Confezioni ritirate, Federfarma scrive a Il Fatto Quotidiano

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farmaci2Quello dei medicinali ritirati dal commercio per modifiche ai foglietti illustrativi è un fenomeno che alle farmacie «arreca un grave danno economico». E’ quanto scrive la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, nella lettera inviata a Il Fatto Quotidiano per commentare il servizio che il giornale aveva dedicato al tema alcuni giorni fa. In particolare l’articolo parlava di «gigantesco spreco», perché una variazione anche soltanto formale ai bugiardini comporta il ritiro e la distruzione di milioni di confezioni (più di cinque soltanto nel 2010). Quest’estate il ministro Balduzzi aveva provato a inserire nel decreto Sanità un emendamento che consentisse alle farmacie di esaurire le scorte (e ai farmacisti di consegnare ai pazienti il nuovo foglietto stampato al computer) ma il provvedimento era stato ritirato dopo poche ore senza nessuna spiegazione ufficiale.Il sospetto adombrato nel servizio è che qualcuno abbia interesse a tenere in piedi questo spreco, ma Federfarma respinge ombre e dubbi. «Il fenomeno della modifica dei foglietti illustrativi» scrive la presidente Racca «è del tutto fisiologico in quanto legato allo sviluppo delle conoscenze scientifiche e all’attività di farmacovigilanza»; semmai incide il fatto che in Italia, a differenza del resto d’Europa, le autorità regolatorie preferiscono eliminare immediatamente dalla distribuzione le confezioni con il vecchio bugiardino piuttosto che lasciar esaurire le scorte. Il ritiro, tuttavia, non comporta soltanto lo spreco di cui riferisce il servizio, ma anche oneri consistenti «per le procedure amministrative e burocratiche a carico di tutti gli operatori coinvolti». Per questo, prosegue la lettera di Federfarma, «ci battiamo da anni in tutte le sedi istituzionali e tecniche proponendo soluzioni che evitino questo spreco». Finora non si è riuscito a fare grossi passi avanti, ma le pressioni del sindacato titolari e degli altri attori della filiera hanno convinto l’Aifa ad aprire un confronto che a breve dovrebbe dare i primi frutti: «una Banca Dati, in corso di realizzazione da parte dell’Agenzia, che renderà disponibili a tutti i soggetti interessati i fogli illustrativi dei medicinali nonché i riassunti delle caratteristiche del prodotto». Inoltre, si sta ragionando sull’ipotesi che Federfarma e le altre organizzazioni di categoria forniscano «ai soli operatori sanitari l’evidenza delle modifiche intervenute con l’obiettivo di porli nelle condizioni di fornire ai pazienti informazioni professionali più dettagliate». Chiude la missiva un’annotazione sul ruolo recitato dall’Assinde, la cui esperienza ha attratto l’attratto l’attenzione di diversi Paese europei. (AS)

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