Federconsumatori: al via una campagna per chiarire le prescrizioni degli equivalenti

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federconsumatoriIn questi 13 mesi di Governo Monti, pesantemente segnati dalla crisi economica, la sanità pubblica ha dovuto subire drastici tagli alle risorse, che hanno messo in discussione l’universalismo del Sistema Sanitario Nazionale. Inoltre le norme relative al settore sanitario – in particolare quelle sull’obbligo di indicare il principio attivo nelle prescrizioni di farmaci generici – sono state più volte modificate. Dalle numerose segnalazioni registrate dalle nostre sedi emerge che le idee di molti cittadini al riguardo sono piuttosto confuse, anche a causa della carenza di informazioni da parte del Ministero della Salute”.  Questa è l’introduzione alla campagna informativa voluta da Federconsumatori per informare i cittadini sulle novità del settore sanitario; in particolare in materia di prescrizione di farmaci equivalenti. Una campagna che sarà promossa nelle sedi di Federconsumatori e nelle strutture sanitarie. I tre punti principali messi a fuoco dalla federazione sono molto chiari:

1 – Un medico che curi un paziente per la prima volta, per una patologia cronica o per un nuovo episodio di malattia non cronica per il cui trattamento sono disponibili più farmaci equivalenti, è tenuto ad indicare nella ricetta il principio attivo del medicinale. In questi casi non è dunque valida la prescrizione in cui non venga indicato il principio attivo.

 2 – Nella ricetta può essere indicata anche la denominazione di un farmaco specifico a base dello stesso principio attivo: tale indicazione risulta vincolante per il farmacista solo se accompagnata da una sintetica motivazione scritta dal medico.

 3 –  L’indicazione di un medicinale specifico nella ricetta risulta vincolante anche quando il prezzo del farmaco stesso sia pari a quello del rimborso. In questo caso, però, il vincolo è subordinato alla volontà del cliente, che al momento dell’acquisto può chiedere la sostituzione con un altro farmaco: se il costo del medicinale richiesto è superiore a quello di rimborso, il cliente deve pagare la differenza tra i due prezzi.  

E’ evidente che Federconsumatori si preoccupi di fare chiarezza in un campo che ha visto vari cambiamenti in pochi mesi alcuni dei quali con frasi estremamente ambigue e volutamente interpretabili. Si ricorda come negli ultimi mesi sia cambiato più volte il testo della proposta di legge che riguardava l’obbligo di prescrizione del principio attivo, creando molta confusione per chi non segue con costanza gli aggiornamenti in merito. Il Ministero, finora, non ha ancora svolto il ruolo di ente chiarificatore, e nell’interesse dei cittadini Federconsumatori si è subito lanciata nell’iniziativa cercando di garantire la massima capillarità d’informazione.

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