Le parole di Befera sul nuovo redditometro per cercare di capire qualcosa di più…
Quando entrerà in azione il redditometro? A volte mi viene da dire mai. Doveva entrare in azione a gennaio 2013 e da poco è arrivato l’ennesimo rinvio. Prendiamo le parole di Attilio Befera – il direttore dell’Agenzia delle Entrate – per fare chiarezza su quello che succederà: “Il nuovo modello di accertamento sintetico non si occuperà mai della marginalità economica, cioè dell’evasione spicciola, ma punterà tutto sugli scarti significativi tra reddito ufficiale ed entrate presunte”
Che differenza c’è tra quello del 2008 e quello che dovrebbe entrare in azione – ormai chiamarlo redditometro 2012 o 2013 mi sembra azzardato -?Il nuovo strumento dell’amministrazione fiscale “non si basa su presunzioni originate dall’applicazione di coefficienti, ma su dati certi e situazioni di fatto. Il nuovo redditometro, a differenza del vecchio, considera inoltre la composizione e l’area geografica di appartenenza della famiglia, secondo la classificazione dell’Istat”.
I dati certi su cui si basa Befera sono le spese effettivamente sostenuto dal contribuente, mentre le situazioni di fatto riguardano le spese medie di tipo corrente, risultanti dall’analisi annuale dell’Istat.
A garantire maggiormente il contribuente dovrebbe esserci anche il contraddittorio. Vedremo poi effettivamente come funzionerà…
Il redditometro in realtà, non consente alcun contraddittorio perché autorizza il fisco a decidere se il cittadino è, come sempre, un delinquente oppure no.
Avete mai vissuto esperienze di “dialogo” col fisco?
Non c’è contraddittorio ma solo imposizioni cieche e sorde.
In sintesi, in Italia, il cittadino è colpevole fino a prova contraria. proprio un bell’esempio di giustizia.