La farmacia non convenzionata è un formidabile scudo antispead

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Il sistema distributivo del farmaco,riformato dapprima con la legge 2 aprile 1968, n. 475, e piu` recentemente con la legge 8 novembre 1991,n. 362, e` disegnato intorno alla farmacia e alla equazione farmacia-farmacista. Nella farmacia, piu` che nel farmacista,si incardina la funzione di dispensazione del farmaco,e`sempre la farmacia l’entita` indicata come anello funzionale del sistema sanitario, mentre al farmacista e` relegata la «nobile» funzione di portatore di una professionalita` indispensabile e non sostituibile, asservita alla farmacia. Di fatto con la legge n. 362 del1991 il sistema farmacia ha assunto le sembianze di una fortezza, popolata da un numero predefinito di abitanti e aperta a pochi,selezionati nuovi accessi.Insomma una realta` imprenditoriale e professionale che ha assunto sempre piu` la caratterizzazione di una casta arroccata su se stessa, in difesa dei suoi privilegi con azioni di lobbying sul versante sia istituzionale che amministrativo.Egregio Ministro Prof. Renato Balduzzi,questo è l’incipit del disegno di legge dei Senatori Radicali Perduca e Poretti riguardante disposizioni in materia di dispensazione di farmaci comunicato alla presidenza del Senato in data 08/10/2009.Chi le scrive è un farmacista titolare di parafarmacia che crede convintamente che anche in Italia si possa arrivare un giorno alla “farmacia non convenzionata” unica soluzione equa e che potreste voi governo di tecnici adottare magari traendo spunti davvero interessanti proprio da questo disegno di legge a firma Perduca e Poretti.Disegno di legge che con l’attuale parlamento resta una chimera perchè darebbe il là alla fine di privilegi riservati ai soli titolari di farmacia.Che poi per inciso di privilegi non dovrebbe trattarsi,bensì di diritto al lavoro!!!Capisco pur essendo ancora giovane che l’Italia sia il Paese più difficile da governare perchè si cerca e si preferisce sempre il compromesso alla migliore soluzione politica di un problema.Ma c’è gente che dopo anni di mal governo e mal costume ha riposto e ripone ancora fiducia nel vostro operato.Ministro,legga questo disegno di legge.Sicuramente non potrà non apprezzarne l’equità per tutti gli attori del palcoscenico del farmaco e della galassia economica che vi gira attorno.Ad agosto inoltre è entrata in vigore la riforma delle professioni.Lei sa benissimo che l’unica discriminante per esercitare liberamente una professione è che non ci siano rischi per la salute pubblica.Ora le voglio fare una domanda speranzoso e sicuro di ricevere una risposta sincera.Nelle parafarmacie si vendono farmaci senza obbligo di prescrizione medica e i cosiddetti farmaci da banco e grazie al vostro intervento tutti i farmaci veterinari.Nelle parafarmacie è prevista oltre che obbligatoria la presenza del farmacista.La mia domanda è solo una,ma se i farmaci in Italia vengono dispensati dai farmacisti dietro prescrizione medica,come un farmacista titolare di parafarmacia autorizzato già a dispensare farmaci di una certa importanza sociale come i farmaci veterinari che entrano nella piramide alimentare,come potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini dispensando farmaci per uso umano dietro presentazione di ricetta medica?La farmacia non convenzionata è uno scudo antispread formidabile per l’Italia e gli Italiani.Farebbe risparmiare ai cittadini su un bene che incide tanto nella vita di ognuno come il farmaco,darebbe vera dignità a tutti i laureati del settore che potrebbero confrontarsi finalmente ad armi pari.E l’Europa per noi è una cosa importante,imitiamola e sprigioniamo energie ed economie nuove a costo zero per lo Stato.

dott. Alfonso Albano

25/09/2012

1 COMMENT

  1. Plaudo a questo bellissimo articolo. Finalmente siamo arrivati a trattare un argomento spinoso all’interno della categoria che invece in ogni altra è dato per scontato: l’uguaglianza tra colleghi abilitati! Ebbene fin qui, come spiega molto bene il collega, si è calpestato il diritto al lavoro dei farmacisti abilitati, si perchè funzione di una professione è quella costituzionalmente garantita di esercitare. Sembrerà un sillogismo ma la collettività si aspetta dal professionista riconosciuto tale, il suo esercizio. Prima ancora che di una questione normativa e/o legislativa è una questione culturale. Infatti prima della istituzione della professione del farmacista al di fuori della farmacia, iniziata faticosamente il 4 luglio 2006 con il decreto Bersani e perfezionata via via negli anni fino ad arrivare ad oggi con i vari interventi legislativi è importante notare come si comporta la gente quando ovunque entri trova un camice bianco e una spilla sopra quel camice che ci identifica: ebbene si aspetta di essere ascoltato e servito nello stesso modo! Del resto come potrebbe essere diversamente, non è che quando noi tutti ci rechiamo dal medico controlliamo che la croce sia verde o multicolore per capire se al suo interno vi sia un professionista che lo può servire in modo completo o solo “un po’”.

  2. Una (e solo la prima che balza in mente a chi è del campo) possibile risposta alla domanda del dr.Albano è:”frazionando eccessivamentela filiera e conseguentemente rendendo più difficile/lenta la reperibilità dei farmaci non alto-rotanti”; non bisogna inventarsi nulla, basta vedere le legislazioni estere.
    La relazione con lo spread, mi spiace se il collega si offende, è veramente risibile e il risparmio per i cittadini è stato stimato dalla Bocconi (non propriamente amica dei titolari) in caso di totale libralizzazione della fascia C in 120 milioni di euro/anno (due euro a testa anno!), e la dignità auspicata sarebbe quella delle farmacie greche, in cui si è dovuto reinserire la p.o. ma ormai il danno era fatto e ho conosciuto farmacisti che fanno la guida turistica per arrotondare; insomma, capisco le aspirazioni e anche alcune giuste rivendicazioni e lamentele dei colleghi non titolari, ma per favore….

  3. Caro Alfonso,
    non ti sprecare troppo tanto queste cose le sanno tutti benissimo ma nessuno fa niente non perchè non siano buone e giuste ma continuando a ripetere che sono i MURI importanti e non il professionista dimostrano 2 cose: 1) ci pigliano per le mele
    2) pagano i Sig.ri Senatori per mantenere lo status quo.Mica che il Ministro non le sa, le sa benissimo certe cose o che non è convinto o pensa che il muro rassicura il cittadino, no, affatto.
    e’ fatto tutto apposta per convogliare il cittadino a mettere i soldi nel solito cassatto di farmacia….ci vuole pazienza prima o poi finirà…è caduto persino il Muro di Berlino vuoi che non cadano i Muri preziosissimi delle nostre farmacie?

  4. è un formidabile scudo antispread per le coop,bersani,e i farmacisti che vogliono fare i furbi.ragazzi non scavalcate le leggi,non vi ha portato da nessuna parte questa tattica.siete stati SMASCHERATI,che tristezza e che pena.l’italia,il paese dei furbi

  5. Non si riesce inizialmente a capire dove starebbe il risparmio per lo stato dando licenza alle parafarmacie di distribuire tutti i farmaci. Poi si pensa: questi delle parafarmacie sarebbero disposti a distribuire i mutuabili anche gratis se non sottocosto. Si accomodino: vorrei proprio vedere quante di queste imprese reggerebbero economicamente per più di alcun mesi. Parlare di liberalizzazione per le parafarmacie è una barzelletta… ma quello che è più triste è che coloro i quali hanno aperto una parafarmacia speravano che la politica gli mettesse nelle mani gli strumenti per concorrere e così non è stato. Solo promesse. Dovreste metabolizzare questa sconfitta anzichè portare tutto il settore nel baratro soltanto perché non siete riusciti ad ottenete quello che volevate.

  6. Lucia ,Samuel, in Germania le parafarmacie le hanno liberalizzate da quel di’, chi è più furbo e fa più ridere (o piangere) il provincialismo del popolo italiano…. o i tedeschi che si pagano giustamente gli interessi molte volte meno di noi?ma viaggiate qualche volta o state sempre a guardarvi i vostri preziosi muri?

  7. Vi è chiaro che si parla di libera professione o no?! Non si parla di liberalizzare i luoghi o la “merce” ma il professionista, fargli svolgere il suo lavoro in libertà e autonomia qualora lo desideri. Vi entrerà mai in testa questo concetto?!

  8. Vorrei solo far notare a tutti i colleghi che con argomentazioni poco attinenti alla professione (si parla quasi esclusivamente di soldi e/o sostenibilità del sistema ovviamente sempre da un punto di vista finanziario) in Germania, paese guida dell’Europa da un punto di vista economico, la professione del farmacista è libera. Inoltre noto con piacere che la redazione ha correttamente pubblicato come foto a corredo dell’articolo proprio una bilancia (giustizia) e due bandiere l’italiana e la tedesca. A me piacerebbe capire, oltre le argomentazioni economiche, se ci sono altre argomentazioni costituzionalmente compatibili con la libertà di esercitare (privatamente)di soggetti abilitati dallo stato a farlo.

  9. cari colleghi,come ben sapete,se si liberalizza la fascia c ,molte farmacie periferiche e di paesini chiuderanno,con l’ammassarsi di parafarmacie davanti i poliambulatori e gli ospedali.possibile che qua si ripetono le stesse cose?capite che la farmacia deve essere un servizio capillare,e che per l’invidia e la frustrazione di molti stiamo consegnando la professione alla GDO?ma quello che è più triste è che coloro i quali hanno aperto una parafarmacia speravano che bersani gli mettesse nelle mani gli strumenti per concorrere e così non è stato. Solo promesse. Dovreste metabolizzare questa sconfitta anzichè portare tutto il settore nel baratro soltanto perché non siete riusciti ad ottenete quello che volevate.

  10. e come ha detto il presidente dell’ordine di TUTTI i farmacisti,che tutti i farmaci ritornino in farmacia.è inguardabile vedere l’aspirina a un metro dal reparto pescheria.Svegliamoci,e togliamo via tutto questo astio e rancore

  11. la lingua italiana non è una cosa che si può pretendere di capire se non la si conosce.ma qua il problema è solo che si continua a far finta di non capire di cosa si parla.io non voglio la convenzione.tenetevela.e giocate con le fustelle.ma fateci fare i farmacisti.guadagneremo sicuramente meno,ma almeno faremo ciò per cui abbiamo studiato.e non solo per voi titolari che a quanto ricordo non siete poi così attenti alle esigenze dei vostri collaboratori farmacisti.poi qua non c’è nessun furbo se non chi VENDE UNA LICENZA STATALE LADDOVE NON LA POSSA LASCIARE IN EREDITA’ A FIGLI O AFFINI.o devo continuare a pensare che avete paura della concorrenza?la nostra leale…

  12. POI C’E’ UN’ALTRA COSA CHE VORREI RACCONTARE AGLI AMICI TITOLARI,SAPENDO CHE NON SONO TUTTI UGUALI(PER FORTUNA..)ED E’ QUESTO.DA QUANDO HO APERTO LA MIA PARAFARMACIA 5 ANNI FA E’ STATO UN CONTINUO VIAVAI GIORNALIERO DI PAZIENTI CHE ENTRAVANO CHIEDENDOMI FARMACI CHE NECESSITANO DI RICETTA RIPETIBILE…ALL’INIZIO IO A SPIEGARE CHE QUEL FARMACO(GENTALYN BETA AD ESEMPIO..)VA VENDUTO DIETRO PRESENTAZIONE DI RICETTA MEDICA BIANCA DEL MEDICO.ORA L’ASSURDO E’ CHE NON E’ POSSIBILE CHE NESSUN AMMALATO IN ITALIA NON SAPPIA CERTE COSE.IL TRUCCO QUAL’E’?FORSE QUELLO CHE SI DISPENSA CON TOTALE ALLEGRIA QUASI QUALSIASI TIPO DI FARMACO,PER POI FARE L’OBIEZIONE DI COSCIENZA SE VIENE UNA RAGAZZA CON LA RICETTA PER NORLEVO…DATEVI AD ALTRO.CAPISCO CHE TANTI COLLEGHI FANNO UN LAVORO CHE NON GLI PIACE,MA CHE SON COSTRETTI VISTO CHE ALTRIMENTI LA FARMACIA DI FAMIGLIA SI “PERDE”…MA NON PRENDETEVELA CON CHI INVECE NON HA EREDITATO NULLA,SI E’ SEMPRE VISTO RIDERE IN FACCIA QUELLE VOLTE CHE HA PROVATO A COMPERARE UNA LICENZA O CHE SE CHIEDE UN AUMENTO DI STIPENDIO SI VEDE DARE IL BEN SERVITO..

  13. si lucia,sono d’accordo con te anche se non so come ti chiami…
    domani chiudo la mia parafarmacia indipendente(nè pescherie,nè altre attività sconvenienti vicino ad un esercizio farmaceutico..)e vengo a dare il mio contributo alla tua farmacia.ovvio che mi sta bene la paga miserrima che mi darai(bontà tua..)e con la quale condurrò una vita molto meno dignitosa.ma che consentirà a te,cara lucia di poter cambiare il suv più spesso..
    ma insomma hai due braccia come me,due gambe come me,un cervello meglio del mio visto che tu stai al posto giusto,una laurea come la mia(la tua sicuramente con un voto migliore),l’abilitazione come la mia,le tasse all’enpaf le pago come te,cosa deve fare uno con i tuoi requisiti ma non figlio di titolare di farmacia???comprare è impossibile perchè i mediatori che proliferano anche su facebook ti propongono solo farmacie,ma poi le vendono a qualche farmacista amico.Poi è normale che un mediatore per la compravendita di farmacie pubblicizzi su internet che la farmacia in vendita “ha nella sua disponibilità un poliambulatorio”?forse nemmeno le iene vi son servite…

  14. Non ho capito perché non si dovrebbe parlare di conti e sostenibilita’ se si ragiona di un riordino di sistema: anche il migliore degli irsc non può garantire un buon servizio senza i conti in ordine. Il problema è che se si fraziona oltre un certo limite la distribuzione finale del farmaco i farmaci non alto-rotanti divengono di difficile reperibilità (tralasciando il problema dell’investimento e ammortamento dell’infrastruttura), non bisogna inventarsi nulla: basta conoscere esperienze estere passate. Dei cinque maggiori paesi europei 4 contingentano le farmacie (Italia, Francia, Spagna e UK, si avete capito bene: in UK le farmacie sono libere come principio ma contingentate, e più ch in Italia da un punto di vista numerico, da una norma che si chiama “control of entry”, chi non la concosce si informi), ci sarà un perchè. Fa eccezione la Germania, ma parliamo di un paese che “sforna” 1800 farmacisti/anno per 80 milioni di tedeschi contro i ns 4000 per 60 milioni, con un mercato farmaceutico molto più ricco e un’organizzazione socio-politica totalmente diversa (stato federale e sistema sanitario basato su casse mutue di categoria).Quiin Italia come ciliegina sulla torta “con l’occasione” vedremo di tirare dentro anche coop e gdo. Auguri a tutti, e sopratutto ai neotitolari, da concorso o eventuale liberalizzazione, che apriranno, magari ipotecandosi ca convinti che il margine netto medio di una farmacia e’ il 10% e il fatturato medio 1’800’000.

  15. Comunque non tutto e’ male e non tutto e’ bene, i prezzi delle farmacie sono in nettissimo calo, e dal 180-280% del fatturato di 5-6 anni fa ora siamo al 120-180% e mi sento di dire, se conosco un po’ l’ambiente e sentiti gli analisti finanziari, che nel medio termine si stabilizzerà attorno al 100%, favorendo l’apertura di un sistema che, innegabilmente, aveva qualche chiusura di troppo.

  16. la ringrazio per la frase “favorendo l’apertura di un sistema che,innegabilmente,aveva qualche chiusura di troppo”.
    l’evidenza dei fatti resta l’evidenza dei fatti.poi mi creda conosco tanta gente che col 10% su un fatturato medio di 1.800.000,00 sarebbe felicissimo…

  17. Qualcuno ha mai notato la bassa rotazione (o la non alta rotazione) dei titolari di farmacia ”di vecchio diritto” che si tramandano i segreti(e le furbizie) della professione di padre in figlio, dalla notte dei tempi? Possiamo calcolare quante generazioni di non titolari, laureati in farmacia, sono stati tenuti fuori da una qualunque titolarita’ in nome della redditivita’ delle farmacie dei ”baroni” o anche della…..” bassa frazionabilità distributiva”. Migliaia o decine di migliaia da Giolitti in poi?
    Una considerazione a margine: gli esercizi di vicinato si aprono di solito in centri medi e grandi( non in centri troppo piccoli).
    Vengono cioe’ aperti proprio dove non danneggiano le ”rurali”.
    D’altronde ambulatori medici ed ospedali dove pare(secondo qualcuno)tali esercizi maggiormente proliferano, non si trovano nei ”paesini”, ma nei centri abbastanza grandi e popolosi.

  18. Letti i numeri e le analisi non vedo (senza offesa) cognizione di causa; ma non intendo convincere nessuno, aspettiamo serenamente tutti le sentenze di Corte Costituzionale e UE. Solo auguri (tanti) a chi pensa che il fatturato medio sia 1’800k e la redditività il 10%, e anche a chi crede che le farmacie di città abbiano per forza dinamiche più favorevoli di quelle di paese.

  19. Rosario, perfetto, la teoria risibile che con la liberalizzazione (della professione n.b.) ci rimettono le rurali non sta nè in cielo nè in terra… Qui stiamo parlando di una questione di giustizia sociale, se lo Stato italiano abilita me farmacista, iscritto ad un albo professionale, che paga un ente di previdenza professionale, a svolgere la PROFESSIONE del farmacista, lo stesso stato non può impedirmelo…altrimenti non avrebbe senso la laurea in farmacia (ce ne vorrebbe una per i titolari professionisti ed una per i dipendenti), l’iscrizione all’ordine per i dipendenti…i titolari si affannano tanto a fingere di difendere la non commercializzazione del farmaco perchè la farmacia non ha carattere commerciale, però non si affannano allo stesso modo quando assumono un professionista dipendente con un contratto del settore del COMMERCIO, lì siamo dei commercianti…

  20. Vedo confusione tra libertà di esercitare la professione e libertà di applicare l’imprenditoria alla stessa, visto che non considero un collega ospedaliero e neanche un collaboratore esercitare meno di me; lo stato semplicemente ha diritto, nell’interesse pubblico, di contingentare determinati mercati (non vorrei ripetermi sulla situazione analoga in moltissimi paesi europei, tutti nel Medioevo?); ad esempio mio cugino Nino ha due gambe, due braccia, una testa e gli stessi diritti umani e civili di Ciccio il tabaccaio sotto casa sua, può lavorare da Nino ma non gli e’ concesso di aprire una sua Anche sul contratto ci sarebbe tantissimo da dire, ma ripeto: attendiamo sereni (spero a breve) le sentenze di Corte Costituzionele e UE e poi ci regoleremo tutti meglio.

  21. Peccato solo che Nino e Ciccio non solo laureati e abilitati, parla di commercianti e non professionisti mentre qui si discute del libero esercizio della professione del farmacista… l’esempio non è calzante!

  22. Sti parafarmacisti vorrebbero una sanatoria per tutte le loro attività in perdita.. in modo da riuscire a sopravvivere. Lo Volete capire che quando verranno aperte tutte quelle nuove farmacie noi titolari perderemo fatturato ma tutte le parafarmacie saranno destinate alla chiusura?

    Mettetevi l’anima in pace

    • ai colleghi farmacisti titolari di parafarmacia vorrei spiegare che quella che loro vedono come la soluzione dei problemi,la farmacia non convenzionata,in realta’ e’ un grandissimo imbroglio che finira’ col distruggere prima proprio le parafarmacie oltre che le farmacie.
      ma proprio non capite che l’ingresso del capitale nel mercato del farmaco comporterebbe l’apertura indiscriminata di catene di esercizi che finirebbero per fagocitare tutte le ditte individuali attualmente esistenti?
      o siete cosi’ ingenui da pensare che le aperture saranno regolamentate tipo le attuali farmacie? oppure che sarebbe vietato il possesso di piu’ esercizi ad uno stesso soggetto?
      finiremo tutti (e intendo tutti i farmacisti) a fare se ci va bene i dipendenti delle coop e dei conad,e saremo costretti alla faccia della professionalita’ a vendere creme antiemorroidarie a chi ha un mal di gola (tanto contengono anestetico locale) perche’ cosi’ ci sara’ ordinato dall’alto essendo il fatturato e il margine l’unico scopo di questi soggetti.altro che diritto alla salute.
      bersani e soci vi stanno prendendo in giro alla grande,e voi ci state molto ingenuamente cascando.

  23. parafarmacista sarà lei,caro collega…io sono farmacista quanto lei.lei cosa si sente??un parafarmacista???lo sa che abbiamo già in passato ottenuto una diffida verso la dottoressa Racca per non farci chiamare parafarmacisti?noi forse potremmo anche metterci l’anima in pace,ma lei calibri bene le parole,caro collega.

  24. @rosl’esempio a me pare calzante, in quanto riguarda la possibilità o meno di esercitare un’attività imprenditoriale a parità di diritti e qualifiche (ribadisco che troppe volte si confonde il contingentamento all’apertura di una farmacia con quello, che non esiste, ad esercitare la professione di farmacista: un collega ospedaliero, collaboratore o libero professionista a partita iva esercita la professione quanto un titolare);@dr. bardo: so che a taluni colleghi il termine “parafarmacista” da fastidio, e tanto basta perchè personalmente mi astenga dall’usarlo, ciò detto non ho mai capito bene perchè, visto che fa semplicemente riferimento al luogo dove si esercita (es.: “ospedaliero”), non sarà bello, ma bisognava pensarci prima di battezzare gli esercizi “parafarmacie”, ormai è entrato nel linguaggio comune; ribadisco che io comunque non lo uso mai per non urtare gratuitamente i colleghi più semsibili.

  25. evitiamo polemiche,siamo tutti farmacisti,però sono d’accordo, le parafarmacie vorrebbero una sanatoria per tutte le loro attività in perdita.. in modo da riuscire a sopravvivere. non ve la prescritto il medico di aprire il negozio,è un azzardo ,può andare bene come può andare male.Sapete che potete vendere solo otc e sop con questa attività,e le vostra grida di liberalizzazioni vi porteranno accanto nuove farmacie.Per questo ripeto,era meglio che al pd non chiedevate di liberalizzare.Voi vi eravate messi in zone dove non erano presenti farmacia,e riuscivate a sopravvivere.ora se vi si piazzerà accanto una farmacia,dubito possiate andare avanti.Si stava meglio quando si stava peggio..a lamentarsi sempre..

  26. Beh, direi allora che ci sono due fattori cardine(ammesso che sia davvero così), che contano su tutto:
    Un numero massimo di farmacie da poter aprire e la liberta’ professionale da rispettare come principio.
    Se il primo non si puo’ variare, allora si deve variare il secondo fattore. Le farmacie diventano tutte statali. La titolarita’ tramite concessione statale va’ a rotazione. Un tot di anni di gestione e chi gestisce si tiene i propri soldi in saccoccia anziche’investirli per speculare.La remunerazione e’ solo uno stipendio statale dovuto per la gestione e l’atto professionale. Nessuna ereditabilita’ e opportunita’ per tutti in maniera uguale.
    (Sempre meglio lo stato anziche’ Celesio o le assicurazioni che non aspettano altro che di approfittare dell’ottusita’ dilagante caratteristica dei para-titolari di farmacia).
    p.s.Forse c’è una scadenza improrogabile prima che si pronunci la corte europea. Ed e’ quella delle prossime elezioni politiche ove non interessera’ piu’ chiederci quante farmacie si possono aprire, se la menzogna della sanatoria delle parafarmacie sia una invenzione dei para-titolari ottusi di farmacia o se Bersani con la prima lenzuolata abbia fatto un piacere alle Coop rosse o no. Tutte le considerazioni e le citazioni di studiosi autorevoli ed i dati e gli studi di settori non avranno alcuna importanza. Cio’ che ci sara’ da fare dovra’ essere fatto ed anche chi come me mette la ricerca della verita’ prima del proprio interesse, non avra’ piu’ tempo e modo di far altre considerazioni se non votare Bersani. In fondo e’ l’unico(insieme a pochi altri) che abbia sempre e comunque difeso ed appoggiato i farmacisti delle parafarmacie. E pazienza se dovro’ andare a braccetto con la GDO, me ne faro’ una ragione….sono quelli che offrono posti di lavoro in un settore oramai senza sbocchi.

  27. Un commento a parte: pronunciare la prola ”parafarmacista” ad un farmacista non e’ cosa che da’ fastidio ma e’ reato di diffamazione. La legge non ammette ignoranza e se tale parola viene usata da un ”ignorante”, questo puo’ essere perseguito qa norma di legge. Ancor di piu’ se proferita da un farmacista consapevole che quella parola e’ usata come strumento discriminatorio e diffamatorio perche’ non puo’ ”ignorare” il suo significato…attenzione perche’ prima o poi i nodi vengono sempre al pettine.
    Un’ultima domanda….il venditore all’interno di un sexi shop come lo chiamereste? Ed anche un magazziniere al banco di farmacia che dispensa farmaci…che esercente e’?

  28. dr. Musumeci, come sa non uso mai il termine “parafarmacista” perchè so che a taluni colleghi può dare fastidio, e tanto basta. Ciò detto l’idea che l’uso in una normale discussione di tale termine (peraltro abbastanza entrato nel linguaggio comune sopratutto a mezzo stampa) possa portare a una querela è, a mio modo di vedere, veramente indice di poco equilibrio sbaglierò io, attendo di vedere una condanna).L’idea delle titolarietà a rotazione credo lei sappia sia una mera ipotesi di scuola, se la ritiene veramente applicabile senza coglierne l’utopisticità e anche i limiti operativi credo che non vi sia più nulla da dire. Sempre cordialmente.

  29. una cosa sola: ognuno voti chi gli pare (e devo ammettere che io per primo non so proprio che scegliere), ma se bersani avese vluto bene ai farmacisti per la libera professione io credo che avrebbe creato le para senza i corner (i presupposti giuridici c’erano veramente tutti), la mia opinione è che invece li abbia (li stia) usati (usando) per fare un favore a qualche altro. magari mi sbaglio. intanto aspetto sempre sereno le sentenze, alcuni analisti sostengono che, anche in caso di sconfitta delle tesi assiprofar, ne potrebbe uscire persino del bene per gli attuali titolari che hanno una gestione sana e il controllo della distribuzione intermedia (io non ne sono sicuro , ma lo scenario che mi hanno delineato è interessante, magari glielo racconto in pvt).

  30. cara Lucia, leggo qua e là varie volte da te scritta la parola “invidia” non opportunamente evidentemente, tu confondi da italiana il senso del diritto ad esercitare una certa cosa con L'”invidia”…hai letto da piccola solo i romanzetti rosa?è come dire che i neri in America non avevano il “diritto ” A SEDERSI NEGLI autobus dei bianchi, ma ne “avevano invidia”….le donne non avevano diritto a votare ma ne avevano invidia….e cosi via…possibile che sei ancora a questo cosi basso livello culturale? ti prego, leggi i giornali, informati, istruisciti ,fai paura cosi, sembri uscita da una favela brasiliana e i tuoi genitori fanno i viados….

  31. spiace vedere andare sul personale non solo nei confronti dell’iterlocutrice ma anche dimostrare disprezzo verso gli abitanti delle favelas e anche alcuni omosessuali

  32. caro Luigi, mi sembra che tu sia veramente bravo come rigiratore di frittate, ma in effetti mi scuso per avere avere parlato di gente delle favelas e viados per spiegare l’gnoranza di certi colleghi e hai ragione, bastava dire che la collega parla di “invidia” come solo i titolari di farmacie italiane, alcuni almeno, sanno fare….. i quali credono che tutto sia dovuto a loro e nulla agli altri, cordiali saluti

  33. Non vedo come la FNC potrebbe far risparmiare visto che i prezzi li fa l’industria e per ora non ha affatto aumentato gli sconti sulla fascia C, che rimangono quelli di legge.
    Anche con la fascia C non ci sarebbe comunque spazio perché ogni farmacista avesse una FNC o una farmacia. Allora chi facesse il collaboratore non avrebbe la stessa dignità dei titolari? Ma dai!
    Queste storie andatele a raccontare in Parlamento che magari ci credono, ma qua tra farmacisti lasciamo perdere, eh?

  34. Cari colleghi titolari di farmacia per voi è cosi difficile capire che non è equo dare la possibilita di dispensare qualsiasi farmaco e di costruire un impresa e di rivenderla sfruttando la pianta organica solo ad alcuni farmacisti ? Vi rendete conto qual’è il problema? Queste restrizioni porteranno a continui scontri tra chi è dentro e chi fuori dalla titolarietà. La soluzione più semplice adottata già in Germania consiste nel rendere libera la titolarietà ma è obbligatorio assumere un numero di collaboratori in base al fatturato e retribuirli con uno stipendio adeguato cioè almeno il doppio del nostro in questo modo non c’è questa corsa alla titolarietà perche i guadagni si riducono per i titolari e si ridà dignita anche ai collaboratori. Certo è indispensabile che ad ogni farmacia corrisponda un solo farmacista titolare e non alrti soggetti esterni.

  35. “…. Lei sa benissimo che l’unica discriminante per esercitare liberamente una professione è che non ci siano rischi per la salute pubblica. …”

     ********************************

    Si confonde la sicurezza per la salute, tutelata dal professionista in grado di assicurare la corretta esecuzione dell’atto sanitario secondo scienza e coscienza, con la garanzia di prosecuzione di un servizio di prossimità capillare per distribuzione e continuativo nel tempo.

    E le tesi per scardinarlo son sempre le stesse. Monopolio, feudi, rendite di posizione, corporativismi da abbattere.
    Nonostante tutto però il sistema ha sempre retto e reso fruibile il servizio ai pazienti, senza diseguaglianze e/o pregiudizi.
     
    La farmacia non convenzionata e le para-farmacie sono in grado di dare altrettante garanzie?
    Ma soprattutto, c’è affidabilità negli investimenti effettuati a tutela del servizio promesso, e dai cittadini ambito, o ci ritroveremo con un’ennesima bolla speculativa privata da sanare mediante denari pubblici e un incremento della tassazione?

  36. Caro Collega Siniscalchi,i farmacisti di parafarmacia sono in grado di assicurare la corretta esecuzione dell’atto sanitario secondo scienza e coscienza perche ‘ sono Farmacisti tutto il resto sono parole inutili dette e ridette.

    • io non discuto la professionalita’ dei colleghi titolari di parafarmacia.
      il nodo della questione e’ un altro.
      siete davvero convinti che mettere il mercato del farmaco in mano a grossi gruppi di capitale porterebbe un vantaggio a qualcuno di noi farmacisti?
      bisogna essere ciechi per non vedere il subdolo disegno che si cela dietro quei politici che sbandierando le liberalizzazioni andranno invece a creare un monopolio di pochissimi che alla tutela della salute non ci pensano proprio.
      ben diverso e’ creare una situazione alla tedesca,dove pero’ badate bene,il mercato e’ si libero,ma esiste una distanza minima tra le farmacie,e i requisiti richiesti per l’apertura sono cosi’ onerosi (capitale versato,requisiti strutturali etc) che pochi possono farlo e alla fine il quorum e’ molto piu’ alto del nostro.
      discutere si puo’, credere invece che una deregolamentazione illogica e selvaggia porti vantaggio alla nostra categoria mi pare quantomeno stupido.

      • secondo me è giusto che ci sia una distanza minima ed agevolazioni per i rurali il nostro è un servizio sanitario ma l’apertura deve essre libera. Chi vuole rischiare fà il titolare chi no il collaboratore ma con uno stipendio degno è una questione di giustizia sociale.

    • Non così inutili se accendono il suo animo al punto di portarla al risentimento.

      Non così inutili se, per garantire a tutti i cittadini la fruizione del servizio farmaceutico, si smontò la riforma liberista di Crispi e lo si regolamentò equamente (per i cittadini) col corpus legislativo del T.U.L.S. Nel 1934!

      Quando poi si citano le lobby e si inneggia ai nuovi liberisti, vedi Monti e Bersani in testa, bisognerebbe avere il pudore di ammettere da chi essi ricevono appoggio mediatico e contributi elettorali.

      Voci di corridoio suggeriscono che tra i sostenitori di Monti ci sia anche il gruppo Alliance!
      Sarà vero?

  37. ….che mare di idiozie , la para o nn convenzionata o come cavolo vogliate definire qs aberrazione e’ come il teatrino di San Giovanni Rotondo … dietro lo “spirito santo” interessi DIABOLICI e i diavoletti capri emissari come lemming a “combattere” x la speculazione delle multinazionali

  38. R.M. Nessuno vuol convincerti di alcunchè nè farti chiudere la tua sudata attivita’ a investimento zero e ottenuta senza alcun concorso o iter imprenditoriale (ti ho già spiegato altrove quali capacità e quale eroica dedizione ci voglia x farsi una farma vera con le vecchie regole senza il papi, concorsi o finanziatori occulti) si vuole almeno far sentire ad un ipotetico ignaro lettore che esiste anche altro oltre la PARA-NOIA …lo spread esiste solo x le tasche di chi lo sbandiera… SPAURACCHIO & SPECCHIO X ALLODOLE a parte .. BASTA CON QS IDIOZIE

  39. Ho letto l’ennesimo scontro tra chi ha interesse a mantenere le lobby (titolari di farmacia) e chi a farle cadere (titolari di parafarmacia)…. fatto sta che ognuno ha le sue ragioni e i suoi torti e nessuno convincerà gli altri…quindi inutile dibattere!!!!
    Ritengo giusto, essendo stato collaboratore e ora essendo titolare (ne di farmacia ne di parafarmacia) che il libero mercato sia la cosa più giusta!
    Basta lobby e privilegi, bisogna confrontarsi sulla professionalità e capacità!!!
    La grande distribuzione esiste in tutti i settori eppure i piccoli imprenditori, quelli veramente capaci, vanno avanti e non sono spazzati via! Chi teme questo è perchè sa di non valere o teme che da rendite allucinanti e abitudine al comando sia costretto a fare il dipendente a 1200 euro al mese!

  40. ..mancava l’emissario della GDO.. Giocate al liberismo con le vs MERCI e nn con beni sanitari (!!!) sensibili (!!!) come i farmaci (!!!) Dai facciamo concorrenza, mettiamo la MORFINA AL 3×2! v.. SIORE & SIORI VENGHINO VENGHINO che vi facciamo i saldi sulle sostanze da abuso..!!!! MA VA LA’ “LIBERO MERCATARO” GIU’ LE MANI DALLA MIGLIORE ISTUTUZIONE FARMACEUTICA AL MONDO: LA FARMACIA ITALIANA! QUALCUNO BEN PAGATO VUOLE NUOVAMENTE L’ANARCHIA COMMERCIALE PRECEDENTE A GIOLITTI, LO FA SCIENTEMENTE PER PURO PELOSO INTERESSE PERSONALE e IN NOME E PER CONTO DELLE MULTINAZIONALI. BRAVI, BRAVI DAVVERO PALADINI DELL’ECONOMIA DI SCALA, BRAVI! Dai privatizziamo e concorrenzalizziamo anche l’acqua ..poi? L’aria?!??

    C’è qualcuno che pensa
    di affrontare qualsiasi male
    con la forza innovatrice
    di uno Stato liberale.
    Che il mercato risolva da solo
    tutte le miserie
    e che le multinazionali siano necessarie. G Gaber

  41. Non avete anche voi l’impressione di aver preso un ascensore che lentamente va al piano sbagliato? Forse esiste un piano piu’ alto rispetto a quello a cui abbiamo puntato e che adesso improvvisamente sembra quasi delinearsi nelle sue forme. Un piano che forse non avevamo considerato, ma del tutto legittimo se visto nella ottica della liberta’ professionale. Al di sopra della farmacia non convenzionata, che a veder bene non vuol dire parificare del tutto la professione e le opportunita’, ma solo il legittimo diritto commerciale (ma anche professionale) di poter vendere i farmaci a pagamento. Ma c’è qualcos’altro oltre questo…..Un piano superiore a cui e’ legittimo aspirare: la FARMACIA LIBERA!
    Chiedo a voi di fare uno sforzo cognitivo e di avere una visione piu’ ampia in previsione di possibili nuovi assetti politici futuri che si delineano viste le istanze di liberta’ che i popoli stanno chiedendo ed anche in una prospettiva successiva al pronunciamento della corte costituzionale che ci permetterebbe di fare un passo avanti, oltre quello piu’ che legittimo della fascia C. I tempi secondo voi sono maturi per puntare piu’ in alto? E pensare ad un cambiamento di rotta per raggiungere obiettivi piu’ consoni e ottenere piu’ che legittime aspirazioni? E’ sbagliato poter immaginare e guardare ad un futuro piu’ alto? La Farmacia ”Libera” piu’ di quella ”non convenzionata”, derivata dalla abolizione di tutta o parte della pianta organica. Inizialmente introdotta in libera apertura per farmacisti laureati, abilitati con minimo due anni di esperienza solo in centri abitati al di sopra di centomila abitanti e con una distanza minima da rispettare di 400metri, lasciando le stesse regole esistenti di pianta organica per i centri medio-piccoli a preservazione della capillarita’.
    Facciamo una riflessione sperando che tutti arrivino alla stessa conclusione e cioe’ che e’ così l’unico modo per ”aspirare ad una farmacia” come recita il titolo di questo articolo.
    Forse ci stiamo autolimitando proprio nella liberta’ professionale che invece vogliamo rivendicare e rispetto a cio’ che si puo’ raggiungere…vogliamo fare una rivoluzione? E facciamola come si deve, allora ripensando a cambiare strategie.

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