La Sigaretta elettronica fa male davvero? Oppure no? Chiarimo le voci che stanno girando su internet.
Sta girando su internet un post, un “libero sfogo“: la sigaretta elettronica non fà (sic!) male, è tutto un complotto della Pfizer. Perché? L’argomentazione è cogente: esistono studi contraddittori su questo dispositivo; lo studio che ne parla “male” è stato pagato dalla Pfizer; quindi (?) i risultati sono fallaci perché pilotati a priori.
Ma è davvero così? Quello studio è stato pagato dalla Pfizer?
Quel link non è un articolo, ma un’opinione personale. In secondo luogo, non sta a noi dimostrare che quello studio sia stato “pagato” o “pilotato”: è un principio base della filosofia della scienza, teorizzato da Marcello Truzzi, per cui sta a chi fa l’affermazione dimostrarla. Ma Natale è passato da poco, mi sento buono e per una volta voglio fare il lavoro che dovrebbero fare i complottisti. Andiamo ad ‘indagare’, come dice l’autore del link.Si dice nel post che “la finanziatrice per intero [dello studio, NdR] è la casa farmaceutica Pfizer”. Non si capisce bene da dove nasca questa affermazione: lo studio deve ancora essere pubblicato, non sono stati dichiarati conflitti d’interessi, e non risulta da nessuna parte che la Pfizer abbia messo anche un solo centesimo in questo paper. E allora da dove nasce l’equivoco?
Su internet si fa riferimento in maniera costante al fatto che la dottoressa Gratziou, una delle autrici di tale studio, sia “pagata dalla Pfizer”. Quello che sappiamo è che la Gratziou ha partecipato ad uno studio (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3395840) in cui c’erano anche altri studiosi, e tre di questi hanno percepito un finanziamento dalla Pfizer. Questo fa di lei una “pagata” dalla Pfizer? Sarebbe un po’ come dire che io ho lavorato con giornalisti che scrivevano (e scrivono) sul Foglio, quindi se parlassi bene di Berlusconi sarei in ‘conflitto di interessi’. Altri (http://antithrlies.com/2012/09/06/christina-gratziou-is-a-liar) sostengono che sia una ‘bugiarda’, ma ancora una volta non c’è nessun riferimento alla Pfizer.
Qual è la vera ‘accusa’ che si può fare a questo studio? Che non è uno studio. Nel senso che non è ancora stato pubblicato su una rivista scientifica: siamo ancora alla fase uno, sono stati dati alla stampa i risultati preliminari ma ancora non è chiaro in che modo si muoverà la ricerca. Inoltee il gruppo di studio è composto da sole 32 persone (un’inezia, in uno studio scientifico). Allora è vero, c’è un complotto? No, tant’è che tutto questo è chiaramente indicato nelle conclusioni dell’analisi del servizio sanitario britannico (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/behindtheheadlines/news/2012-09-07-e-cigarettes-may-damage-lungs).
Ma invece di concentrarsi su questi aspetti (reali), l’autore di quel link sgrammaticato attacca lo studio perché (sarebbe) finanziato da una casa farmaceutica. Eppure non si preoccupa di dirci da chi è stato finanziato il primo studio a cui fa riferimento. Poi si lancia in affermazioni numeriche secondo cui la Pfizer “con le sue medicine cura il 90% delle malattie causate dal fumo”? E perché non l’89% o il 91%? Quando si parla di scienza occorre avere sempre un linguaggio rigoroso. Ed è questo che si può imputare alla dottoressa Gratziou: la scienza non si fa nelle conferenze stampa, ma negli studi scientifici. D’altro canto, se voi aveste evidenze preliminari che una sostanza X facesse male alla salute, terreste questa notizia per voi fino alla fine degli studi, anche se dovessero durare dieci o vent’anni? Come tutte le faccende della vita, occorre equilibrio. E non è sempre facile trovarlo.
La (pseudo)argomentazione del signor ‘Libero Sfogo’ è quella che in logica formale si chiama “fallacia dell’argomentazione a catena”: visto che la ricerca è pagata dalla casa farmaceutica Pfizer, e visto che la Pfizer produce dei farmaci contro il tabagismo, ALLORA NECESSARIAMENTE la ricerca è stata pilotata. Tecnicamente è anche una “fallacia di pertinenza”, ovvero un ‘argumentum ad hominem’, più precisamente una “accusa di interesse”. Ma le accuse vanno dimostrate, sempre. Un’altra fallacia, evidentissima, è quella per cui si analizzano singolarmente i componenti della sigaretta elettronica e si conclude che non fa male. Qui l’ignoranza è palese perché, al di là del fatto che in uno studio scientifico si studia l’interazione dei vari componenti, questi sono del tutto ininfluenti nel secondo studio che fa riferimento piuttosto alla ‘resistenza all’aria delle vie aeree, ovvero la broncocostrizione’, doppia rispetto al normale.
Si dice nel link che la sigaretta elettronica non fa male. Un’affermazione così perentoria è sempre falsa. Fa meno male delle sigarette normali? Probabilmente, ma non abbiamo ancora tutti i dati. Ricerche recenti della nostra Università di Catania (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22185668) confermano come questo dispositivo possa essere efficace per “togliersi il vizio”. Uno studio che è un ‘case study’, una sorta di esempio che conta appena tre persone, ma che non dice nulla sugli effetti tossici a lungo termine o sul problema della broncocostrizione. Inoltre c’è un grosso punto interrogativo per quanto riguarda la nicotina, dal momento che il cervello continuerebbe a richiederne la stessa quantità (http://salute24.ilsole24ore.com/articles/15068-sigaretta-elettronica-dal-tam-tam-sulla-rete-ai-dubbi-dell-iss). Nicotina che, se venduta su internet in cartucce di scarsa qualità, potrebbe essere ancora più dannosa. Ma questo è un po’ il problema di tutti i farmaci venduti sul web, che è di per sé incontrollabile – nel bene e nel male.
Insomma, come si vede è una materia giovane sulla quale di certo si discuterà molto nei prossimi anni. Il che è un bene, come ogni dibattito scientifico basato sui dati. Quello che non giova a nessuno è la dietrologia, le accuse non dimostrate, il pregiudizio verso le case farmaceutiche. Se davvero tenete così tanto alla ricerca, aiutatela chiedendo allo Stato più finanziamenti alla ricerca pubblica. Ma chiudersi nel facile (e comodo) complottismo è ancora una volta vigliacco. E ribadisco: diffondere acriticamente un’informazione scorretta fa sì che chi prova a documentarsi si perda nel chiacchiericcio indistinto della rete, dando voce alle proprie frustrazioni più che alla ragione.
Per fare chiarezza leggete questa piccola ricerca che ho fatto sulle e-cig (se avete dubbi scrivetemi)
================================================================
Nel lontano 1963 un americano con il nome di Herbert A. Gilbert depositò un brevetto la prima sigaretta elettronica ma la prima sigaretta elettronica moderna si deve ala lavoro di Hon Lik della ditta cinese Ruyan.
La sigaretta elettronica è un dispositivo composto di due parti:
1) Una componente Hardware consistente in un vaporizzatore simile a un normale aerosol (la tecnologia dell’aerosol per uso medico è il principale metodo per la cura di problemi di natura respiratoria)
2) Un liquido di ricarica collocato al suo interno vengono.
come ogni dispositivo per aerosol la sigaretta elettronica deve essere costruita secondo i principi di precauzione occidentale per evitare la presenza di materiali tossici, ma la sicurezza del dispositivo risiede essenzialmente nel liquido vaporizzato.
Vediamo quindi le componenti di questo liquido.
1) Glicole Propilenico (dipropilene glicole):
E’ un solvente utilizzato per far sciogliere sostanze nei liquidi, lo troviamo nei deodoranti per casa e nei profumi, nelle macchine del fumo per creare fumo artificiale da utilizzare nell’addestramento dei pompieri e nelle produzioni teatrali, nell’Angostura e negli Amari, è usato sia in campo farmaceutico che alimentare, utilizzato anche nelle preparazioni erboristiche. non è cancerogeno.
Ogni giorno assumiamo Glicole Propilenico con il cibo.
Addiruttura degli studi dell’University of Chicago’s Billings Hospital hanno dimostrato che l’inalazione di glicole propilenico vaporizzato può prevenire polmonite, influenza e altre malattie respiratorie.
Inoltre questa sostanza è usata nelle sigarette elettroniche a causa del suo basso punto di evaporazione e quindi permette di far evaporare il liquido senza renderlo troppo caldo. Alcune ricariche dalle origini incerte a volte contengono sostanze dal nome simile ma pericolose per la salute come il dietilene glicole che nonostante il nome simile è una sostanza diversa e pericolosa da inspirare (anche se non tanto visto che è venduto al livello internazionale come sciroppo per la tosse e dentifricio).
2) Glicerolo vegetale:
E’ usato per sciroppi, creme e cosmesi, nonché come additivo alimentare, non è controindicato nemmeno in gravidanza od allattamento.
Questa è la sostanza del liquido che conferisce la fumosità al vapore.
3) Acqua (circa il 10% di una ricarica)
4) Aromi alimentari:
Normalmente usati anche in aromaterapia non sono pericolosi e non hanno mai alte concentrazioni di terpenti (biomolecole costituite da multipli dell’unità isoprenica, l’isoprene che è un liquido incolore volatile ed è un sospetto cancerogeno umano, risulta tossico per l’ambiente e per riscaldamento polimerizza in modo esplosivo)
ne di acetilene o altre sostanze pericolose.
In Giappone da diversi anni esistono persino dei locali chiamati “Aroma Bar” dove vengono serviti aromi da inalare.
5) Opzionalmente c’è anche la nicotina:
La nicotina non è cangerogena, da dipendenza si, ma non si muore di nicotina, a meno non la si metta in circolo in dosi notevoli (ad esempio 40 mg per via endovenosa).
Addirittura ci sono studi che indicano che assumere piccole dosi di nicotina sarebbe un ottimo modo per prevenire il morbo di Parkinson (http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=164).
Inoltre le sigarette elettroniche aiutano davvero a smettere di fumare a causa della nicotina presente nelle ricariche che è pura e senza alterazioni il che la rende molto meno biodisponibile di quella presente nel tabacco delle sigarette, e questo accade perché il tabacco prima di essere venduto viene sottoposto a un processo di ammoniacazione che serve a far in modo che la nicotina passi più velocemente la barriera ematoencefalica e dia maggiore e più duratura dipendenza. Quindi l’assunzione di nicotina con le e-cig soddisfa il fumatore ma riduce velocemente la dipendenza come testimoniano anche trials clinici.
[ L’uso delle sigarette elettroniche ha permesso di diminuire sostanzialmente il consumo di sigarette tradizionali senza causare effetti collaterali significativi nei fumatori che non hanno intenzione di smettere (ClinicalTrials.gov webcite number NCT01195597 – http://www.biomedcentral.com/1471-2458/11/786) ]
Ma vediamo in cosa consiste il processo di ammoniacazione del tabacco nelle sigarette tradizionali, questo processo non è molto noto al publico di fumatori, per farci un’idea riportiamo le parole di Clive Bates, Director of Action on Smoking and Health: “Senza dirlo a nessuno, le società del tabacco hanno modificato la chimica della nicotina e generato subdoli cambiamenti nella chimica del cervello del fumatore. L’idea di prendere un prodotto che da dipendenza, e potenziarlo affinché dia maggior dipendenza è estremamente inquietante. È sostanzialmente una invasione della propria libertà di non fumare”.
L’ammoniaca può velocizzare la liberazione di nicotina «Libera» o non associata, alzando il pH del fumo di tabacco con gli additivi. In questo modo il fumatore si comporterebbe come un consumatore di crack. Il professor Jack E. Henningfield di John Hopkins University School of Medicine, spiega così l’azione dell’ammoniaca:
“Una terza cosa che i composti come ammoniaca possono fare è aumentare il pH, aumentare la quantità di nicotina base libera, che è ciò che il Dr Rickert ha precedentemente denominato «unprotonated nicotina»… La forma free-based di nicotina è assorbita più rapidamente, come la forma free-based della cocaina, e ha un effetto più esplosivo sul sistema nervoso. La tecnologia dell’ammoniaca è uno dei modi con i quali è possibile ottenere sia cocaina che nicotina «free-based». 1997”
Le sostanze che abbiamo elencato vengono (Glicole Propilenico, Glicerolo Vegetale, Acqua, Aromi ed eventualmente nicotina) vaporizzate in un aerosol uguale a quello per aromaterapia oppure a quello che possiamo fare da soli in casa con olii essenziali e acqua calda.
Notiamo che la Glicerina vegetale e Glicole propilenico sono presenti anche nelle sigarette normali come sostanze che servono a rendere il tabacco più umido e quindi sono abbondantemente testate, osserviamo che questi due componenti delle sigarette classiche sono tra i più innocui.
Infatti nel fumo delle sigarette classiche troviamo più di 4000 sostanze tossiche. Chi fuma un pacchetto al giorno assorbe in un anno l’equivalente di una tazza di catrame e in 20 anni 6 chilogrammi di particelle di polvere. Nicotina, condensati (catrami o bituminosi), monossido di carbonio , arsenico e i derivati del cianuro, acetone, formaldeide, catrame, ammoniaca, acido silicico, carbonico, acetico, formico, benzoico, diossido di titanio, polonio 210 (si polonio, Fumare 30 sigarette al giorno equivale, in un anno, a 300 radiografie al torace) e molte altre sostanze.
Per quanto riguarda il “vapore passivo”, secondo una ricerca americana con le sigarette elettroniche non si modifica la qualità dell’aria in ambienti chiusi e il vapore emesso dalle sigarette elettroniche non è pericoloso. A dirlo è una ricerca pubblicata dalla rivista “Inalation toxicology” ed effettuata negli Stati Uniti da ricercatori del “Consulting for Health, Air, Nature and Green Environment” del Center for Air Resources Science and Engineering e della Clarkson University.
Secondo i ricercatori americani, il vapore emanato dalle sigarette elettroniche non è nocivo per le persone e non modifica la qualità dell’aria degli ambienti chiusi. Pertanto, con le sigarette elettroniche, vengono meno le condizioni di rischio derivanti dal fumo passivo. Michael Siegel, ricercatore al Department of Community Health Sciences della Boston University School of Public Health, sulla base dei suoi 25 anni di esperienza nel settore, afferma che le sigarette elettroniche possono risolvere il problema del fumo passivo.
Nasce una domanda… Come fà a far male la sigaretta elettronica?
Uno studio effettuato da un team di cardiologi afferma che non fà male al cuore ne alle vene, e io aggiungo, come farebbe a fare male se è vapore???
Di contro, immediatamente dopo, uno studio effettuato da uno staff di pneumologi tuona che la sigaretta elettronica procura danni ai polmoni ed alle vie respiratorie. Quindi secondo alcuni medici il vapore acqueo è pericoloso! Quindi l’aereosol, la sauna e persino la nebbia sarebbero pericolose per i polmoni?? O ancora sarebbe pericoloso anche fare aromaterapia???
Lo staff degli pneumologi Greci che ha tenuto questo studio è guidato dalla Dottoressa Christina Gratziou. La cosa interessante è che la finanziatrice per intero di questa ricerca è la casa farmaceutica Pfizer. Casa che con le sue medicine cura il 90% delle malattie causate dal fumo, e produce anche: Champix, farmaco commercializzato dalla Pfizer che ha per indicazione la disassuefazione dal fumo.
In USA e in particolare a New York, Linda Rosenthal, deputata al parlamento statale in rappresentanza di Manhattan, ha presentato una proposta di legge che sarà esaminata martedì. E’ la legge A01468 che proibisce la vendita di ogni tipo di sigaretta elettronica… sapete il motivo??? Secondo questa donna il motivo sarebbe che la sigaretta elettronica mette a rischio la salute di ex-fumatori… insomma una motivazione ridicola!!!
In Conclusione: A patto di comprare le ricariche di liquido presso un negozio specializzato la sigaretta elettronica è sicurissima e aiuta davvero a smettere di fumare, le ricerche sono quasi superflue vista la quantità di informazioni presenti in letteratura sull’uso dei prodotti presenti nelle sigarette elettroniche. In ogni caso anche studi
come quello della LIAF, Lega Italiana Antifumo, in collaborazione con l’Università di Catania ha intrapreso nel 2010 uno studio sulle sigarette elettroniche. I risultati fin’ora ottenuti sono positivi infatti le sigarette elettroniche non risultano tossiche come era prevedibile che fosse, inoltre anche i loro dati dimostrano che sono un valido aiuto per diminuire il numero di sigarette e per chi vuole smettere di fumare. Le sigarette elettroniche altro non sono se non vere e proprie “soluzioni per aromaterapia”!
Lo stato non può non prendersi le sue responsabilità, dopo aver riempito le sue casse a spese della salute della gente e ora che esiste un dispositivo davvero utile contro il fumo non dovrebbe fare terrorismo psicologico ma anzi incentivare i fumatori a passare a questi dispositivi perché un popolo sano è un popolo più felice e perché no anche più produttivo.
scusa Fabio,
ricordagli di passare a ritirare l’assegno!