Adesione allo sciopero: 100%. Questi i dati diffusi da Federfarma Catanzaro nel tardo pomeriggio di ieri 7 Gennaio. “Come ricorderete il verbale del 16 novembre 2011 fu sottoscritto per scongiurare l’ennesima agitazione che i Farmacisti privati si videro costretti a proclamare in considerazione dei gravissimi ritardi nei pagamenti accumulati dalle Asp, e per esse dalla Regione Calabria, nei confronti delle Farmacie private. In esecuzione degli accordi raggiunti in quella sede “di comune accordo”, per come è scritto nel verbale del 16 novembre 2011, i farmacisti revocarono la proclamata agitazione, continuando cosi’ a garantire normalmente quello che le norme in tema di esercizio del diritto di sciopero definiscono “servizio pubblico essenziale”, ovvero la assistenza farmaceutica sul territorio in favore dei cittadini calabresi. Non solo. Con lo spirito di leale collaborazione e di chiara buona fede che da sempre guidano la categoria dei Farmacisti privati nel rapporto con le Istituzioni, i farmacisti hanno assicurato al Governo regionale, impegnato nel durissimo compito di “governare” il deficit sanitario della nostra Regione, ogni e piu’ ampia forma di collaborazione”. Queste le parole di Vincenzo Defilippo, presidente di Federfarma Catanzaro. Lo sciopero che è stato proclamato per sollecitare il pagamento da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, che ha maturato forti debiti nei confronti dei farmacisti, è stata la misura estrema che i farmacisti si sono trovati costretti ad intraprendere dopo mesi di trattative e di lamentele. Gli scioperanti hanno più volte sottolineato la loro lealtà, ma la misura era oramai colma. La nota che raccoglie le parole di Vincenzo Defilippo continua: ” (La collaborazione tra governo regionale e farmacisti privati, Ndr), si è concretizzata già da tempo in tutta una serie di importanti azioni di revisione dell’organizzazione dell’assistenza farmaceutica territoriale che vanno ben oltre il pur importantissimo Accordo per la Distribuzione per Conto, latore di ingenti risparmi per le Finanze regionali, per prendere corpo e sostanza in un’infinità di ulteriori azioni di sostegno tutte importantissime per il buon esito dell’azione di governo del deficit e tutte sostanzialmente a carico della categoria dei Farmacisti privati. E’ importante sottolineare come tale pluralita’ di azioni non solo sia stata sempre portata avanti dagli stessi Farmacisti, che pure ne avrebbero pagato i relativi costi, ma addirittura come questi abbiano dovuto “insistere” con i rappresentanti del Governo regionale per ottenere l’ascolto necessario a condividere e coordinare la concreta attuazione di tali misure. E’ evidente che questo approccio non e’ corretto, e non può essere ulteriormente subito passivamente dai Farmacisti privati. Seppur perplessi, i Farmacisti privati non hanno tuttavia abbandonato le loro intenzioni, continuando a portarle avanti nella consapevolezza, a questo punto cominciamo a ritenere solo “romantica”, che il perseguimento del bene comune rimanga l’unico modo di perseguire anche il bene del singolo in una società retta da principi di convivenza civili e sostenibili nel tempo dal punto di vista economico. I farmacisti non possono continuare a farsi carico, professionalmente ed economicamente, dei risparmi di spesa e dell’innalzamento dei livelli di efficienza ed efficacia della assistenza farmaceutica territoriale che pure hanno procurato e procurano al Governo regionale, il quale puntualmente se ne fa vanto in ogni occasione pubblica istituzionale piuttosto che politica. Non possiamo sopportare oltre la totale assenza di risposta del Governo regionale a fronte di tutti gli impegni sostanziali assunti in quella data nei confronti dei Farmacisti privati, e cioè l’impegno a regolarizzare i pagamenti alle Farmacie private con azioni progressivamente mirate ad eliminare gli arretrati entro la fine del 30 giugno 2012, nelle more il ritardo non doveva superare il tetto complessivo delle due mensilità’, nonché l’impegno a coordinare un tavolo di concertazione per la sottoscrizione di un accordo transattivo relativo agli interessi maturati e maturandi sui ritardati pagamenti. Nonostante i ripetuti inviti e contatti a tutt’oggi non e’ stato possibile arrivare ad una soluzione del problema. Solo promesse , solo parole al vento. In considerazione di quanto sopra, quindi, i Farmacisti privati si trovano nuovamente, ed ancora una volta loro malgrado, costretti a prendere in serio esame la opportunità di ricorrere a forme incisive di tutela delle proprie ragioni, prevedendo una o più iniziative di protesta da realizzare da oggi e sino alla fine dell’anno. E’ solo nello spirito di leale collaborazione con il Governo regionale, che pure sino ad oggi lo ha invece gravemente mortificato ed offeso, che i Farmacisti privati informano in anticipo i sottoscrittori del verbale in oggetto della programmata iniziativa di protesta, nella speranza (come noto, l’ultima a morire) di attivare finalmente l’adempimento da parte del Governo regionale degli impegni a suo tempo sottoscritti. E’ evidente, però, – conclude la nota – che in caso di ulteriore prolungata assenza da parte del Governo regionale i Farmacisti privati si vedranno costretti a proclamare ulteriori due giornate di chiusura”.
I dati dell’adesione allo sciopero hanno bisogno di conferme, ma da fonti attendibili possiamo dire, con sicurezza, che se l’adesione non è stata del cento per cento poco ci è mancato.