tutti coinvolti dai cattivi comportamenti e poi c’è chi rimesta per propri interessi. Anziche’ tacere qui occorre ”gridare” e solo una dirigenza nuova, indipendente, eticamente e moralmente sana e lungimirante che salvi la professione in generale puo’ salvare il farmacista. Altrimenti prepariamoci a vederne altri di servizi del genere.

  4. Effettivamente l’inchiesta è strumentale ma il problema esiste.Io sono un titolare di parafarmacia che passa l’intera giornata a spiegare che per la tachipirina 1000 e l’oki in buste ci vuole la ricetta e sa cosa mi rispondono “ma in farmacia me le danno senza”.
    E poi cosa devono temere le parafarmacie da striscia?

  5. Dovremmo riappropiarci della professione senza snaturarla.
    Allo stesso tempo sarebbe utile ampliare le competenze, regolamentando tutto ciò che già oggi, ci viene richiesto, soprattutto nelle realtà in cui la Farmacia è uno dei pochi, se non l’unico presidio. Non so se ci siano la voglia e la forza all’interno della categoria. Lo spero

  6. In questo momento alle vere lobbies fa comodo screditare la Farmacia.
    Se e quando servirà screditare le parafarmacie, troveranno il modo.

  7. Non penso che l’inchiesta sia strumentale, e ritengo tale lettura frutto di una sindrome (non del tutto ingiustificata) da accerchiamento in essere nei titolari di farmacia; mi spiego: se striscia visita un paio di medici imbonitori o palpatori, o un avvocato scorretto, mai nessuno ha sentito la necessità di far vedere le migliaglia di altri medici e avvocati che operano correttamente, e’ semplicemente scontato che sia così.
    Per contro la parafarmacie in ballo ci si sono tirate da sole, quando i loro rappresentati hanno strombazzato “ecco il vero volto della farmacia italiana” (e devo dire che se gli pseudocolleghi mostrati da striscia mi fanno schifo gli sciacalli intellettuali non sono da meno), senza capire che l’ignobile spettacolo propostoci non troverebbe certo soluzione nella liberalizzazione, anzi comportamenti del genere aumenterebbero a) non essendo i nuovo titolari geneticamente più etici dei precedenti b) mancando i fondi per l’aumento degli organici di NAS e vigilanza a fronte dell’aumento di esercizi c) aumentando la necessità di far contento il paziente e di incassare.

    Quanto sopra, in un senso e nell’altro, per onesta’ intellettuale.

    • Beh, pero’ questo puo’ succedere anche con nuovi titolari di farmacia. Ovvero quelli che vincono il concorso tradizionale con i quiz( che non prevedono la domanda: sei onesto?), ma anche quelli che, molti o pochi, vinceranno le sedi con il conconcorso straordinario.
      Per tutti questi nuovi potenziali piccoli o grandi disonesti perche’ non si e’ provveduto ad un aumento di organico dei NAS?
      Forse sarebbe meglio non continuare ad addentrarci per queste strade tortuose e buie, che ci fanno solo danno ed imboccare invece quella di un nuovo percorso del farmacista moderno, con delle ”vere” competenze da mettere a disposizione del cittadino e rappresentare,(di nuovo)delle figure essenziali per la comunita’?

  8. Ah, ovviamente i titolari di quelle farmacie andrebbero, per me, crocifissi. I colleghi collaboratori delle stesse, per proporzionalità, fucilati.

    • Sulla croce verde, eh? Ti capisco…
      Ma non saranno un problema, hanno gia’ pensato di mandarli tutti…”al confino”.

  9. MA PROVATE VOI A STARE SENZA XANAX CON UN ATTACCO DI PANICO,AH E POI IL FARMACISTA COSA CI GUADAGNA 10 CENTESIMI AL NETTO DELLE SPESE E DELLE TASSE ???

    MAH !!!!!!!!

  10. la triste verità è che se il collega della farmacia accanto da l’oki o lo xanax o il viagra senza battere ciglio tu non puoi non adeguarti e conformarti. Soprattutto se il collega è il 100% dei colleghi che ti lavorano attorno. 1) il cliente ti guarda stralunato perchè la richiesta della ricetta è per lui nuova e incomprensibile 2) il cliente ha necessità del farmaco e pensa che tu faccia ostruzionismo nel non darglielo 3) il medico nel 90% dei casi non fa la ricetta perchè è oberato di lavoro o superficiale e spesso indica il farmaco per telefono senza neanche visitare il paziente 4) il cliente entra nella farmacia accanto e ottiene il farmaco e te lo viene a sventolare davanti dicendo “lo vedi che non ci vuole la ricetta!”. Tutto questo è ormai routine in alcune zone. E tutti sono conformati. Basta ipocrisia. Cosa faccio? Denuncio all’ordine il comportamento sleale del collega? Che adesso è anche il mio comportamento… Non ho scelta. Le denunce cadono nel nulla perchè il controllore è costituito da farmacisti anch’essi, intrisi della stessa melma. Si faccia una legge e da domani si facciano controlli a tappeto. Niente più farmaci senza ricetta pena la chiusura dell’esercizio. E soprattutto si faccia rispettare. Così io e quelli come me che aspirerebbero a svolgere il proprio lavoro secondo l’etica professionale potrebbero comportarsi da veri farmacisti.
    Siamo invece costretti a ingoiare il boccone amaro per portare il pane a casa. E noi sappiamo quanto è diventato difficile portare il pane a casa tra pressione fiscale alle stelle, competitività e sconti, creditori, concorrenza iniqua.

  11. Matteo vale anche per il viagra?! Ahhhhh ma per favore! Qui ne escono male solo le farmacie, si parla di nn richiesta di rr e non di frode fiscale!! Che c’entrano le parafarmacie?! È il vostro incubo!!! Incastrare una Parafarmacia? Non capisci come farebbero. Auguri

  12. Egr Dr Musumeci, averla vista scrivere di farmacista prescrittore, di andare oltre la farmacia dei servizi in buiona sostanza di superare il concetto che la farmacia sia un negozio ma diventi un presidio integrato del SSN e il farmacista, da quasi commesso decifratore, a operatore sanitario al servizio della salute pubblica mi fa ben sperare sul futuro della professione.
    In altre parti del mondo (non certo più arretrate di noi) figure come il farmacista prescrittore o il farmacista ospedaliero sono all’ordine del giorno e la loro professionalità serve a contenere spese ed errori sono forse più bravi di noi? Oppure hanno una rappresentanza che non si occupa solo di salvaguardare la pianta organica come se fosse l’unica ragione di esistere dei farmacisti? Il mercato presto o tardi irromperà e la differenza sarà se troverà ad attenderlo una classe di professionisti di elevato valore sociale o semplicemente dei commercianti. Ma persone come lei mi fanno sperare che c’è ancora speranza per la prima.

    • Grazie! Questi sono solo tre punti di una serie di possibili proposte concrete per trasformare davvero il ruolo del farmacista e coagulare le forze di tutta la categoria insieme…nessuno escluso e finirla con le divisioni. Ma se non ci ”coaguliamo” da noi credo sia difficile trovare qualcuno che abbia capacita’ in tal senso nella vecchia e stanca nomenclatura.
      Un’altra cosa: perche’ nessuno non ha pensato ad un concreto sostegno (non quello attuale) per le farmacie disagiate di vecchia e nuova istituzione per invogliare alle aperture? Quando saranno assegnate le sedi col nuovo concorsone i due o tre soci che dovrebbero spartirsi i proventi del servizio in una zona desolata, potrebbero essere piu’ sicuri nella scelta, sapendo che per quella sede e’ previsto un concreto sussidio che eventualmente possa venire in soccorso dei nuovi titolari.

  13. Cari colleghi, la nostra professione non viene giudicata dal fatto se si dispensa un farmaco con ricetta o senza , in quanto non sono prodotti di libero consumo ,non ci sono farmacisti di serie a e b, IL FARMACO E’ DEL FARMACISTA LO E’ SEMPRE STATO E LO SARA’ PER SEMPRE …… LO STATO NON PU0′ METTERE LE MANI SU UN PRODOTTO COSI’ DELICATO , IL FARMACISTA COSI’ COME IL MEDICO E IL VETERINARIO HANNO UN SOLO SCOPO QUELLO DI CURARE IL PAZIENTE CHIEDERE LA RICETTA O DISPENSARE UN FARMACO SENZA DEVE AVVENIRE SOLO SOTTO IL CONTROLLO DEL FARMACISTA CHE CON PROFESSIONALITA’ E BUON SENSO CHIEDE INFORMAZIONI AL PAZIENTE PRIMA DI DISPENSARE IL FARMACO , IN QUANTO UN CLIENTE CHE CHIEDE UN FARMACO HA UN PROBLEMA E RIPETO CON TANTO BUON SENSO E’ IL PROBLEMA CHE IL FARMACISTA , IL MEDICO E IL VETERINARIO DEVONO RISOLVERE , TUTELANDO LA SALUTE PUBLICA . IL FARMACO LO DEVE VENDERE SOLO IL FARMACISTA IL CONTROLLO ASSOLUTO LO DEVE AVERE IL FARMACISTA IL FARMACO DEVE ESSERE LIBERALIZZATO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ALL’ INTERNO DELL’ORDINE DEI FARMACISTI. IL FARMACISTA NON PUO’ ESSERE MAI IL COMMESSO DI NESSUNO.

  14. giuseppe

    sai che l’hanno scorso ho avuto una discussione via mail con un medico che sosteneva essere buona cosa che i medici di base avessero un armadietto farmaceutico in quanto più facilmente reperibili delle farmacie?
    Un marziano questo medico? No, ho scoperto in seguito che è nell’ AIFA!

  15. Per i servizi di Striscia bisogna tenere presente che devono comunque fare spettacolo. Girare un filmato in una farmacia fa spettacolo, cercare di individuare chi prescriveva per la farmacista di Novi Ligure forse non lo fa.
    Comunque ricordo due o tre servizi di qualche anno fa tendenti a dimostrare che chi aveva impianti fotovoltaici poteva frodare l’Enel e i cittadini che pagavano la tassa apposita. Peccato che il ‘dimostratore’ fosse un amico di Ricci non del campo e la dimostrazione fosse fasulla.
    Il problema comunque esiste e gli Ordini, se vogliono avere motivo di esistere, devono intervenire. Anche l’Ordine dei medici dovrebbe cercare di svegliarsi e sanzionare i prescrittori telefonici.

  16. Egregio Dott.Titolare,sappia che generalmente il farmacista dipendente esegue gli ordini del Farmacista Titolare suo Padrone, se non si vuol trovare il giorno dopo con le pezze al …. Ben venga la GDO, le COOP, facciano come essi anche Federfarma & soci, si muovano dopo secoli di ingiusti privilegi. Buon anno

    • Caro Arnaldo, nella mia farmacia la collaboratrice ha piena autonomia professionale.
      Se a lei piace essere subordinato al capo reparto di un magazzino piuttosto che ad un suo collega è cosa bizzarra.
      All’interno di uno studio legale accade la stessa cosa, il titolare dello studio è un collega del collaboratore che opera liberamente nell’interesse proprio e dello studio.
      Non credo che esista un avvocato ansioso di stare alle dipendenze del proprietario di un supermercato.

    • Se anche
      eseguono le disposizioni truffaldine e illegali del titolare sono solo (molto)lievemente meno colpevoli dello stesso, ma hanno comunque pesanti profili di responsabilità morale, deontologica e legale. Un chirurgo non è certo innocentemente libero di impiantare valvole cardiache difettose frutto di una tangente solo perchè segue le istruzioni del primario che ha intascato la tangente.

  17. Alla fine credo che al cliente di questa storia non gliene freghi un granchè.
    Dopo tutto hanno risolti i loro problemi.

    Tutti sono pronti a puntare il dito ma gli stessi non vorrebbero mai che un trattamento di rigore fosse fatto a loro.

    Insomma la solita Italia, niente di nuovo sotto il sole.

    Sono convinto di una cosa però, le parafarmacie avranno con molta difficoltà la fascia C primo perchè sarebbe già successo, secondo perchè si aprirebbe un mondo al malaffare, alla contraffazione ed alla delinquenza che fortunatamente in Italia ancora non esiste grazie al sistema di forte controllo delle farmacie private ed anche alla correttezza della maggioranza dei farmacisti nell’acquistare solo da fornitori seri e affidabili.

    Quindi l’alternativa sarebbe liberalizzare le farmacie con criteri piuttosto rigidi nel controllo e nei requisiti delle stesse lasciando alle capacità del singolo la sopravvivenza.
    In questo caso il singolo avrebbe davvero poco spazio in mezzo alle società di capitale che si tufferebbero come Zio Paperone nell’oro del suo deposito.

    All’inizio farmacie una accanto all’altra nelle zone più interessanti si contenderanno i clienti come ora accade nei ristoranti o trattorie del centri cittadini dove i camerieri ti trascinano letteralmente dentro, o qualcosa di simile.
    Poi catene di farmacie, franchising, molti dipendenti, prezzi all’inizio al limite della sopravvivenza per poi decollare senza concorrenza.
    Questo è il libero mercato.

    Un fallimento totale per i cittadini che verrebbero spolpati senza alla fine risparmiare molto, anzi. Mi immagino i centri commerciali che mungono quotidianamente le greggi di persone che già ora credono di risparmiare passandoci le giornate. Se ci pensate per molti di essi è come vivere in una televisione, tutto pronto, tutto già pensato e servito, a che serve l’intelligenza in un posto così ? Proprio come la TV la possono guadare tutti credendo di essere sempre superiori.

    Le parafarmacie continueranno ad agitarsi inutilmente e a prendersela felicemente in quel posto, ma questo è impossibile spiegarglielo.

  18. Caro Arnaldo, nel 2013 parlare di padrone anche se, come fai tu, con la P maiuscola, mi pare anacronistico ed offensivo per i collaboratori di farmacia che con professionalità svolgono il loro lavoro ogni giorno, e per tutti i titolari che,credimi, in tantissimi casi fanno i salti mortali per poter conservare i posti di lavoro dei loro collaboratori, in un momento in cui grazie anche a chi la pensa come te, si stanno affacciando sul mercato quei colossi della GDO, che per la loro mentalità’, sono abituati a fare i padroni, ti dice niente l’apertura nel giorno del Santo Natale?

  19. Da 20 anni lavoro in una Farmacia privata, che turna il Santo Natale, la Santa Pasqua, il Capodanno, il Ferragosto,ecc. La differenza tra le altre figure professionali sta nella dipendenza, a fini commerciali, di un collega che spesso impone modi e metodi di lavoro.Il fatto di dipendere da un ‘magazziniere’ non mi cambia un granchè nella mancanza di libertà di esercizio professionale

    • La farmacia è obbligata a garantire l’accesso al farmaco la notte durante, l’orario di chiusura e le festività compreso il Santo Natale, mediante turni.
      Non è una scelta commerciale del singolo come nel caso delle catene o dei centri commerciali che, comunque,terminata la ressa, chiudono e vanno a dormire.
      Le Farmacie svolgono un servizio pubblico.
      Mi chiedo cosa le abbia fatto di così terribile il collega presso cui ha lavorato.

  20. Non ne faccio un caso umano né personale, sto semplicemente cercando di far capire che all’interno della nostra categoria sono troppe le disparità tra colleghi che una liberalizzazione sensata della professione potrebbe far superare (modello tedesco)

    • Sono d’accordo e sostengo infatti che la liberalizzazione avrebbe dovuto riguardare solo i professionisti.
      Cosa c’entrano la gdo e la proprietà di capitale.
      Resta il fatto che uno riforma così radicale non può essere fatta senza tenere conto delle enormi esposizioni finanziarie dei colleghi che hanno acquistato in primis, ma anche di tutti quelli che operano da anni con Regioni morose. E’ una questione di civiltà e di democrazia.

      • L’ occasione di fare una liberalizzazione intelligente sul modello tedesco che mantenesse nell’ ambito della categoria la dispensazione di tutti i farmaci, ormai è stata persa nel 2006 con il Decreto Bersani.
        Ora, stante la crisi e gli interessi in gioco (GDO, capitale e politici collegati) si arriverà con elevata probabilità alla liberalizzazione entro alcuni mesi anche della fascia C.
        L’ istanza sulla libertà professionale, già riconosciuta dal TAR, troverà una probabile conferma, come già avvenuto a suo tempo in Germania, anche dalla Corte Costituzionale aprendo la possibilità a tutti i farmacisti laureati ed abilitati di aprire o trasformare una Parafarmacia in Farmacia, eventualmente non convenzionata.
        Che si voglia o meno lo scenario, a mio avviso quasi scontato, sarà pertanto quello di avere a breve tre canali distributivi che si confronteranno sul mercato del farmaco: Farmacie Convenzionate, Farmacie Non Convenzionate e Parafarmacie .
        Come sempre accade ci sarà poi chi ci rimette e chi ci guadagna, ma lamentarsi o incazzarsi (ora !!) non serve a nulla.
        Quello che servirebbe è invece una ripresa di coscienza di tutta (e sottolineo tutta) la categoria per far sì che in fase di stesura delle nuove ed inevitabili liberalizzazioni si lavori per far riconoscere il ruolo professionale e di tutela della salute svolto dal farmacista, mantenendo da una parte la titolarità delle Farmacie convenzionate e non convenzionate strettamente collegata solo ai farmacisti ed aprendo dall’ altra un serio confronto per un allargamento del ruolo del farmacista, non solo dispensatore di farmaci ma anche prescrittore e dispensatore di servizi di base.
        Se anche questa dovesse essere un’ altra occasione persa per miopia, egoismo di bottega o del tanto peggio tanto meglio, allora sì che la professione di farmacista sarà inevitabilmente asservita solo al commercio.
        A quel punto il danno sarà per tutti e non servirà più lamentarsi od incazzarsi ma solo prendere atto che, come dice il proverbio …. chi è causa del suo mal pianga se stesso .

        • Tutto vero. Gran parte della colpa è nostra. Rimane comunque la grande responsabilità di Bersani che di fatto ha scardinato, con una sola mossa, il servizio farmaceutico,naturalmente non per garantire occupazione ai colleghi ma per andare incontro alle esigenze del braccio finanziario del PD, ovvero la COOP

          • Concordo sulla finalità, più o meno occulta, del PD nel favorire la GDO e la Coop in particolare.
            Però bisogna anche avere l’ onesta intellettuale di riconoscere che se non ci fosse stato il decreto Bersani il sistema farmacia in Italia, probabilmente, non si sarebbe mai sbloccato da solo.

  21. Spudorata, non trovo altro termine per classificare la strenua difesa da parte del Dott. Italiano a quanto succede, ora ed negli ultimi trenta anni nelle farmacie…Le ricordo
    Dott. Italiano che la legge e’ uguale per TUTTI!!! La legge dice che i farmaci di fascia C non sono vendibili senza la presenza della prescrizione…medica?Oppure la legge e’ valida soltanto per limitare la liberta’ professionale di chi come me ..non ha ereditato la farmacia o non ha ereditato i soldi dai genitori…?

    • mi sembra di avere iniziato il mio intervento parlando di colleghi che hanno dimenticato o mai conosciuto la deontologia, quindi indifendibili.
      rimane il fatto che una deregolamentazione mercantile potrà solo peggiorare le cose e le cose sono già sicuramente peggiorate.
      oggi una farmacia gestita osservando le regole econ grande attenzione, genera un utile netto del 7%.
      scendendo sotto questa soglia ci sarà la guerra per sopravvivere con tutto quello che ne consegue.

  22. Rispondo al collega Mario….puo’ essere che sarete voi,e…presto .a prendervela in quel posto? Mi sembri un po’ troppo sicuro…di quello che dici..non trovi??

    • No, non trovo, caro Carmelo.

      Come detto, spiegare certe cose è impresa assai ardua a chi non vuol capire.

      Le parafarmacie non interessano a nessuno come entità ma solo come grimaldello per arrivare a ben altro.

  23. e guerra…sia!sopravviveranno i migliori..e sicuramente soccomberanno gli ignoranti e/o i parassiti mantenuti dalla stessa farmacia ereditata 100 anni fa’..dai nonni…un nuovo
    sistema..in sostanza che dia in partenza le stesse opportunita’ PER TUTTI I FARMACISTI!

      • Caro dottore quale consulente di codesta testata giornalistica e di molte altre e quale credo, conoscitore della realta’ della farmacia italiana, al di la del diverso stile letterario che ci contraddistingue le esprimo vivo compiacimento per le sue osservazioni.
        si vix pacem para bellum scrivevo nel 2006 all’ alba dei primi moti contro la farmacia italiana, spero solo a tutela di tutti, anche di coloro che accusano, che voi farmacisti, non dormicchiate du certe prese di posizioni.
        Oggi ho preso un caffe e non mi e’ stato fatto lo scontrino, telefonero’ a striscia, video meliora proboque deteriora sequor, il latino raffina ma la traduzione letterale e’ la sua parola colorita.
        Tutta la mia simpatia e stima poi chi vedra’ vivra’
        cari saluti e buon anno
        dr. m.mascheroni

        • Caro Prof. Mascheroni, apprezzo molto la simpatia che mi concede, ricambiandola.
          Ricordo bene il 2006 e lo stato di frustrazione e di agitazione che seguirono le celebri lenzuolate.Ricordo le infinite polemiche che mi hanno visto protagonista tanto da consigliare i miei amici di invitarmi a cena solo con la promessa di non parlare di Bersani.
          All’epoca non abbiamo preparato la guerra ed oggi l’abbiamo persa.
          Aggiungo che , come lei da raffinato latinista sa bene,il sostantivo che ha scatenato tanto sdegno ed indignazione è di origine latina e che in latino si scrive e pronuncia tal quale(non lo citerò ancora per non turbare oltremodo le educande che non hanno mai potuto leggere Miller e Bukowski).
          Sono,comunque, contento che la provocazione abbia alimentato la discussione.
          Vuol dire che la prossima volta, dovendo dare forza alla prosa, utilizzerò l’inglese con il quale, in questo paese senza più identità, si può dire qualunque cosa.
          Un caro ed affettuoso saluto e buon 2013

  24. Alla luce delle dichiarazioni di monti, non vi pare che la puntata di Striscia sia stata “stranamente” azzeccata?
    Come mai si é smesso di parlare di banche assicurazioni ed altri poteri forti (energia, petrolio…) e ci si focalizzi solo sulle farmacie?
    Non vi si accende nessuna lampadina?

    Anche voi, colleghi delle parafarmacie che tra poco farete i concorsi per le nuove farmacie, iniziate a guardarvi alle spalle, perché il nemico non sono i vostri colleghi titolari di farmacia, ma la GDO che ci vuole mangiare tutti.

  25. la guerra tanto agognata dai farmacisti non titolari, nella quale ci si dovrebbe contendere in base alle proprie capacità il territorio ormai liberalizzato, sarà in realtà una guerra tra poveri dove a parità di professionalità, gentilezza, cortesia, servizio etc etc potrà vincere solo chi farà prezzi concorrenziali.
    in pratica una guerra su chi riesce a campare guadagnando meno. Già adesso ci si scanna sui prezzi, su chi vende l’otc a prezzo migliore, su chi fa lo sconto sul tavor. più concorrenti vorrà dire più persone disposte a scontare la propria merce nel tentativo di emergere tra i tanti.
    in altre professioni (ingegneri, architetti, avvocati) già avviene. con la differenza che noi vendiamo merce, non un servizio. l’aspirina comprata da me o da quello accanto è identica e non ci potremo nascondere dietro al paravento della professionalità. Io sarò pure più preparato e professionale del mio collega. il cliente verrà da a me a chiedere il consiglio e poi passerà da quello più economico per comprare il farmaco. cosa che purtroppo già ho visto accadere. Quindi se scelgo l’avvocato meno caro purtroppo so che potrei avere una qualità della prestazione minore, se scelgo la farmacia mena cara, convenzionata o meno, alla fine ho solo comprato merce a prezzo migliore.
    sarà la morte commerciali di tutti noi. e il capitale, quello vero, non per forza coop ma sicuramente grossi gruppi finanziari, entreranno di prepotenza a dettare legge con le loro economie di scala.

  26. Caro Carmelo, dobbiamo impedire la liberalizzazione del farmaco, fuori dal sistema ordine dei farmacisti , cioe’ solo il farmacista puo’ essere titolare del farmaco, l’ industria farmaceutica e i politici vogliono farci perdere la titolarieta’ andra’ a finire che noi diventeremo i commessi di chi ha denaro da investire poi lo saremo solo sulla carta, uniamoci per liberalizzare la farmacia ma solo noi farmacisti dobbiamo essere i titolari.

  27. Giuseppe sono d’accordo con te al 101%…!! ma liberta’ di esercitare avendo tutti i requisiti di legge..cioe’ :laurea
    ed abilitazione …no figli della lobby…ok?

  28. Egregio collega,
    trovo alquanto fazioso l’articolo postato semplicemente per il fatto che inorridisce quando colpiscono un meccanismo che in farmacia (titolari o non) va avanti da sempre ovvero il dispensare farmaci con obbligo di ricetta medica (sia fascia C che addirittura A) senza la presentazione di ricetta; di casi ce ne sono ovunque in Italia basta aprire gli occhi o forse ve ne siete accorti con il servizio di striscia?!? Io stesso lavorando come collaboratore avevo direttive da parte del mio titolare di “dover” dare alcuni farmaci con obbligo di ricetta ad “amici”. Il fatto che striscia la notizia abbia indagato dimostra solo la realtà delle cose, con o senza un coinvolgimento politico come insinua lei senza alcuna prova al contrario di coloro che le prove le hanno sbattute in prima serata. Oltretutto trovo alquanto riprovevole che un membro di federfarma del suo calibro anziché provvedere a risolvere il problema se la prende con chi fa informazione accanendosi sul fatto e non sulla sostanza!Mi spiega poi cosa avrebbero da dire o indagare sulle parafarmacie visto che pur essendo farmacisti come noi non abbiano la possibilità di dispensare farmaci con ricetta?Questo le sembra giusto?Io non credo visto che persino la Corte Costituzionale Europea ha dichiarato illegittimo il decreto Bersani riferendosi al fatto che la farmacia deve essere liberalizzata e non sul fatto che ci sia la parafarmacia. Bisogna essere obiettivi in tutti i paesi Europei e non le farmacie sono a libera apertura, basta avere la laurea in farmacia senza nemmeno abilitazione che è solo un furto di denaro. Credo di aver riassunto in maniera dettagliata il pensiero di molti colleghi titolari e non!
    La saluto.
    un collega!

  29. Caro Collega, essere di parte, in quanto rappresentante di categoria, è il mio mestiere.
    Naturalmente ciò non vuol dire che io abbia ragione, tuttavia ci tengo a precisare che, censurato fortemente il comportamento dei colleghi inosservanti le norme che regolano la cessione dei medicinali ( ricordando che la normativa vigente prevede la possibilità di esitare il farmaco in assenza della ricetta qualora si verifichino alcune circostanze),mi resta il sospetto che il servizio mandato in televisione fosse fazioso almeno quanto il mio commento.
    Non voglio annoiarvi ulteriormente con la mia opinione, peraltro più volte ribadita in numerosi interventi su questo magazine, riguardo l’assetto della farmacia italiana e il perchè ritengo che, con i dovuti aggiustamenti, sia ancora di grandissima qualità.
    Voglio dire,però, che non sarei stato contrario ad una maggiore apertura professionale o addirittura all’esclusivo regime concessorio della farmacia.
    Si sarebbe potuto, raggiunta l’età della pensione, dietro il riconoscimento di una congrua buonuscita e di una dignitosa pensione (come avviene per qualsiasi dirigente di struttura sanitaria), rendere la farmacia allo Stato, in modo da riassegnarla tramite concorso.
    Lo stato di salute delle farmacie private è stato minato, negli ultimi dieci anni, tanto da non poter sostenere ancora altre manovre. Lo Stato ,che esige sempre e tanto, è il primo debitore inadempiente, e non ha la capacità di controllo, sulle società di capitale, che ha invece sulle società di persone.

    Per quanto riguarda le parafarmacie, sono a conoscenza del ritrovamento di farmaci etici, in alcune di esse, con conseguente interessamento dell’autorità giudiziaria.
    Un comportamento illecito è sempre possibile per tutti,ma questo non vuol dire che tutti i titolari di parafarmacia siano dei delinquenti.
    Le trasmissioni scandalistiche non se ne occupano perchè, in questo momento, le vere lobbies sono interessate a screditare la farmacia.
    Poichè il mercato (che brutta parola) del farmaco non è,per sua natura, espandibile (salvo ,come ho gia scritto, scatenare una guerra viro-batteriologica sponsorizzata dalle Grandi Catene), si avrà una contrazione di fatturato per tutti(farmacie vecchie e nuove, parafarmacie).
    Considerati i margini ridicoli sul farmaco etico e i ritardi nei rimborsi da parte delle ASL, molte farmacie chiuderanno. Le catene assorbiranno farmacie e parafarmacie, trasformando il Farmacista in manovalanza asservita esclusivamente a logiche mercantili e andrà bene quando non saranno società di capitale sostenute da soldi di dubbia provenienza.
    Lei parla di Germania e qui faccio una divagazione per andare un po’ fuori tema. In Germania, come in Francia o in Spagna riescono ad utilizzare le risorse in ben altra maniera.
    Un appalto viene consegnato nei tempi, senza sforare le previsioni di spesa, utilizzando materiali di pregio e con grande cura nella realizzazione.
    Accetterò di buon grado le liberalizzazioni quando in Italia si riuscirà a costruire con i soldi pubblici (i privati ci riescono) uno stadio ben fatto che non costi quanto il PIL del Belgio.
    Mi fermo altrimenti, per dirla alla Checco Zalone, rischio di diventare tedioso.
    Un saluto

  30. Mi scusi Dr. Italiano ma non credo che il punto sia se ci sia meno deontologia nel comportamento illecito di un farmacista in Farmacia od in Parafarmacia, dove peraltro anche volendolo è molto difficile poter disporre di farmaci etici sottobanco.
    Il punto è un altro ed è inutile girare attorno al vero problema per non volerlo risolvere.
    Il vero problema, origine degli squilibri e della vulnerabilità del sistema farmacia italiano , è il mancato riconoscimento del diritto alla libera espressione professionale.
    Al riguardo però se la proposta di Federfarma è quella riportata e cioè che prima si modernizzi il sistema politico e poi vedremo …. hai voglia di aspettare , si fa prima a dire mai !
    E’ il solito alibi dell’ uovo o della gallina, ma basta considerare che nei paesi in cui si è liberalizzato sia il sistema farmacia che il sistema paese funzionano meglio che in Italia, per cui l’ importante è non stare fermi.
    Comunque, a meno di un tardivo rinsavimento da parte della rappresentanza dei titolari di farmacia che prenda atto che i tempi sono cambiati, non ci resta che aspettare che il sistema giurisdizionale (Corte Costituzionale) ponga rimedio lasciando alla libera iniziativa individuale il diritto ed ovviamente anche l’ onere di poter essere finalmente tutti farmacisti in senso vero.

    • Secondo il mio punto di vista, l’equivoco è considerare la titolarità della Farmacia come diretta conseguenza della laurea.Un laureato in giurisprudenza può esercitare la professione solo dopo un lungo tirocinio ed un impegnativo esame di stato ma non può fare il magistrato senza un concorso, tantomeno il notaio.
      Per come è strutturata la farmacia italiana, cambiare le regole in corso significa mandare falliti tutti i titolari di farmacia che hanno acquistato negli ultimi anni, indebitandosi per qualche decennio e significa fare altrettanto con quelli che si sono indebitati allo stesso modo per continuare a garantire il farmaco in regime di SSN, nonostante i criminali ritardi nei pagamenti da parte delle ASL, che hanno consegnato la categoria alle banche.
      Se si vogliono riscrivere le regole non si possono non considerare queste circostanze, altrimenti diritto e giustizia diventano punti di vista.

      • Non è che non mi renda conto del problema ma questo è solo un aspetto perchè ce n’è un’ altro, a mio avviso più importante, che è relativo al mancato riconoscimento di un diritto individuale della persona.
        Infatti se il Tar ha riconosciuto la rilevanza della problematica coinvolgendo la Corte Costituzionale, ci sarà stato ben un motivo.
        Personalmente comunque non credo che una liberalizzazione, intesa come libero esercizio professionale applicato probabilmente solo ai farmaci non rimborsabili dal SSN, stravolgerà il sistema facendo fallire chi sa quante farmacie.
        Il sistema troverà un suo equilibrio, è già avvenuto anche in altre esperienze simili, vedi Germamia.
        Per gli attuali titolari di farmacia ci potrà essere un ridimensionamento di fatturati e margini e quindi del valore delle relative aziende, probabilmente anche delle perdite, però chi ha fatto scelte impegnative ma razionalmente gestibili, cioè non ha fatto il classico passo più lungo della gamba, sicuramente resterà in piedi.
        Viceversa chi si è fatto abbagliare od ha seguito spinte più speculative od è un incapace bè …… non vedo dove sia giusto che non ne debba subire le conseguenze.
        Le cose stanno così e la responsabilità va data a chi nella categoria dei farmacisti ha a suo tempo favorito l’ assetto attuale che oggettivamente non mi sembra più difendibile.
        A questo punto, ammesso che ci sia ancora spazio, più che arroccarsi credo convenga a Federfarma cercare possibili compromessi fra i diversi attori ma che debba accettare anche come ineludibile la presenza di libere Farmacie non convenzionate.

  31. Scusa, cosa c’entra la libera espressione professionale con il servizio di Striscia?
    Se tutti avranno la propria farmacia nessuno darà più farmaci senza ricetta?
    Forse sei un tantino O.T.

    • E’ ovvio che la segnalazione di Striscia fa scandalo o da fastidio proprio perchè collegata alla problematica della liberalizzazione della farmacia, se no sai chi se ne frega.
      E’ poi altrettanto ovvio che anche in un sistema più libero ed equo non puoi evitare che di pseudo furbi ce ne siano comunque.
      Purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta.
      O forse fai solo finta di non capire perchè ti da tanto fastidio l’ inevitabile cambiamento ?

  32. Di inevitabile c’è solo la morte.
    Se cambiamento ci sarà, i farmacisti delle para saranno più mezzo che causa: all’origine c’è il capitale.
    Sul presunto diritto di cui parlavi mi pare abbia risposto chiaramente e correttamente Stefano Italiano.
    Ad una Fiat non gliele cambi le regole da un giorno all’altro, anzi è lei che le impone, alle migliaia di farmacie indipendenti, di proprietà di singoli imprenditori e non del capitale, lo faranno sicuramente.

    • Se il capitale si è imposto come interlocutore non è certo per colpa dei farmacisti che hanno imboccato la via della parafarmacia.
      D’ altra parte se nel settore delle parafarmacie oggi operano all’ incirca 5.000 farmacisti, di cui 3.000 quali titolari di parafarmacia, e che al nuovo concorso gratta e vinci i candidati si contano in varie migliaia, sta a indicare che all’ interno della categoria la situazione era ed è insostenibile e che chi poteva prevenire e provvedere non lo ha fatto.
      Poi per poter cercare di ridimensionare il peso del capitale non serve gridare al lupo, ma agire per separare gli interessi tra i diversi protagonisti.
      Mi spiego meglio, il capitale per entrare nel mercato del farmaco su ricetta ha assoluto bisogno dei farmacisti, ma non viceversa se tutti i farmacisti fossero liberi di aprirsi una farmacia NC.
      Nessun farmacista non titolare ambisce a lavorare nel supermercato o ambienti simili e se lo fa è perchè non ha alternative più valide.
      La strategia del capitale fa probabilmente perno sul contrasto di interessi all’ interno della categoria dei farmacisti per cui, come si sa, va poi sempre a finire che tra i due litiganti ……
      Io la vedo così poi, cosa vuoi che ti dica, sarà quel che sarà !

  33. E’giusto che il farmacista rimanga il titolare, e’ inaccettabile che un muratore pieno di soldi apra una farmacia ………la liberta’ professionale non puo’ avere vincoli no’ alla farmacia nc ma si’ alla farmacia a tutti i farmacisti .

    • Si, sarebbe più giusto la farmacia a tutti i farmacisti ma bisogna essere realistici e tra tutto o niente accettare una via di mezzo.
      L’ unica possibile soluzione di compromesso è la farmacia NC per tutti i farmacisti abilitati e la farmacia convenzionata acquisibile con concorso.
      Al capitale (gdo, catene varie, investitori) lasciare la parafarmacia con farmaci OTC ed eventualmente anche SOP se presente un farmacista.
      Non è un obiettivo assurdo ed a mio avviso i pro superano i contro per tutti, compresa Federfarma, sempre ammesso che voglia poi veramente tenere il capitale fuori dal mercato del farmaco.

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