Sistema misto su due fasce per le farmacie, fascia unica per i grossisti. Eccola la “controproposta” della Salute all’accordo del 16 ottobre per la riforma della remunerazione. Consegnato questa sera alle sigle della filiera distributiva che avevano partecipato alla trattativa (Federfarma, Fofi, Assofarm, Adf e Federfarma Servizi), lo schema del Ministero riconosce alle farmacie una quota fissa inferiore a quella prevista dall’intesa con l’Aifa e una quota percentuale più alta. Per i medicinali con prezzo fino ai 50 euro, in particolare, i titolari riceverebbero un “fee” di 0,55 euro a pezzo più un margine del 17%; sui farmaci con prezzo sopra ai 50 euro, invece, la quota fissa salirebbe a 5,5 euro e la variabile scenderebbe al 10%. Poi le maggiorazioni: 0,50 euro in più sulla quota fissa per ogni equivalente con prezzo allineato alla quota di rimborso, 0,10 euro (sempre sul fee) per le farmacie con fatturato annuo Ssn inferiore a 258.228,45 euro.La proposta – ancora oggetto di approfondimenti da parte degli uffici, avverte il Ministero nella nota che l’accompagna – è ora all’esame di Federfarma, per un’attenta valutazione degli effetti dello schema sui fatturati delle farmacie, attuali e futuri. In un incontro informale risalente a ieri sera, il sindacato ha comunque avvertito il ministro Balduzzi che ogni proposta alternativa all’accordo del 16 ottobre sarà presa in considerazione soltanto se rispetterà tre condizioni: l’invarianza dei margini al 30 giugno 2012 (come stabilito dalla legge sulla spending review dello scorso agosto), il rispetto delle quote di spettanza di ciascun segmento della filiera, la stabilizzazione dei fatturati delle farmacie. Confermato, infine, che l’ultima parola su ogni ipotesi di accordo rimane dell’assemblea nazionale. (AS – Filodiretto)
Prima proiezione assolutamente notturna e priva di sano ragionamento.
Farmaco 20 euro
ante margine al netto sconti 5 euro
ora 3,4 piu 0,55 3,95
farmaco 6 euro
ante 1,5
ora 1,57 piu quota premiale
farmaco 60 eu
ante 15 eu
ora 11 circa
il calcolo diventa complesso in considerazione della variabile percentuale molto alta e della fissa meno incidente. indi occorre una proiezione complessa sul prezzo medio.
Se il prezzo medio per ricetta e’ 15 euro e la media pezzi e’ si puo’ postulare un prezzo medio di circa 8 euro?
su 8 euro margine 26% 2,08
ora 8 x17% 1,36 + 0,55 1,91
Dai primi conti della serva metto le mani avanti con preghiera di considerla una riflessione notturna non ragionata mi pare migliorativa rispetto all’ ultima proposta
Faremo conti piu’ seri
mm
in poche parole – 2.5% di utile ssn rispetto 2011
Il prof. Guerriero affinera’ e correggera’
mm
Se le farmacie chiedono la riforma della remunerazione perchè i prezzi calano, non mi pare che un metodo in cui la percentuale sul prezzo di vendita è ancora preponderante sia accettabile.
Ritengo la proposta del ministero assai peggiorativa rispetto a quella su ci si era accordati in ottobre.
Sono d’accordo.
Stiamo cercando di slegarci dal prezzo e questi te lo ripopongono in salsa mista.
Un mio amico, autorevole commercialista e che conosce molto bene il mondo della Farmacia, recentemente ed in maniera scherzosa mi ha confidato….” voi Farmacisti, titolari e non andate avanti, certamente……finchè il culo vi regge!!! ” ahahahahahah
Dovremmo parlare di diritti (fisso) addizionali PROFESSIONALI su dispensazione, sia per tipo di farmaco,sia per la consulenza posologica, sia per onorario notturno , sia per le interazioni,farmacovigilanza, pazienza ecc. ecc. ecc. ecc..
La Fofi deve assumersi più responsailità.
Al tavolo delle trattative dovrebbe esserci in via prioritaria la rappresentanza degli ORDINI professionali per garantire la remunerazione dell’atto professionale, poi viene la trattativa sulla parte economica.
DOBBIAMO SPINGERE IN QUESTA DIREZIONE PER SALVARE L’ISTITUZIONE FARMACIA.
tutti quanti ASSIEME……….