La nuova proposta di Balduzzi: colpo da maestro?

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balduzzi codaconsBalduzzi tenta la rovesciata da centrocampo. Ci scusiamo per la metafora calcistica, ma rende bene l’idea: per i non avvezzi alla contestualizzazione calcistica basterà dire che il Ministro della Salute ha voluto tentare un gran colpo di bravura politica, un po’ azzardato forse, per risolvere alcuni aspetti riguardanti la questione della nuova retribuzione. Balduzzi ha buttato sul tavolo una nuova proposta che utilizza un sistema misto: due fasce per le farmacie e una fascia unica per i grossisti. Una proposta che ha colto di sorpresa tutti e che è stata accolta con diffidenza e stupore. Federfarma, ad esempio, non ha comunicato ancora nulla in merito e per ora si è limitata ad osservare che l’unico accordo a cui apporrà la firma dovrà veder mantenuti i margini al 30 Giugno 2012, la stabilizzazione dei fatturati delle farmacie e il rispetto delle quote di ciascun membro della filiera. Ma cosa prevede questa nuova proposta in soldoni? Intanto possiamo dire che con questa controproposta avanzata da Balduzzi ci si riferisce ai farmaci dispensati in regime Ssn e si stabilisce che per i farmaci inferiori a 50 Euro, ci sia una quota fissa per confezione dispensata pari a Euro 0,55, con maggiorazione di Euro 0,10 per le farmacie che hanno fatturati inferiori a 258.228,45 Euro. Inoltre, per i medicinali non più coperti dal brevetto inseriti nelle liste di trasparenza e con prezzo al pubblico corrispondente al prezzo di riferimento, è riconosciuta una quota fissa aggiuntiva pari a 0,50 euro. Alle quote fisse indicate va aggiunta una quota di remunerazione variabile pari al 17% del prezzo al pubblico del medicinale.
Per i farmaci con prezzo superiore a 50 euro, la quota fissa per confezione dispensata sale a euro 5,5, sempre maggiorata di euro 0,10 per le farmacie con fatturato annuo inferiore a 258.228,45 euro. La quota variabile scende invece al 10% del prezzo al pubblico del medicinale. Dal 2014 il valore della maggiorazione per le farmacie con fatturato annuo inferiore a 258.228,45 Euro è modificato annualmente sulla base del numero degli aventi diritto, fermo restando l’importo complessivo di euro 7.994.000. Questo per quanto riguarda i farmacisti, per i grossisti invece, come abbiamo già detto, la fascia è unica e si prevede una quota fissa per confezione, sempre per confezione dispensata in regime Ssn, pari a 0,10 Euro, ed una quota aggiuntiva fissa di 0,06 Euro per ciascun farmaco non più coperto dal brevetto con prezzo al pubblico corrispondente al prezzo di riferimento, oltre a una quota variabile pari all’1,90% del prezzo al pubblico del medicinale. La proposta è sul tavolo, gli esperti la stanno studiando, si sente il ticchettare dei tasti delle calcolatrici, ma per adesso in pochi si esprimono sulla nuova proposta. Vedremo se Balduzzi ha fatto goal, o se ha preso in pieno il palo.

1 COMMENT

  1. Io faccio il primo passo. Dopo l’exultet mi placo.
    La quota percentuale e’ troppo alta e non da alcuna garanzia nel divenire in considerazione della verosimile discesa del prezzo del farmaco. La quota fissa non e’ renumerativa e non si parla ancora di indicizzazione.
    Dimenticate come da comunicato stampa le farmacie rurali.
    Mi appresto a proiezioni sulla mia clientela, i calcoli sono complessi, ma i lati oscuri iniziano a farsi avanti.
    M.Mascheroni

  2. gentsmmo dr mascheroni, ad oggi mi risulta che il programma Wingesfar dia la possibilità di estrapolare i dati che servono x i conteggi:
    1) nella funzione 2suddividi x fasce” si imposta una fascia tra 0,01 e 50,01 euro ed una fascia > di € 50,01; il programma fornisce il numero di pezzi ed il lordo per i prodotti > ed < alla soglia
    2) esiste sempre in wingesfar una simulazione per la remunerazione del 16 ottobre 2012 che fornisce il numero dei generici in distinta
    a qs punto si hanno tutti i dati
    spero di esserle stato utile

  3. In genere tutti i sw permettono una simulazione della proposta 2012.
    Se poi si volessero fare i conti precisi si dovrebbero prendere tutti i prodotti SSN per un periodo di riferimento, avere i dati divisi di vendita libera e SSN,corredare il tutto di prezzi e prezzi di riferimento, si esporta su foglio elettronico.
    In questo si ricostruisce tutta la teoria infinita di sconti ,addizionali etc e si arriva ad un ricavo netto (avendo ben presente le condizioni di acquisto).
    Poi si lavorano gli stessi dati con la remunerazione Balduzzi.
    Non dimentichiamoci delle varie remunerazioni da DPC.

    Per quello che ho potuto vedere io :

    salta la attuale condizione di acquisto dal grossista (30,35% etc), viene sostituita da una base di prezzo farmaco+remunerazione grossista (presente nella Balduzzi).
    Come ben sapete non è possibile per il grossista sapere se una confezione è acquistata per SSN o per vendita libera.
    La vendita del farmaco (su ricetta privata) non potra’ essere remunerativa come oggi per il motivo di cui sopra.
    Il modello sebbene troppo sbilanciato nella quota variabile potrebbe essere oggi in equilibrio solo con il ritorno dei farmaci oggi nelle varie DPC.
    Se cio’ non è vero il risultato è negativo e piu’ passa tempo, piu’ lo sara’

    Per il grossista dovrebbe esserci un vantaggio di circa il 4% considerando lo sconto al 30,35%

  4. A me pare che la proposta di Balduzzi sia penalizzante sia sui farmaci a basso costo che su quelli ad alto, rispetto all’accordo di ottobre.
    Per quelli a basso costo perchè, come è evidente, si prende meno. Per quelli ad alto perchè le ASL non avranno vantaggi a darli a noi e quindi li distribuiranno direttamente o al massimo concederanno la DPC.
    Il fatto che Balduzzi abbia praticamente scordato le rurali la dice lunga sulla conoscenza che ha del settore e del rispetto che nutre verso i farmacisti.

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