‘Evidentemente non ci sbagliamo quando diciamo che sul servizio farmaceutico, il ruolo dei farmacisti e le farmacie si sta giocando uno scontro politico che va ben al di la’ dell’assetto della dispensazione del farmaco” commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti a proposito delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Monti.
”Ancora una volta la professione viene additata come esempio di ostacolo allo sviluppo e come una lobby forte di sponde politiche piu’ o meno occulte, quando invece e’ da anni che chiediamo una reale riforma organica del sistema, facendo anche proposte al riguardo in tutte le sedi praticabili. In realta’ nella nostra azione non c’e’ niente di occulto. Tutti i Governi finora succedutisi ci hanno posti di fronte a una serie di interventi estemporanei sul servizio farmaceutico territoriale, per non parlare degli interventi sulle strutture sanitarie, dove operano anche dei farmacisti, che non solo e non tanto vanno a incidere sui legittimi interessi della professione ma mirano a ridisegnare in senso privatistico l’assistenza sanitaria nel suo complesso. Lo prova, per esempio, il fatto che non ci si faccia nemmeno piu’ scrupolo a usare la definizione ‘mercato del welfare’ improponibile fino a poco tempo fa”, prosegue Mandelli. ”Di fronte a questa situazione la Federazione, come e’ anche suo dovere istituzionale, ha fatto presenti quelle che a suo avviso sono le conseguenze delle misure attuate: a volte positive, a volte, piu’ spesso negative. Il tutto alla luce del sole e in seno a alla dinamica pubblica del dibattito politico, tanto che abbiamo piu’ volte chiesto un incontro allo stesso Presidente Monti, incontro che torniamo a chiedere oggi, sperando in un esito diverso. Non abbiamo quindi mai confidato in provvedimenti ad hoc tanto munifici quanto sepolti nelle pieghe delle leggi come e’ costume delle vere lobby, come il Presidente Monti sa certamente”, conclude Mandelli. ”Dobbiamo considerarci per questo nel novero di coloro che devono essere silenziati?”.
Lobby:(da wikipedia)”Un gruppo di pressione (o gruppo d’interesse) è una struttura dotata di una organizzazione formale, identificabile e riconoscibile, basata sulla divisione funzionale dei compiti che agisce, in vista dell’affermazione dell’interesse particolare che ne ha causato la genesi, in modo da esercitare influenza sulle decisioni dei decisori pubblici, siano essi i rappresentanti del potere legislativo, dell’esecutivo, delle Authority e degli enti di controllo o della funzione di implementazione realizzata dalla PA. Il termine ha, nella lingua italiana, un sinonimo acquisito dalla tradizione anglosassone: lobby”.
In Italia le lobby vanno in televisione senza contradditorio, stabiliscono per i farmacisti collaboratori stipendi più bassi in Europa, comprano deputati per bloccare leggi già firmate da Napolitano alle 3 di notte, sono proprietari di siti, giornali pagati anche con le tasse dei farmacisti collaboratori per fare campagna elettorali a Mandelli come sindaco di Monza o a D’ambrosio Lettieri (presiedente della Fofi Bari) del PDL che votano proposte legge come la Tomassini Gasparri che voleva mettere distributori di farmaci per strada per far chiudere le parafarmacie (alla faccia della sicurezza del farmaco vantata dai sostenitori della farmacia italiana). Poi devo sentire la presidente Racca che chiama “profumieri” e “pizzaioli” dei colleghi laureati in farmacia senza che il servo Mandelli (segretario di tutti farmacisti) batta ciglio. Ma chi volete prendere in giro?
Ma andate tutti a ……quel paese!!!! (un farmacista ultracinquantenne che pensa di sapere come girano le cose nel proprio mestiere)