In Spagna spunta l’abolizione della titolarità delle farmacie


spagnaIn Spagna, dopo le anticipazioni sulla proposta del Ministero dell’Economia di abolire la titolarità esclusiva delle farmacie è scoppiata, ovviamente, la tensione, in attesa di misure di protesta molto più dure. Stiamo ancora parlando di una bozza di riforma che dovrebbe liberalizzare i servizi professionali e rilanciare la Spagna e la sua economia in breve tempo. Tra le varie proposte anticipate dalla stampa c’è quella di abolire la titolarità esclusiva delle farmacie, e subito i Colegios oficiales de farmacéuticos si sono riuniti, nei primi giorni del nuovo anno, con sguardi truci e un’ansia crescente. Il primo atto di una certa importanza, si è avuto con la promulgazione di una mozione volta a ricordare a tutti che il modello spagnolo di farmacia è fondato sulla riserva di proprietà e che prevede che sia la cura del paziente il valore che deve prevalere su tutto; inoltre si è voluto ricordare che uno dei principi fondamentali alla base delle farmacie spagnole è la garanzia di un servizio di elevato valore sociale e sanitario. I Colegios sono convinti che abolendo la titolarità non si produrrà nessun risparmio nella sanità pubblica, visto e considerato che la spesa sanitaria dipende dal prezzo dei farmaci rimborsabili, e dalle ricette su cui vengono prescritti. La stampa iberica sostiene che il Governo dovrebbe presentare la proposta nei prossimi giorni, ma anche all’interno del Governo stesso ci sono molte perplessità sopratutto da parte del Ministero della Salute e da quello dello Sviluppo. Annarosa Racca, presidente di Federfarma, guardando con preoccupazione ai fatti spagnoli ha dichiarato: “Là e qua la farmacia è nel mirino di gruppi di pressione che dicono di voler liberalizzare nell’interesse dei cittadini, ma di fatto rischiano di gettare un servizio di rilevanza pubblica nelle fauci del grande capitale”.


0 risposte a “In Spagna spunta l’abolizione della titolarità delle farmacie”

  1. Finalmente qualcuno in europa si è deciso a rompere gli argini delle lobby, speriamo che anche in italia si faccia lo stesso.
    Hasta la libertad

  2. Si parla di lobby dei farmacisti ,ma quella dei petrolieri,dei notai,dei medici,delle assicurazioni,delle banche,degli avvocati,dei politicie dei magistrati,potremmo continuare per diverse categorie molto più lobby e forti dei poveri farmacisti che ormai il tornaconto è inferiore ai negozi dei tabacchi,ma per le lobby della grande distribuzione è importante riciclare e lavare fondi di dubbia provenienza.Ci va bene così?Ma i farmacisti perchè non reagiscono?

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