LA LETTERA – Quando la politica cerca il Farmacista

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vota_antonioGentile Direttore,

con molto piacere vedo che i farmacisti son tenuti in grande considerazione da tutti gli schieramenti politici in questa tornata elettorale. E la cosa inorgoglisce una categoria che a detta di tanti è da tempo “maltrattata”. Però, visto che siamo in campagna elettorale e che anche il sottoscritto è candidato alla Camera dei Deputati con la Lista “Amnistia Giustizia e Libertà”, ci sono alcune domande che vorrei porre ai miei colleghi candidati.

La prima domanda la rivolgo al Dott. Mandelli. Sappiamo bene il suo orientamento politico, visto che è stato il candidato a sindaco di Monza per il PdL. Ora la mia domanda è volutamente provocatoria ed è la seguente: non sarebbe opportuno che il presidente della Fofi, organo che rappresenta tutti i farmacisti d’Italia, lasci appunto la sua carica all’interno della categoria? Sarebbe un gesto di imparzialità da parte di un personaggio di spicco che sin qua ci ha rappresentati.

Ora sicuramente i più maliziosi obietteranno che il problema è solo un problema di lotta di classe tra farmacisti. Ma io tengo a precisare che il problema è di fondo. Sono da sempre uno strenuo sostenitore della necessità di istituire la Farmacia Non Convenzionata per dare libero accesso ai tanti colleghi bravi che hanno gli stessi requisiti dei colleghi più fortunati che hanno o ereditato una farmacia o che con tanti sacrifici la hanno acquistata!
In un’Europa che ci bacchetta sempre più su certe tematiche scottanti non sarebbe un esempio di civiltà regolamentare la professione del farmacista?

[pullquote align=”right”]Mi rendo conto che non è una cosa semplice quella di cui parlo io. Si dovrebbe rinunciare ad un po’ di sovranità da parte dei farmacisti titolari di farmacia attuali, ma sarebbe un volano eccezionale per l’economia ed i risparmi dei privati cittadini.[/pullquote]

Quando parlo di Farmacia Non Convenzionata non parlo certamente di assalto all’arma bianca, ma di un confronto serio tra le parti che regolamenti il riordino del servizio farmaceutico veramente!

Faccio alcune proposte pratiche che potrebbero essere la base di una sana e costruttiva discussione in merito.

1) Verificare quante parafarmacie sono veramente di farmacisti titolari di se stessi,ed a costoro se hanno tutte le carte in regola dare immediatamente accesso alla Farmacia Non Convenzionata.

2) Creare all’interno del sindacato nazionale un fondo per i farmacisti rurali,che sono la vera colonna portante del nostro sistema farmaceutico. Un fondo che sia congruo con il lavoro svolto e che dovrebbe così garantire il servizio anche in quei paesi per così dire meno remunerativi rispetto ai luccicanti agglomerati urbani.

3) Istituire la Farmacia Non Convenzionata in modo tale che ognuno che ne abbia titolo e diritto e che abbia fatto la gavetta in farmacia, come facciamo già peraltro, possa accedere alla libera professione senza andar a gravare sui costi del Sistema Sanitario Nazionale ed in più innescando un sano  e virtuoso meccanismo di concorrenza che favorirebbe tutti i cittadini e di conseguenza l’economia generale del Paese.

Da tempo ormai ci siamo resi conto che il costo della Sanità è in continuo aumento e che l’età media della popolazione cresce. Ora, se riusciamo a fare questa riforma europea e a costo zero per lo Stato Italiano, riusciremo a far risparmiare direttamente i cittadini e quelle fasce più deboli di popolazione.

In un’altra mia lettera sull’argomento ho definito la Farmacia Non Convenzionata un “formidabile scudo anti-spread”. E riprendo l’argomento volentieri perché ci credo.
L’istituzione della Farmacia Non Convenzionata darebbe un input notevole alle economie locali. Infatti si innescherebbero dei meccanismi che garantirebbero a tutta una serie di lavoratori di esser chiamati in causa per l’apertura delle nuove farmacie! E l’economia locale inizierebbe da subito e senza costi per lo Stato ed i cittadini a ripartire.

Mi rendo perfettamente conto che queste mie domande-proposte lasceranno qualcuno un po’ perplesso. Ma vi invito a riflettere bene sulle ricadute che ci sarebbero per ognuno di noi cittadini .Farmacisti e non.
Ed in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo risparmiare sulla salute,che incide parecchio nella vita di tutti i giorni,sarebbe il miglior modo di iniziare una legislatura di “buona volontà” per il bene del nostro Paese.

Senza mai dimenticarci che siamo in attesa di una sentenza della Corte Costituzionale riguardo la vendita di farmaci a carico dei cittadini!

A questo punto ritengo che sia meglio dar spazio ai tanti colleghi che vogliono far bene il loro lavoro,anziché far entrare la grande distribuzione nel nostro settore. Grande distribuzione che come è facile intuire seguirebbe solamente delle logiche di mercato.

Alfonso Albano
Farmacista

56 COMMENTS

  1. Il Presidente Nazionale della FOFI dovrebbe essere una persona SUPER PARTES che guarda gli interessi di TUTTI gli iscritti….quando? nel 3013? o forse mai?Mandelli non si dimetterà mica perchè non lo capisce, ma perchè non gli interessa per niente…siamo in Italia o no?tutte le dimostrazioni del perchè e del percome sarebbe “utile” la FNC mica che non ce lo sanno… semplicemente LORO comandano e fanno come gli pare, è tanto semplice!Si Chiama “DEMOCRAZIA INCOMPIUTA”

  2. ok, solo 2 domande:
    1) quali sono i requisiti per le nuove parafarmacie? solo distanza? oppure anche una zona, visto che il dr Scioscia ha parlato di capillarità? (se si aprono solo nelle zone di pertinenza delle farmacie esistenti la capillarità mi pare nn soddisfatta)
    2) apertura di nuove farmacie nn convenzionate: se il bacino di utenza è sempre lo stesso, allora vi è uno spostamento di fatturato, o sbaglio?
    3) io so quale è l’utile medio richesto alla farmacia x essere congruo e coerente, (27%) mi potrebbe dire quale è il valore richiesto alle parafarmacie? qs mi serve x’ se la farmacia fa sconti del 22% pp (cfr Bocconi) e vuole essere congrua e coerente deve acquistare a ……? ( io lo so, vorrei che altri arrivassero alla cifra, e poi si discutesse se la fascia C è acquistabile a quegli sconti -esclusi i generici)
    4) nn concordo con il finale, come + altro volte detto: se Lei sostiene l’uscita della C allora esce in TUTTI i luoghi che ne hanno i requisiti, e quindi anche i corner della GDO: la logica di mercato è insita nella uscita della C stessa, e quindi sul mercato vi sta anche la Gdo. Si invoca la farmacia nn convenzionata con la C fuori, e poi la si esclude alla Gdo invocando la logica di mercato; ma se è la stessa logica di mercato che Le fa dire che con essa i cittadini risparmiano nelle parafarmacie…e se la Gdo fa risparmiare di+ è la logica di mercato
    Con cordialità

    • Provo a rispondere secondo il mio punto di vista:
      1) in un nuovo mercato più aperto è auspicabile un accordo per un aumento della distanza per i nuovi esercizi (Parafarmacie o FNC ove titolare sia un farmacista) portandola es. a 400 m. rispetto agli attuali 200 m. Sempre in quest’ ottica la capillarità si potrà autoregolare in base alle logiche di mercato, che valgono poi per tutte le attività economiche comprese quelle relative alla sanità (ospedali pubblici e cliniche private), mentre per il servizio in zone disagiate ha senso parlare solo di aperture di farmacie tradizionali da favorire magari con nuove forme di sussidio (es. locali forniti dal comune ed indennità coperta da regioni + ENPAF) Saranno comunque sempre e solo i farmacisti a decidere quale percorso seguire e con una variabiltità di scelte decisamente superiore a quella attuale

      2) Sarà sempre il mercato libero ad autoregolarsi ma lasciando spazio ai più capaci ed a coloro che sapranno distinguersi per qualità di servizio piuttosto che per forza commerciale

      3) Sulla gestione economica dell’ esercizio si possono fare discorsi complessi ma in sintesi oggi una parafarmacia che opera con un margine medio sugli acquisti del 30/35% iva esclusa , ha tutta la convenienza di vendere i farmaci su ricetta e così aumentare il fatturato anche se questo avrà poi margini più bassi.

      4) Qua il ragionamento diventa più sottile quando non è pretestuoso, dato che la presenza del capitale e/o GDO è la conseguenza di scelte fatte da FederFofi che a suo tempo (2006) non ha concesso la liberalizzazione della professione. Sarebbe auspicabile che il mercato del farmaco su ricetta potesse rimanesse in capo solo a farmacisti (tutti ovviamente e non solo alcuni favoriti da ceto o stirpe) ma è’ ovvio che ora tenere fuori la GDO sarà difficile se non impossibile, ma se così dovrà essere … bè pazienza non sarebbe comunque un dramma.
      Capisco che per i titolari gli orizzonti possano essere considerati più cupi ma non va dimenticato che oggi un titolare di Parafarmacia, oltre al desiderio di vedersi riconosciuto un diritto negato, ha oggettivamente meno da perdere ed è già abituato a cavarsela stante l’ impari concorrenza di GDO e farmacie.

      • qui’ a mio avviso bisogna fare un po di chiarezza.
        non si puo’ invocare la farmacia non convenzionata e allo stesso tempo chiedere limiti per regolamentarla.
        non si puo’ fare una guerra contro i “privilegiati” titolari e poi pensare di fare i furbi chiedendo l’esclusione della gdo perche’ la concorrenza mi piace farla alla farmacia ma non mi piace subirla dalla gdo….
        o si capisce che la farmacia e’ un servizio pubblico,e come tale si creano regole (come gia’ ci sono) per creare una rete capillare senza accentramenti, oppure si liberalizza tutto e vinca il piu’ forte (sempre la gdo)
        da farmacista titolare (con mutuo sulle spalle altro che privilegiato) penso che una giusta soluzione potrebbe al limite essere quella di abolire l’ibrido parafarmacia (caso unico in europa,per chi di europa si riempie la bocca) e liberalizzare la farmacia mantenendo pero’ un criterio che consenta una distribuzione capillare sul territorio.per esempio una distanza minima cosi che chi vuole aprire lo potra’ fare liberamente,ma deve trovarsi uno spazio in modo tale da migliorare il servizio al cittadino.
        certo e’ che anche questo criterio costituirebbe gia’ per se una limitazione al numero di farmacie e che qualcuno reserebbe sempre escluso.
        di certo una liberalizzazione selvaggia come da piu’ parti invocata finirebbe col favorire soltanto i grossi capitali.i farmacisti tutti (titolari e non) non avrebbero nulla da guadagnarci. alla lunga e neanche tanto,chiuderebbero le parafarmacie e anche le farmacie.con buona pace di tutti

      • sul punto 2 ho dei dubbi: il mercato sarà del pui’ forte, ossia si arriverà alle catene di farmacie in mano al grande capitale
        sul punto 3: se acquisti al 35% netto iva gli sconti del 22% pp sono improponibili in quanto nn ci si sta dentro. nn mi hai risposto su quello che è l’utile richiesto dagli studi di settore.
        sul punto 1: ha senso parlare di un numero minimo di abianti x comune dove nn si possano aprire parafarmacie? o meglio, all’inizio si era proposta la fascia C fuori farmacia ma solo sopra i 12.500 abitanti.
        avrebbe senso la c fuori OGGI fuori senza limiti di abitanti, mentre nn autorizzare nuove farmacie sotto che so 7500 abitanti se vi sono già farmacir operanti?

        • Per quanto riguarda gli studi di settore della parafarmacia dovrei chiedere al commercialista ma mi pare che un utile finale del 10% sia considerato adeguato.
          Comunque a mio avviso lo sconto lineare è un boomerang mentre più intelligente è la promozione stagionale e la gestione cliente .
          Invece il punto principale da considerare è che bisogna uscire dagli schemi e lasciare che sia la libera iniziativa individuale del farmacista ad indirizzare la scelta , assumendosene ovviamente i relativi rischi.
          Dubbi e perplessità sono legittimi ed i timori anche comprensibili dato che ogni cambiamento ha i suoi pro e contro, ma bisogna modificare l’ ottica ed accettare un nuovo assetto derivante dalla possibilità, oggi negata, di poter esercitare la libera professione.
          Regolamentare in modo intelligente si può, se si vuole veramente, ma le spinte al rinnovamento (libera vendita della fascia C e libero esercizio della professione) non possono più essere bloccate ed il loro traguardo è ormai vicino.

          • in base ai miei dati è meglio che tu chieda al commercialista, in quanto l’utile dovrebbe essere + alto: prova a fare 2 conti e poi vedrai che la mia domnda a veva un senso “economico”

  3. Piu’ che furbi…”qua nessuno e’ fesso”
    Forse il Dr. Davide ha un corner della GDO in farmacia?
    Chi l’ha detto che ci sono solo le due possibilita’ descritte da Dr. Davide(farmacie nel deserto senza reale sussidio o liberalizzazione totale fascia c)?
    La FNC dipende ormai dalla decisione di magistrati non da qualche titolare di farmacia e non tratta di ”esclusioni di GDO dal mercato”, ma del ”diritto” che ha il farmacista in parafarmacia di ”vendere” anche la fascia C…tutto dipendera’ se si fara’ in tempo.

  4. A mio modesto avviso si cerca di nascondere il sole dietro ad un dito.La farmacia come ce la ricordavamo 10 anni fa ormai è sparita in seguito a diversi interventi legislativi.Ora il punto è uno.Vogliamo che la professione del farmacista resti in mano a noi farmacisti?O vogliamo venir soverchiati tutti insieme appassionatamente dalla grande distribuzione??Penso che a questo punto si debbano mettere dei paletti come il tirocinio(ma fatto veramente,non solo sulla carta..)in farmacia e la distanza congrua tra una farmacia e l’altra.Ma per far questo si deve anche riconscere ai collaboratori farmacisti un contratto di tipo sanitario e dar loro finalmente dignità professionale.Se c’è la buona volontà da parte di tutte le parti in causa si può imbastire una riforma condivisa proposta da noi farmacisti.Ed inoltre ritengo anche che in un paese civile devi aver la possibilità di comprare un analgesico se ti trovi in autostrada.E la gdo e l’industria farmaceutica avrebbero con le confezioni starter la loro parte di gloria.

  5. Mi rendo conto che non è una cosa semplice quella di cui parlo io. Si dovrebbe rinunciare ad un po’ di sovranità da parte dei farmacisti titolari di farmacia attuali, ma sarebbe un volano eccezionale per l’economia ed i risparmi dei privati cittadini.Quando parlo di Farmacia Non Convenzionata

    Anche tutti gli gli farmacisti si rendono conto della tua ambiguita’ mentale…osservando cio’ che avete permesso…ossia proclami infiniti per far arrivare gli speculatori finanziari……ora ci sono….e quindi cosa stai dicendo.sulla paura delle gdo ?…perche’ continuate a fiolosofeggiare e ad essere cosi’ formalmente ambigui,….E’ bello esserlo…ehhhhhhhhhhhhhhhhhhh solo che io ed i nostri non sono cosi’ …e per fortuna…………continuare cosi’ come voi fate significa continuamente seminare i semi della discordia filosofeggiandoci su………………….logicamente per far ancora piu’ fess chi vuole anacora essere preso in giro….Ma cosi’ e’ la vita ci sono tanti ambigui come voi e c’e’ invece che deve stare a vedere ste’ scene di pura superficialita’ che contraddicono cio’ che realmente fate….Dite una cosa e fate l’esatto opposto. Da sempre elenchiamo le vostre sceneggiate e le vostre lamentele ma nel contempo fate l’esatto opposto ossia volete mantenere la situazione coswi’ come l’avete creata..?Gli annunci vostri servono veramente per chi e’ nato ora, oggi…..e non servono affatto per chi vi conosce non bene ma benisse’ non siete cambiati affatto….. per il domani poi servite solo a fomentare tutto….Il diavolo fa belle pentole tute d’orate e all’apparenza sembra logico…ma per fortuna non il coperchio per seppellirci tutti…..ma anche lui scrive bene …………..RICORDATE I VOSTRI POT ANCORA OGGI ESISTENTI? Meglio non farli conoscere a nessuno perche’ si vedrebbe tutta la vostra incongruenza.: NOI SIMAO IL Dr. Sconto?, Siamo Figli del mercato? Noi abbassimo i costi quando gli sconti sono maggiori in farmacia? Riduciamo i costi allo stato quando con la scadenza dei brevetti lo stato risparmia fino al 60% .Viva il capitale in farmacia? si al libero mercato ossia si a tutti? si all’uscita di farmaci sia alla gdo, si alle parafarmacie si al piccolo discaunt? e cosi’ avanti……..e VOI SARESTE IL FUTURO DI QUESTA NAZIONE E DELLA PROFESSIONE?..Ma DOVE VI SIETE LAUREATI AL DISCOUNT?..TORNATE A RILEGGERVI IL GALATEO E ANCHE IL VANGELO…n esame di coscienza non giustificando ancora questi assurdita’. Avete avuto sempre la presunzione che gli altri ve li potete incartare quando e come volete….una presunzione che rappresenta il vostro grado di intelligenza e anche di malizie……… NON RIPRODUCETEVI COSI’ NON SERVE A NESSUNO IMITARVI A MENO CHE NON SCELGANO DI FARE PEGGIO DI VOI…..

  6. Mah, alcune cose sono abbastanza condivisibili, altre opinabili, parecchie campate in aria. Entrare nel merito di tutto sarebbe troppo lungo, quindi mi limito a due cenni: 1) personalmente, da titolare ma ancor prima da farmacista, valutato l’impatto delle liberalizzazioni in alcuni altri paesi avvenute con le differenti modalità che si prospettano anche qui da noi, finisco per preferire (ahimè) l’entrata del capitale come minore dei mali alla parcellizzazione (nb: trattasi di valutazione personale) 2) il punto “2” della lettera del dr.Albano è un (purtroppo non rara) perla di non conoscenza di dinamiche e numeri del ns settore e della legge; mi spiego: intanto questo fondo non si capisce dentro quale sindacato dovrebbe essere istituito (federfarma? Sintifarma? Assofarm? Quello nuovo delle parafarmacie con fascia C?), poi non si capisce perché dentro il sindacato, e chi non è iscritto al sindacato non paga? Poi c’è il lato economico, supponendo a naso 4 farmacie che pagano per ogni sussidiata per dare 20k annui al ricevente (la metà del costo di un collaboratore!) ogni farmacia dovrebbe avere una nuova tassa in media di 5000 euro annui, salute. Infine una cosa simili pensò di farla il governo Monti l’anno scorso, ma la ritirò in fretta e furia su parere dell’Avvocatura dello Stato che fece notare che una cosa simile sarebbe stata facilissimamente imugnabile a qualsiasi livello, in quanto non si può chiedere a un privato, convenzionato o meno, di farsi carico degli oneri dello stato. Mi fermo sorvolando su parecchio altro, chiederei solo, da collega, al dr.Albano una promessa nel comune interesse: se mai fosse eletto, prima di qualunque iniziativa, credo sarebbe giusto che andasse a studiarsi nel loro complesso i sistemi farmaceutici territoriali (mercato glibale, marginalità, numero laureati, prodotti in monopolio, stipendi dei collaboratori per lordo contributi annuo e inclusivo del num esatto di mensilità, barriere all’apertura di farmacie, etc…) dei sei-sette maggiori paesi europei; credo ce lo debba in quanto collega. Grazie. LN ps: dr Albano, mi saluti lo Speziale….se mi sbaglio non tenga conto di questa mia ultima nota

  7. Dopo para ora fnc ..poi cosa ci inventiamo ancora X “CRACKKARE” LE REGOLE dottori lungimiranti senza spirito ne’ coraggio? La farmacia parzialmente convenzionata con la gdo o magari farmaparacia guevarianalibera oppure bottega della salute convenzionata col ristorante cinese .. dopo i city stores sushi e farmaci mi pare tutto razionale NO?!? .. dicevo.. la FNC e’ INEQUIVOCABILMENTE il cavallo di Troia x la consegna del farmaco alle multinazionali chiunque voglia o provi ad affermare il contrario o mente x peloso interesse personale o lo fa PER INTERESSE politico tipo Bersani “sostenuto” da coop o Monti “promosso” da Alliance o PEGGIO nella speranza molto CHOOSY di accaparrarsi una fetta della torta saltando le regole; quelle regole che fanno da Giolitti in poi della farmacia italiana un MODELLO MONDIALE DI ECCELLENZA! …nn c’è altro da dire… adesso scatenatevi pure nel solito trito “c’ho li tituli” uffa mamma stato voglio anche io il mio posticino al sole ..ITALIANI BAMBOCCIONI… e pestate i piedi, strepitate distruggete! .. che orde di lupi affollano le vs spalle x rastrellare tutto(!) ciò che avanzerà da qs insulsa battaglia fratricida! PS: complimenti a qs splendido giornalista(?) dottore(!) che dilettandosi (come tutti gli italiani penosamente tuttologi) di economia parla di spread come di patate …”la nn convenzionata terrebbe a bada lo spread”… Una idiozia davvero mondiale …ringraziamo l””economista”” x la politicamente puntuale “analisi di mercato” …forza date ora flato alle trombe del libero mercato pelosi sfascisti prezzolati …BLA BLA BLA BLA

    Inviato da iPhone

  8. Per fortuna dopo sei anni e piu’ che aspettiamo(anzi una vita di attesa) non dovremo piu’ ascoltare certe minchiate.
    Finalmente a breve parleranno i fatti, positivamente o negativamente stiamo per arrivare ad una soluzione…Ancora un po’: la situazione e’ ormai matura…anzi cotta!
    O la va o la spacca colleghi…l’importante sara’ sempre: ”indietro non si torna”.

    • ….l’invidia e’ oppio degli italiani e spada x i grandi poteri…. la spacca la spacca e creperanno prima i novelli botteghini che vogliono il disastro x vendetta e incapacità personale cacando allegramente sul caduceo in nome del farmaco come MERCE da libero mercato su cui “fondare” una miserrima futile effimerissima speculazione: nuovi altrettanto boriosi piccoli titolari ingessati e putrefacenti nelle loro traballanti novelle BOTTEGHE DELLA SALUTE …in attesa di rastrellamento e bonifica di stampo euroliberalproglobal. Assieme alle quote latte al parmesan al cioccolato senza cacao al vino fatto con le buste l’Europa, quella cui vi appellate x la vs dignita professionale, vuole la merce farmaco accessibile alla bulimia delle masse per un disastro sanitario annunciato …allora liberismo SIA! PROPRIETÀ PRIVATA NELLA TITOLARIETA FACCIAMO DEL BENE ALLO SPREAD CONSEGNAMOCI ALLA VERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI …in fondo ora un mafioso analfabeta può aprire e finanziare uno studio legale xche i cartelli delle holding nn dovrebbero spacciare direttamente i loro farmaci ?!?

  9. appunto,indietro non si torna.
    sia premiata la stupidita’ di coloro che immaginandosi chissa’ che cosa ci daranno in pasto tutti alle grandi catene,che dopo aver distrutto il servizio farmaceutico migliore del mondo,distruggeranno anche i farmacisti tutti.
    viva la fnc,viva la parafarmacia,viva la liberta’ di svolgere la professione…
    peccato che i piu’ fortunati al massimo potranno sperare di guadagnare mille euro al mese alle dipendenze di un conad…
    10 anni fa le farmacie lavoravano,avevano una buona redditivita’,investivano e davano lavoro…oggi licenziano e non ho mai visto tanti curricula in giro…
    domani saremo costretti a portare i nostri curricula in un centro commerciale e accetteremo anche un posto al reparto salumi o in quello ortofrutta
    io non sono badate bene per l’arroccamento su rendite di posizione e privilegi, ma in un mercato ci vogliono le regole,senza di quelle vince sempre e solo il piu’ forte.
    ma non sarebbe piu’ logico puntare sulla liberalizzazione della licenza,mantenendo pero’ una distanza minima tra gli esercizi e soprattutto riservando la possibilita’ della proprieta’ esclusivamente a farmacisti e esclusivamente una ciascuno???
    senza regole moriamo tutti,chi non lo capisce e’ stupido

    • Ma sei sicuro che FederFofi sia favorevole alla liberalizzazione della licenza e che non sia invece, perso per perso, aperta piuttosto all’ ingresso del capitale anche nel mercato del farmaco su ricetta ?
      Con un sistema liberalizzato (fascia C anche in Parafarmacia e/o FNC) è proprio con la presenza di investitori esterni che sarebbe possibile il rientro degli investimenti per chi si è esposto od ha speculato.
      Se negli anni sessanta i responsabili della professione avessero adottato anche in Italia il sistema tedesco non saremmo a questo punto. Un altra occasione persa è stata nel 2006 dove ancora è prevalso l’ egoismo dei protetti, ed è stato proprio in quel momento che si è aperta la porta al capitale.
      Tutte le accuse ai farmacisti di Parafarmacia che leggo nei commenti dei titolari sono solo fregnacce pretestuose, e chi invece ci crede vuol dire che è lui uno stupido perchè non ha ancora capito di chi sia la vera responsabilità per l’ attuale realtà oltre che per il temuto futuro (per il quale insisto non sarei comunque così catastrofico).

      .

      • A me sta bene ogni opinione, e l’analisi sul rientro dei capitali è piuttosto acuta (anche se non è l’unico vantaggio che avrebbe l’entrata di gdo e chains, assieme ovviamente anche a svantaggi), ma la solfa del modello tedesco non si può veramente sentire più (senza offesa): per far funzionare il modello tedesco serve….la Germania! Ergo: 8,35 euro a pezzo (6,25 in ssn) e qui ci dicono che 2 è troppo, la metà (in relazione agli abitanti) dei ns laureati in farmacia annui, i techs, niente diretta, sostanziale (con poche eccezioni) monopolio sull’otc…insomma sono semplicemente due universi lontani,

        • Se a suo tempo avessimo adottato il sistema tedesco oggi non saremmo più simili alla Grecia ma alla Germania.
          Però mi rendo conto che il ragionamento andrebbe allargato oltre la farmacia e purtroppo devo convenire che siamo in Italia.
          Ciò non significa che non si possa cambiare ….. non è mai troppo tardi.

  10. Si vede che sono stupido. O che conosco cosa è successo nei paesi liberalizzati e lo incrocio con il contesto italiano. Fate voi. Poi se ai 300- 350mt di distanza si aggiunge numero chiuso strettissimo in facoltà e immissione dei già laureati scaglionata allora si potrebbe cominciare a ragionare. Ma non i pare che nessuna forza politica sostenga uno scenario del genere, quindi direi che, semplicemente, non è sul tappeto.Inoltre se oggi ritenete “ingiusto” l’attuale contingentamento, quali garanzie abbiamo che domani non si dica che è ingiusta la distanza? Già me lo sento: “mica quel pezzo di città è tuo!”.E allora se (SE) deve essere liberalizzazione,liberalizzazione (vera) sia.

  11. L’unica stupidita’ accertata e’ di chi dopo sei anni viene qui da ”furbetto” o cialtrone a parlare di cose gia’ dette e ridette e abusate con la stupidita’ tipica di chi vuol far credere di poter ”fottere e piangere”.
    I ripensamenti lacrimosi finali risparmiamoceli per i film e se proprio si vuol liberalizzare si faccia solo per la fascia C, senza stravolgere un sistema che qualche non titolare servo o qualche titolare ”furbetto” dice di voler trasformare in ”tutti liberi”.
    Ma chi prendete in giro? Alla vostra idea gattopardesca del ”cambiare perche’ nulla cambi” non ci crede piu’ nessuno. L’unica cosa che conta e’ che indietro non si torna e quando sara’ stata liberalizzata la fascia C, non occorrera’ liberalizzare ne sfasciare nulla….. a tra poco….Il tempo delle elezioni

    • Difatti non era il collega Nava ad essere coinvolto in questi ultimi post.
      A proposito:- ”questo pezzo di citta’ non e’ tuo”- lo possiamo gia’ dire alle farmacie di ”vecchio diritto” che attualmente si spartiscono le citta’ ed i luoghi piu’ remunerativi tenendo fuori dalla professione la maggioranza dei farmacisti.
      Gli stessi che si tramandano di padre in figlio una concessione statale. Strano poi come le farmacie finiscano spesso nella proprieta’ dello stesso gruppo familiare andando ad occupare interi quartieri in barba a tutti gli altri farmacisti italiani…”marameo”, ”marameo”

      • È esattamente quello che volevo dire: non mi pare che la soluzione della distanza, se si parte dal principio che contingentare è sbagliato (principio non mio nè della maggior parte dei paesi europei) non mi è chiarissimo perché la distanza sarebbe “cosa buona e giusta”. Quella degli “interi quartieri” è un po’ una leggenda metropolitana, ma restiamo nel campo delle opinioni non esistendo dati su questo, in ogni caso se si rispettano le regole non vedo cosa ci sarebbe di male.

        • Non esistendo dati su cosa?…che diverse farmacie appartengono allo stesso clan familiare portando spesso lo stesso cognome per tutte?
          Interi quartieri monopolizzati da decenni dalle stesse famiglie che si destreggiano in qualche modo anche come distributori intermedi?
          Quale sarebbe la leggenda metropolitana?
          La distanza l’abbiamo spiegato piu’ volte che serve per non avere due attivita’ una accanto all’altra e distribuire meglio sul territorio cio’ che una liberalizzazione senza paletti renderebbe troppo caotico.
          La libera concorrenza non prevede limitazioni, la distanza minima un espediente valido per non andare contro questo principio(nessun contingentamento, ma rendere la concorrenza sostenibile), in aggiunta alla farmacia non convenzionata solo per farmacisti non titolari di farmacia.

  12. Signori, io ritengo che la cosa migliore sia liberalizzare le licenze mantenendo una distanza minima di 400m, eliminando tutto ciò che genera confusione come le parafarmacie, che in un tale processo verrebbero sanate e le FNC. Infine, faccio una riflessione: per salvare la nostra professione ormai agonizzante, bisogna recuperare la professionalità che una volta, prima dell’avvento della mutua faceva parte del nostro corredo cromosomico. Bisogna riesumare l’antica arte galenica,puntare sulla farmacia dei servizi, ma soprattutto bisogna fare capire allo Stato che questa non è un costo bensì un punto di riferimento per il cittadino soprattutto per le patologie di lieve entità.

      • Non sono d’ accordo.
        Con una distanza minima razionalizzi e migliori il servizio soprattutto dove c’ è più gente, perchè sarebbe da stupidi aprire in zone povere e con la presenza già di una Farmacia o Parafarmacia.
        Per le zone disagiate l’ unica soluzione è favorire l’ apertura di Farmacie tradizionali ed a concorso con sussidio da recuperare fra i diversi attori (ente locale ad es. per i locali , quota es. 100 euro annui tramite ENPAF per tutti i farmacisti ed una quota anche da parte del SSN)

        • Gli enti locali già non pagano (spesso) i sussidi ridicoli che dovrebbero pagare oggi, l’enpaf ha già alzato a 68 anni l’età pensionabile e vorrei sapere quanti colleghi sarebbero disposti a pagare di più (e certo non 100 euro/anno), infine caricare l’onere della capillarità sui privati (convenzionati o meno) non potrebbe mai passare, tanto che il governo monti ebbe l’idea ma l’avvocatura di stato sconsiglio’ di insistere.

          • Sono solo esempi ovviamente perfettibili.
            Il punto però è se si vuole veramente cercare la soluzione o se invece ogni scusa è buona per non cambiare nulla.

        • è già successo in francia, e hanno attuato politiche di dentramento in quanto vi era una migrazione vs il centro stesso
          ti faccio un esempio: un comune con 3 frazioni, 2 farmacie , una 1 una frazione 1 in un’altra frazione; logica vorrebbe che la para si aprisse nella 3 frazione per il + servizio ed il + capillarità. se invece si apre a 400m da una delle 2 mi pare un controsenso

          • Potrebbe essere un controsenso, come anche no.
            Dipende infatti dalle dimensioni delle frazioni per cui se queste sono a popolazione omogenea ha senso deconcentrarsi , viceversa se una delle 3 ha il doppio degli abitanti allora ha senso concentrarsi su quella più popolata.
            A mio avviso una regola sulle distanze , a regime, renderà il sistema equilibrato a meno che non pensiamo che i farmacisti, con una liberalizzazione della fascia C , impazziscano per la gioia e poi vadano tutti a concentrasi nello stesso posto.
            Per le zone disagiate invece bisogna compensare la scarsa attrattiva economica con lo stimolo del sussidio.
            L’ ho già scritto ma mi ripeto, le soluzioni ci sono e si possono anche migliorare, sempre ammesso però che si voglia veramente cambiare registro e non fare melina per giochi dilatori.

          • Io la Francia, dove hanno recentemente ALZATO il quorum da 3500 a 4500 per rendere sostenibile il sistema, ci penserei prima di tirarla in ballo.

  13. Si devono trovare altre vie per sostenere le farmacie disagiate(comprese quelle del concorsone). Altrimenti e’ inutile discutere sul perche’ molte sedi rimangono e rimarranno senza apertura. I comuni furbamente(forse consigliati da qualcuno) hanno individuato sedi che non possono fare concorrenza alle farmacie preesistenti che vedranno inalterato il loro quorum. Nei centri grandi e nelle citta’ allora potra’ fare meglio la farmacia non convenzionata….

  14. aspettiamo le elezioni…a maggio tireremo le somme..io sono convinto che ancora una volta la farmacia ne uscirà vincitrice.una farmacia con una nuova remunerazione.con più servizi e sempre più vicina ai cittadini

    • io invece sono di diverso avviso: la farmacia ne uscirà con le ossa rotte, la fascia c uscirà, la nuova remunerazione<sarà approvata, peccato che il 17% pp è troppo sbilanciato sul pp, la nascita dela fnc sarà cosa fatta, penso con il solo criterio della distanza, ma tranquillo applicheremo la legge della domanda e della offerta al mercato del lavoro, ossia ai farmacisti, ma potremo dire che avremo tenuto bassa l'inflazione (la legge di Philipps nn ti dice nulla?)

  15. ottimista al massimo.vedremo collega.male che va la farmacia licenzia 2 dipendenti , se va male a lei può chiudere direttamente bottega

  16. Quindi la fnc e’ piu’ che sostenibile, visto che 2 dipendenti o tre si licenziavano senza problemi anche prima di Storace. La farmacia del paraculfarmacista giovanni non ne risentira’…apriamo tutti accanto a lui prima che mettano la distanza..

  17. La farmacia è un’istituzione antichissima, deve sopravvivere a questo tsunami, nell’interesse di tutti. La Farmacia è e deve rimanere al farmacista, l’ingresso del capitale sarà l’apocalisse di tutti i farmacisti nessuno escluso titolari e non. Diventeremo tutti dei commessi laureati al servizio della Gdo. Bisognerebbe mettere da parte quest’odio viscerale nei confronti dei titolari e ricompattare tutta la categoria e arrivare a un obiettivo comune. La farmacia non è le mura che la circonda, bensì è il farmacista che con la sua laurea può esercitare ovunque la professione, senza creare titolari e figli di un Dio minore. Quindi chi vuole può esercitare la professione aprendo la propria attività ad una distanza pedonale minima. Tutto ciò non determinerebbe una concentrazione di farmacie nello stesso posto, perchè un collega intelligente apre dove c’è carenza di quel servizio anche nei posti di montagna che a volte hanno una redditività superiore alle farmacie urbane, che devono subire anche la concorrenza delle Parafarmacie.

  18. anche li si era verificato un sovrannumero di farmacie.lo stesso che successe con Giolitti, e affollamento di farmacie in centro.inutile ribadire sempre le stesse cose

  19. Io vedo una gran confusione. Speriamo che dopo le elezioni e le sentenze di C.costituzionale e c.UE si possa contare su almeno 15-20 anni di stabilità nel settore, pur di avere questo praticamente ogni scenario, pur con i suoi pro e contro, mi sta bene.

  20. esattamente Luigi.o la farmacia verrà distrutta definitivamente. oppure avremo la rinascita delle farmacia italiana con la farmacia dei servizi e una nuova remunerazione. .io sono fiducioso

      • caro Luigi è un film già visto, come scrissi ieri ma senza essere pubblicato stante un problema con il sito; come è un film già visto la crisi dell’euro, come è un film già visto il mantra + europa, come è un film già visto la nn conoscenza di una banale dinamica della bilancia dei pagamenti o delle partite correnti, è un film già visto la frantumazione della farmacia. quando si parla di competitor nessuno mi ha ancora detto ml’utile richiesto da qs competitor, quando si pone una semplice domanda, ossia se sconto x% pp e si vuole avere cmq un utilke del y% quanto deve essere lo sconto netto su pp? io sono mesi che attendo una risposta dai colleghi sia titolari di farma, sia titolari di para. se chiedi ad un farmacista titolare di dirti quale è il valore medio della ricetta anno 2012 vs anno 2011 le risposte sono le + varie: boh, come si fa, nn mi interessa, oppure chiamo il commercialista.
        prova a vedere quanti colleghi hanno provato a fare 2 conti sulla nuova remunerazione delle proprie distiinte: la % è quella del psiup alle politiche del 1972…..e quindi siamo come bandiere al vento, nel senso che di economia e dinamica dei prezzi siamo alla preistoria, quindi nn abbiamo le basi per una analisi microenomica del problema
        ps
        linko qs pagina per dare 2 riferimenti sul partito unico dell’euro che si presenta in parlamento, iin quanto almeno si puo’ capire come la dx ma in particolare la sx di economia abbiano idee confuse e come la sx nn capisca che l’euro è contro i lavoratori
        http://lasolitudinedeinumerireali.blogspot.it/

        io sono invece molto pessimista, in generale

        • ….il margine operativo lordo minimo accettabile è del 33% …. il valore della ricetta varia da regione a farmacia a campanile medico dip da quante prescriz “pesanti” ti arrivano cmnq ridotto quasi ad un terzo in 5 anni

  21. Io i numeri del settore li conosco discretamente (per necessitá, anche se in realtà amo molto di più la farmacologia), e concordo che la maggior parte dei farmacisti di queste cose non capisce molto; però resto moderatamente ottimista.

    • anche x me vale la stessa cosa, ma “i numeri” mi appassionano e quindi reputo che noi farmacisti si sconti anche una ns colpa singola, in quanto non abbiamo dedicato il giusto tempo alla analisi numerica della farmacia, in termini economici, ma si sconti anche una colpa dei vertici del sindacato che forse avrebbe dovuto indirizzare a tutti gli associati via mail un pdf con le basi di un conto econmico e magari come gestire i prezzi pp oppure gli scaduti.

      è sintomatico che il forum sulla simulazione della nuova remunerazione nn abbia commenti….a difesa dei singoli lascio il fatto che magari essendo un po’ complesso lo si digerisca nella pausa pranzo o nella serata.
      io sono realista, e quindi la realtà mi porta in una direzione poco ottimistica

      • Non ha commenti anche perchè prima ci siamo scervellati sul l’accordo di ottobre che poi è diventato carta straccia.Francamente non sprecherò altro tempo prima di un accordo definitivo.

      • È’ forte considerare le proprie previsioni “realiste” e quindi implicitamente più attendibili di quelle degli altri. Comodo, magari un pochino autoreferenziale ma rassicurante….

        • un di sana autostima nn dovrebbe mancare o sbaglio? 🙂
          cmq sull’accordo hai una visione condivisibile, ma io ci ho provato lo stesso, anche alla luce del valore medio ricetta: sul 2012 avevo 18,03, al lordo della integrativa (nn so da dove vieni, da noi si parla di rigo 1 farmaci + rigo 2 farmaci per terapia del dolore) sto tariffando gennaio e sono a 16,40 se nn erro

  22. Per me Mandelli se eletto si deve dimettere: punto e basta.
    Seconda considerazione per il colleghi titolari: questa dirigenza sindacale e professionale ci ha, in pochi anni, pelati fino all’osso e come scusa ha agitato lo straccetto di un un golem inesistente: la gdo,i poterfi forti, le coop, Pessina……ora…io non voglio fare i conti in tasca a nessuno, ma se è vero quello che leggo (e so essere vero, non fosse altro che sempre di un ambiente “piccolo” trattiamo) nessuno di questi eventi si è verificato ma, nel frattempo ,prima con “l’amico” Fazio e poi con “il nemico” Balduzzi, a ogni stagione,ad ogni manovra , per 5 santissimi anni, vi hanno prelevato qualcosa……..in un modo o nell’altro,ditemi in sincerità: credete davvero siano le liberalizzazioni il vostro problema?Io mi porrei delle domande.

  23. Il mondo delle economie di scala assedia il farmaco qs e’ lapalissiano almeno quanto è’ chiaro che la ns. dirigenza sindacale ci ha venduti macellati e sepolti sotto una montagna di “raccate” da emesi! Hanno gettato fumo x gli occhi pavidi di chi ciurlando nel manico ha approfittato x decenni delle tante ombre della professione invece di reinverdirne le luci …(!)… i pochi paladini davvero scrupolosi ed onesti sono rimasti dei Don Quijote a brandire lance spuntate vs i mulini a vento della porca politica!

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