a oggi i farmacisti consegneranno un solo farmaco mutuabile per ricetta. Il provvedimento di “autotuela” è stato adottato per far fronte ai ritardi dell’Asl nei pagamenti di queste tipologie di medicine. “Prima di passare a forme di proteste eclatanti abbiamo preferito limitare il servizio al minimo, questo per garantire i cittadini – ha spiegato a Radio Gold Luca Zerba Pagella, presidente di Federfarma.” “Qualcosa doveva essere fatto per dare voce alle difficoltà del settore, anche perché in questo momento sono circa una trentina, soprattutto quelle dei piccoli centri, le farmacie in uno stato di sopravvivenza, quasi prefallimentare”.
Per questo Federfarma ha chiesto al Prefetto, Romilda Tafuri, un tavolo, necessario ad affrontare il problema. Un problema che ha già sollecitato l’intervento della massima autorità del governo in provincia che, come reso noto dall’azienda sanitaria locale, ha annunciato la prossima convocazione di un incontro con i presidenti di Federfarma e dell’Ordine dei Farmacisti.Nel frattempo l’Asl ha risposto anche ai rilievi dei farmacisti, consapevole di “una difficoltà oggettiva da molti mesi legata ai flussi di cassa dell’Azienda sanitaria, che comporta un ritardo nel pagamento dei fornitori”.
Nella nota l’Asl ha anche evidenziato come “i Farmacisti della provincia di Alessandria, convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale, attendano 2 mesi in più rispetto agli accordi convenzionali per vedere pagate le fatture.” Al contempo però “la situazione è anche più grave per gli altri fornitori dell’ASL, siano essi le Case di Riposo, siano le Case di Cura, per non dire di tutti gli altri, che attendono tempi ancor più lunghi per la liquidazione delle fatture”.
Per questo motivo “l’Asl – si legge ancora nel comunicato – sta facendo un grande sforzo per erogare i pagamenti seguendo criteri di equità, senza nessun tipo di accantonamento, tenendo conto anche della situazione di quei fornitori dai quali dipende un rilevante numero di personale subordinato”.
Per far fronte al problema l’azienda “sta studiando l’adozione di strumenti diversi per far fronte alle difficoltà, ad esempio ricalibrando gli ordinativi ed individuando anche nuovi canali per la fornitura di farmaci e presidi”. Un’ipotesi quest’ultima, che potrebbe preludere a una gestione diretta da parte dell’Asl della vendita di questi farmaci, bypassando quindi gli stessi farmacisti.
Intanto rimane lo stato attuale delle cose con la vendita, a partire da oggi, di un solo farmaco mutuabile per ricetta, azione avviata per risolvere “un problema di acquisto del farmaco – come spiegato da Luca Zerba Pagella – e, con non poche difficoltà, permettere di garantire il servizio al cittadino e, al contempo, di pagare i fornitori.” Una posizione bollata così dall’Asl, in chiusura del suo comunicato: “la protesta annunciata dai Farmacisti induce difficoltà a cittadini e Medici di Famiglia, costringendo gli uni a più frequenti accessi agli studi medici, e gli altri al frazionamento delle ricette”.
Sulla base di queste premesse le due parti dovranno trovare un accordo davanti al Prefetto, mentre i cittadini oggi potranno ricevere un solo farmaco mutuabile per ricetta, ad eccezione degli antidolorifici per la terapia del dolore, degli antibiotici iniettabili monodose e delle fleboclisi.