L’ultima fotografia sulle intenzioni di voto degli italiani, scattata dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, registra un lieve arretramento del PD che si posiziona oggi al 29%. Difficile dire se sia soltanto l’effetto di un’offerta politica oggi sicuramente più competitiva di quella del mese scorso o anche la conseguenza dell’impatto del caso “Monte Paschi”. Mentre il PDL sembra aver rallentato, almeno per il momento, la crescita dovuta al prepotente ritorno di Berlusconi sulla scena mediatica, il PD – per la prima volta dai giorni delle Primarie – scende sotto la soglia del 30%.
L’Istituto Demopolis ha analizzato anche il peso delle principali coalizioni a meno di un mese dal voto. Il Centro Sinistra si attesta al 34,5%, il Centro Destra al 27,5%. Più distanziati, il Movimento 5 Stelle al 16% e la coalizione per Monti che sfiora il 15%. In crescita al 4,7% Rivoluzione Civile. “Pur registrandosi un avvicinamento – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento – la distanza tra Centro Sinistra e Centro Destra resta di circa 7 punti: un margine ancora piuttosto ampio, che assicurerebbe oggi alla coalizione guidata da Bersani il premio di maggioranza alla Camera. Molto più aperta, secondo il Barometro Politico Demopolis, è la partita per il Senato che si giocherà sull’attribuzione dei premi regionali in 5 regioni: Lombardia, Veneto, Campania, Puglia e Sicilia”.
Se ci si recasse oggi alle urne, il partito di Bersani si confermerebbe, con il 29%, prima forza politica del Paese; il PDL si attesterebbe al 18%, seguito a 2 punti dal Movimento 5 Stelle, in ripresa nei consensi dopo l’avvio dello “tsunami tour” di Grillo per l’Italia. Al 9,5%, nelle odierne intenzioni di voto per la Camera, la lista Scelta Civica con Monti. In leggera crescita, al 5,5%, la Lega Nord di Maroni, mentre sfiora il 5% Rivoluzione Civile di Ingroia. Sopra il 4% anche l’UDC di Casini e SEL di Vendola. Restano, per il momento, sotto la soglia del 2% le altre liste.
A meno 30 giorni dal voto, il mercato elettorale – secondo i dati rilevati dall’Istituto Demopolis – appare molto instabile. In costante mutazione risulta soprattutto il consenso del Movimento 5 Stelle e della Lista Monti per l’Italia, che attraggono in modo consistente il voto degli elettori politicamente non collocati.
“È una fotografia, quella odierna, destinata ad essere modificata da 28 giorni di campagna elettorale. Sia pur ridimensionata rispetto alle settimane scorse – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – l’area grigia dell’astensione e dell’incertezza resta molto ampia. Se ci si recasse oggi alle urne, oltre 12 milioni di elettori resterebbero a casa: il 26%. E tra quanti intendono recarsi alle urne, appena il 57% dichiara di aver compiuto una scelta definitiva. Uno su cinque non ha ancora deciso; il 23% esprime un’intenzione di voto, pur ammettendo – conclude Vento – che potrebbe cambiare idea nelle prossime settimane”.