Assofarm sulla proposta Balduzzi. I ritorni impossibili

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ASSOFARM-logoAnche Assofarm ha tenuto a specificare che sulla nuova remunerazione sperano di poter siglare l’accordo stipulato in Ottobre con Aifa. Adesso l’hanno detto tutti: Federfarma, Fofi, i fornitori, insomma tutti quelli coinvolti in quel famoso accordo. Gioverebbe a qualcuno forse ricordare che se quell’accordo è stato rifiutato ad Ottobre 2012 è lecito abbandonare ogni speranza che venga ripreso nel 2013? Solo per ricordare che questa voglia di ritorno ad Ottobre non è sana dal punto di vista mentale. Non si può tornare ad Ottobre. Tornando invece  ad Assofarm: Venanzio Gizzi presidente dell’associazione delle farmacie comunali ha dichiarato: “Prima di tutto nell’accordo dello scorso ottobre, pur nell’invarianza della spesa al 30 giugno 2012, era stata fissata per la nuova remunerazione del farmacista una quota percentuale sul prezzo del farmaco ridotta al minimo, proprio allo scopo sia  di armonizzare la professione del farmacista con le altre professioni sanitarie che ricevono un onorario per la propria prestazione indipendentemente dal valore economico della stessa, sia di “scoraggiare” i farmacisti ad aumentare il volume degli acquisti da parte dei pazienti. Se ora la nuova proposta sovverte drasticamente quell’impostazione  e tenendo conto dell’andamento dei prezzi dei farmaci, si otterrebbe un significativo calo dei volumi remunerativi, e conseguentemente si acuirebbe il già grave fenomeno della perdita di redditività delle farmacie italiane”. Il presidente sottolinea anche come con la proposta avanzata da Balduzzi sarebbero ancora più a rischio i destini delle farmacie rurali sussidiate. Si potrà dire quel che si vuole del mondo della farmacia ma non che non ci sia una buona sinergia di vedute tra Federfarma, Fofi e Assofarm: usano le stesse parole, gli stessi concetti, e fanno dichiarazioni sovrapponibili. Bisogna davvero guardare la carta intestata dei comunicati stampa per distinguerli. Quando c’è condivisione e sintonia è sempre un bene, anche se a volte annoia un po’.

1 COMMENT

    • Salve Enrico,
      intendevo dire che se quell’accordo è stato rifiutato ad Ottobre, con tutto lo scenario che si è aperto di una possibile regolamentazione fatta solo dai Ministeri, trovo improbabile che si torni a quell’accordo. In questi mesi non sono stati messi a segno colpi formidabili da parte dei farmacisti, non vedo perché i Ministeri dovrebbero tornare sui loro passi. Un compromesso è possibile, ma tornare all’accordo del 16 Ottobre direi proprio di no. Se si dovesse tornare a quell’accordo ci sarebbe d’arrabbiarsi con il Governo perché ha fatto perdere a tutti noi molto tempo.
      Un saluto

      Giacomo Giannecchini

  1. Il governo, può dire quello che vuole ma se TUTTE le farmacie italiane più TUTTI i grossisti rifiuteranno un accordo molto peggiorativo, come questo, rispetto a quello di ottobre, dovrà per forza andar loro incontro.
    Visto che siamo in campagna elettorale penso piuttosto che non parleranno più dell’accordo e lasceranno il compito al prossimo governo.

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