Questo secondo articolo di oggi è dedicato alle dichiarazioni di Assotutela, l’associazione per la tutela del cittadino che si è espressa in merito alla proposta Balduzzi sulla nuova remunerazione. Provate ad indovinare? Si ancora una volta le dichiarazioni somigliano ad altre dichiarazioni. “Secondo uno studio condotto da tecnici dell’Associazione, il motivo condotto dal ministero, che da una parte modifica solo parzialmente lo schema attuale, visto che sui farmaci di prezzo inferiore ai 50 euro la remunerazione resta in gran parte ancorata al prezzo di vendita, il quale come ormai nessuno può negare, scende di anno in anno. I farmaci superiori al tetto di cui sopra, i quali sono l’oggetto principale delle forme di distribuzione alternative alla farmacia di comunità, il sommarsi di una quota fissa più alta e di un margine del 10 percento non favorisce certo una maggiore distribuzione nelle farmacie di comunità dei medicinali innovativi. La maggiorazione di 0,10 euro individuata dal ministero, non può salvare le farmacie dei piccoli e piccolissimi centri dalla chiusura nel momento in cui il valore delle ricette diminuisce costantemente.” Parole divulgate attraverso una nota dal presidente di Assotutela Michel Emi Maritato. Parole piene di senso e di contenuto, non siamo certo qui a criticare l’ottimo lavoro che svolge Assotutela, ma leggendo queste dichiarazioni, dopo aver letto tutte le altre negli articoli che abbiamo avuto l’opportunità di scrivere questa settimana, si evince che l’ampiezza di contenuti e di forme non gode di buona salute in questo settore. Non è cinismo il nostro, solo semplice constatazione. Qui l’articolo sulle dichiarazioni di Federfarma Servizi.