L’accordo con l’Aifa sulla nuova remunerazione farmacie e grossisti è valido e non si cambia. Ecco l’avvertimento di Federfarma
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L’accordo con l’Aifa sulla nuova remunerazione farmacie e grossisti è valido e non si cambia. E’ l’avvertimento lanciato da Federfarma dopo la notizia che il ministero della Salute avrebbe spedito alla Conferenza Stato-Regioni la controproposta su due fasce anticipata alla filiera il 10 gennaio scorso. L’iter avviato dal dicastero è quello previsto dalla Legge sulla Spending review dello scorso agosto: nel caso in cui farmacie e grossisti non avessero raggiunto con l’Agenzia del farmaco un’intesa sulla nuova remunerazione entro metà novembre, avrebbe provveduto il Ministero con un decreto, previa intesa con le Regioni. «L’accordo però c’è ed è quello che abbiamo firmato il 16 ottobre» osserva la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, in un comunicato diffuso oggi «occorre avviare con il Ministero e le altre sigle della filiera un confronto sui dettagli applicativi, ma l’intesa con l’Aifa è legittima perché rispetta tutte le pre-condizioni poste dalla Spending review».
Lo schema abbozzato dalla Salute, invece, penalizzerebbe pesantemente le piccole farmacie e non centrerebbe l’obiettivo di riportare nel canale gli innovativi ad alto costo. «Ai ministri Balduzzi e Grilli» riprende la presidente Racca «abbiamo già detto nei giorni scorsi che siamo disponibili al confronto, ma solo per individuare le soluzioni con cui applicare al meglio l’accordo del 16 ottobre. Si parta da lì per delineare un nuovo modello di remunerazione che produca risultati concreti e positivi per il sistema, in termini di sostenibilità, tracciabilità del farmaco e razionalizzazione dei canali distributivi».
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[column size=”one-half” last=”true”]Commenti alla notizia della proposta ministeriale in viaggio verso la Stato-Regioni anche dai produttori. Sorpreso il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi: «Come al solito non ne sappiamo nulla» si legge in un’agenzia dell’Adnkronos «mentre invece, in una logica di filiera, è un argomento che richiederebbe un confronto anche con le aziende farmaceutiche. Chiediamo un dialogo urgente per evitare problemi successivi». Al presidente degli industriali, in particolare, non piace che nello schema del Ministero siano previsti «ulteriori incentivi alla vendita di generici. Ancora una volta, norme “differenzianti” che danneggiano l’industria dei “griffati” in un momento in cui le vendite in Italia sono estremamente negative». Stessa richiesta anche dal presidente di Assogenerici, Enrique Häusermann: «L’industria deve continuare a essere coinvolta nella ridefinizione della remunerazione della filiera del farmaco» si legge in un comunicato dell’associazione «ma è sbagliato quanto afferma Farmindustria sugli incentivi: sia l’accordo del 16 ottobre sia la proposta Balduzzi prevedono una quota premiale per tutti i farmaci il cui prezzo è allineato a quello di riferimento, equivalenti o specialità di marca a brevetto scaduto». (AS-Filodiretto)
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