Assofarm, l’associazione che rappresenta a livello istituzionale e sindacale le Aziende Speciali, i Consorzi, e i Servizi Farmaceutici e le Società che gestiscono le farmacie pubbliche, ha di recente pubblicato i risultati di una ricerca che ha commissionato al Centro Studi Antares. I risultati hanno stupito molti. In analisi sono state prese in considerazione con particolare attenzione 4 Asl emiliane: Reggio, Bologna, Forlì e Cesena. “L’analisi ha dovuto accettare qualche stima per induzione perché i bilanci delle Aziende sanitarie non sono sempre cristallini, ma i risultati non si discutono: la distribuzione diretta dei farmaci costa alla collettività più che la distribuzione dalle farmacie del territorio. La dispensazione del farmaco da parte delle Asl costa al cittadino un ticket “occulto” che si aggira mediamente tra i 3 e i 4 euro a confezione, per spostamenti e tempo perso”. Questo il responso in una nota di Assofarm. La ricerca evidenzia anche un altro costo “occulto”, ovvero quello pagato dall’Azienda sanitaria per la dispensazione del farmaco attraverso le proprie strutture anziché affidarsi completamente alle farmacie. Un costo stimato di 3,74 Euro a pezzo, considerando personale, magazzino e gestione. Nella ricerca viene palesata l’altra grande caratteristica a favore delle farmacie: la capillarità. Nelle quattro provincie prese in esame il rapporto tra le strutture che dispensano farmaci per conto dell’Asl e le farmacie pubbliche o private è di uno a venti. Numeri che fanno pensare, e che faranno discutere molto.