Una lunga lettera di un rappresentante regionale dell’Associazione Nazionale Parafarmacie Italiane, comparsa nella rassegna stampa dell’Anpi ha focalizzato tutte le perplessità che i farmacisti non titolari di farmacia hanno in merito alle candidature di farmacisti in politica.
In particolare nella lettera si accenna ad una polemica nata con il dottor Andrea Mandelli che aveva risposto alle perplessità sulla sua candidatura portate avanti dai farmacisti di parafarmacia con toni piuttosto duri dalle colonne di “Quotidiano Sanità”: “I titolari di parafarmacia non sempre sono farmacisti e così la loro valutazione sulle liberalizzazioni si basa solo in un’ottica imprenditoriale”. Una querelle che si è nutrita di botte e risposte. In ultimo l’intervento del Presidente di Anpi Piemonte Marco Cetini, ha voluto pubblicare una lettera che raccoglie riflessioni a tutto tondo:
E’ notizia recentissima la candidatura del Dott. Andrea Mandelli,al Senato della repubblica, nel PdL. In un recente scambio di idee con il Segretario nazionale dell’ ANPI circa le scelte politiche ipotizzabili in conseguenza delle prossime elezioni, nella sua veste di Presidente delle F.O.F.I., Lei ha affermato che un’ organizzazione associativa che comprende realtà anche esterne ai soggetti (farmacisti) abilitati, non sarebbe adeguata a disegnare possibili evoluzioni del sistema distributivo del farmaco. Il Presidente Mandelli sosteneva anche la vera essenza della professione dei farmacisti, solo in quanto pienamente inseriti nel contesto del servizio sanitario pubblico. In definitiva l’ ipotesi di un’ attività professionale svincolata dal Servizio pubblico veniva “derubricata” a mera attività commerciale. Questa impostazione di pensiero potrebbe essere condivisibile, ma solo se non si considerasse il Codice Deontologico, il quale all’ Art. 6 afferma che:
1. La dispensazione dei medicinali è un atto sanitario, a tutela della salute e dell’ integrità psico-fisica del paziente
2. La dispensazione e la fornitura di qualunque medicinale sono prerogativa esclusiva del farmacista,che assolve personalmente a tale obbligo professionale e ne assume la relativa responsabilità.
In definitiva anche il farmacista titolare o dipendente, che effettua la dispensazione e fornitura limitatamente ai farmaci non convenzionati, compie un atto precipuo di uno status professionale. Inoltre come farmacista iscritto ad un’ ordine che egli rappresenta al massimo livello Le domando: “se solamente l’ Ordine può avocare a se un ruolo di rappresentazione pubblica e di elaborazione concettuale relative alla professione, quanto il dott. Mandelli potrebbe essere libero di svolgere questo arduo compito, essendo eletto in un Partito politico, qualunque esso sia ? ” Una definizione appropriata del ruolo e finalità degli Ordini professionali è la seguente: “Nell’ordinamento italiano l’ordine professionale è l’istituzione di autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti; ad essa lo Stato affida il compito di tenere aggiornato l’albo e il codice deontologico, tutelando la professionalità della categoria ” ( Wikipedia ). Del resto anche nello statuto della FOFI si può comprendere bene come funzione principale dell’ ordine sia quella di garantire la cittadinanza sull’appropriatezza degli atti professionali, sul decoro e sul rispetto del codice deontologico dei suoi iscritti. Ora domando al Dott. Mandelli: “onestamente quanto lei sarà libero di assolvere queste delicate funzioni, rispetto agli incipit derivanti dal fatto di essere parte del mondo politico ? ” ed infine ” Quanto hanno impedito gli Ordini e la Federazione stessa, che le farmacie nell’arco degli anni diventassero sempre più in termini reali, luogo in cui la funzione primaria di dispensazione dei medicinali, venisse pareggiata da altre forme di attività, molto più commerciali ? “.
Se davvero si volessero trovare soluzioni ad un problema che non si può fare finta che non esista, bisognerebbe che il Presidente della Federazione degli Ordini per primo, fosse arbitro imparziale e non a supporto di una qualunque parte politica.
Marco Cetini – Farmacista titolare di parafarmacia
Presidente ANPI Piemonte.
ma basta con queste continue polemiche,voi delle parafarmacie vi stata scavando la fossa da soli e regalando la professione alla coop
ma basta con queste continue polemiche, lasciamo in pace il dottor Mandelli che andrà al senato a difendere sè stesso in primis e la sua famiglia come ogni buon cittadino italiano sa di dover fare e poi i suoi amici e colleghi rigorosamente titolari, i paladini della PROFESSIONE, gli unici in grado di spedire ricette del SSN lontani da qualunque logica commerciale….a proposito ma le cooperative farmaceutiche costituite da soci farmacisti per la distribuzione intermedia tipo Farmacentro in cosa si differenzianodalle altre Coop? le pagano le tasse?
Siamo veramente alla frutta, l’ipocrisia raggiunge le stelle.
Pur di vedere legittimata la finta “para” farmacia (entità inventata non si si sa per quale necessità o logica, infatti cosi com’è rischia in toto il fallimento) l’ANPI nega e pubblicizza ogni possibilità.
Nessuno, e sottolineo nessuno, si dimentica quando un mese le “para”finte farmacie chiedevano ai “loro” colleghi di votare alle primarie Pd alcuni politici “amici” delle “para”finte.
Non avendo ottenuto nessun risultato, a dimostrazione dell’interesse suscitato da questa entità meramente italica, ora cercano di evitare l’effetto opposto paventato dalla presenza di un farmacista Titolare il Senato.
Ridicola dimostrazione di negazione della Democrazia e delle proprie convinzioni tipica degli ambienti vicini alla sinistra.
Eppoi vi stupite dei recenti risultati dei sondaggi oppure della completo ignoro del pubblico per le “para”finte ?
Volevo tranquillizzare sia il dott. Cetini che Mandelli. Al primo dico che se mai le parafarmacie avranno (si spera) tutta la fascia C gli illustri Mandelli e, forse,” l’imparziale” (Ipse dixit) Racca smetteranno di chiamare “profumieri” dei colleghi farmacisti che pagano le stesse tasse di un titolare di farmacia pur avendo a disposizione 8% per cento dei farmaci (le tipiche vergogne italiane di casta). In questo Paese arretrato ci sono ancora professioni come la nostra che si ereditano come un titolo nobiliare del ‘700. All’esimio Mandelli, che parla di “mera attività commerciale” vorrei ricordarle che infatti ai farmacisti collaboratori è infatti riservato un vergognoso contratto commerciale. In più vorrei anche ricordare al presidente dei farmacisti titolari di farmacia (non certo di tutti i farmacisti, gli altri hanno un “potere d’acquisto” troppo basso) Mandelli che la ragione per cui sulla farmacia italiana sta avvenendo un attacco continuo da parte dei media, della politica e degli stessi professionisti laureati è proprio in virtù di questa sciocca e ottusa pretesa di difendere privilegi di casta. Da qui la sua emigrazione verso il Pdl di Silvio Berlusconi mi sembra perfettamente coerente. Con quale coraggio riesce a impedire a un laureato di farmacia di dispensare persino la Tachipirina da 1 g quando in tantissime farmacie magazzinieri e commessi (per scopi commerciali, chiaramente) è consentito di fornire al cliente praticamente ogni farmaco? Anche arrampicandosi sugli specchi non potrà mai dissentire queste semplici verità.
Oggi è veramente il festival delle amenità, e non è ancora neanche cominciato Sanremo !
Vorrei chiedere ai “para” chi li ha obbligati ad assumersi il rischio di un’attività che non ha basi , storia e logica.
Come se mi inventassi un para studio Notarile, un paraGoverno, un paraCimitero….
Il servizio farmaceutico è espletato con estrema funzionalità da mille anni dalle Farmacie territoriali, in numero già elevato, ma che sarà ampiamente aumentato dal corrente Concorso, che darà la possibilità a chi se lo merita di avere la tanta agognata bottega.
Il numero limitato delle Farmacie, lo spiego per chi non è del mestiere come la maggior parte degli interlocutori di questo sito,
è giustificato da una logica logistica. Mi spiego meglio: se il bacino di utenza lo giustifica il Collega rileva una Farmacia del paesino di montagna, accollandosi turni massacranti da solo (vuole dire non potersi ammalare !!!), ma se si liberalizza (intendendo con questo termine trasformare le “para”similfarmacie in Farmacie vere )sposterà la sua bottega a valle dove avrà si lo stesso numero di utenti perchè diviso in più Farmacie, ma sicuramente meno sbattimenti e spese.
Ovviamente “al diavolo” gli anziani utenti del paesino di montagna senza patente o non in grado che si troveranno senza Farmacia……roba da poco vero in cambio di un pseudoprogresso sociale !!!!
A proposito del vergognoso contratto di lavoro riservato ai collaboratori in Farmacia ricordo al Sig. Alessandro che lo stipendio in questione rasenta il reddito del farmacista rurale di prima, comunque molto più elevato di quello dei Colleghi dipendenti di parafarmacia Coop ai quali è riservata una qualifica di “operaio specializzato” con relativo stipendio, veramente vergognoso, …..sapere prima di parlare!
A proposito di sapere, forse sarebbe meglio ricordare al Sig. Alessandro, che invece di sbandierare tanto queste parafrasi populistiche di effetto mediatico (che interessano a nessuno ! abbiamo ben altri problemi che le Farmacie e i Taxi ) inventate dai media schierati (molto potenti e più ricchi dei Farmacisti con più alto” potere d’acquisto) si ricordasse che l’inventore e attuale fautore di questo italico fenomeno delle parafarmacie è Bersani , quarda caso debitore alle Coop di qualche emolumento elettorale con moglie Farmacista non titolare ( quindi, guarda combinazione, acerrima nemica nonchè proprietaria di alcune parafarmacie).
Però mi pare di intravedere nelle parole di Alessandro una velata lamentela per non avere nelle sale della politica nessun “Santo in Paradiso”, alla faccia del santo !!!
Ora devo chiudere, non per mancanza di argomenti, anzi se il Sig. Alessandro avesse bisogno di ulteriori illuminazioni non esiti a chiederle, ma perchè faccio parte di quella categoria di Farmacisti titolari di cui parlavo prima e ho bisogno di lavorare per pagare i debiti contratti per l’acquisto della farmacia e non posso permettermi numerosi collaboratori dato l’esiguo bacino d’utenza, mentre invece c’è chi di tempo da perdere ne ha tanto….
Gentile Marco, le spiego qualche altro dettaglio. Nel nostro medievale Paese si da per scontato che visto che le cose sono funzionate così per qualche decina di anni (la legge che regola le farmacie appartiene al ventennio fascista) si afferma che siano immutabili. Le cose stanno cambiando e molto in fretta. In primo luogo siamo FARMACISTI non PARA farmacisti, la nostra professione è legata all’abilitazione e non a un edificio. In secondo luogo vada a vedere quante parafarmacie sono di proprietà di farmacisti titolari di farmacia che le utilizzano spesso e volentieri come succursali (distribuendo anche i farmaci in regime di SSN). In terzo luogo in altri paesi come la Germania ogni laureato in farmacia può aprire una farmacia e la distribuzione è pressapoco simile a quella italiana. Non si capisce in base a quale ragione nella stessa strada possono essere presenti più studi medici o dentistici o di altre professioni sanitarie mentre nelle farmacie si assiste a un semplice passaggio di consegne padre/figlio. Quest’ultimi spesso e volentieri provenienti, chissà perchè, da Camerino o Urbino. Sul presunto “ruolo sociale” della Farmacia e sui concorsi ci sarebbe qualcosa da dire. Ad esempio sulle sedi che da decenni sono presentati a concorso (anche nel recente) situate in qualche ameno paesino di montagna di 70-80 abitanti. I farmacisti dipendenti italiani sono i meno pagati in Europa a fronte di una farmacia tra le più alte come reddittività. Per quanto riguarda le parafarmacie coop troppo spesso sono usate come una scarsa giustificazione considerato lo scarso numero (circa 300 a fronte di circa 3500 parafarmacia gestite da farmacisti). In più conosco laureati di farmacia che lavorano nelle coop che smentiscono la sua affermazione in quanto arrivano a prendere anche 1600 euro al mese. A suo tempo la Federfarma (l’unico ente che controlla le sorti di tutti i professionisti in Italia) poteva mettersi d’accordo col Governo con una liberalizzazione della fascia C limitata alle parafarmacie gestite da farmacisti ma ha preferito comprare parlamentari e abrogare una legge già firmata da Napolitano alle 3 di notte, neppure fossero dei ladri. Che tutta la sinistra (e ora anche la Lista Monti) prema per la fascia C solo perchè la moglie di Bersani ha delle pafarmacie mi sembra un’affermazione un pò sopra le righe. Si tratta di una professione che per troppo tempo si è chiusa in una torre e ora, grazie a una situazione economica difficile per tutti, non può chiedere più protezioni dall’alto. A proposito di “santi in paradiso” le inoltro questo video. In questo Paese gli interessi economici sono sempre stati bipartizan. Distinti saluti. http://www.youtube.com/watch?v=CXVQKoWy-s0
io non so come si fa a fare finta di non capire… ci vuole tutta la faccia tosta di un farmacista provilegiato-senza-motivo solo perchè figlio di qualche altro elemento che chissà come e perchè è riuscito a farsi assegnare gratuitamente una farmacia, perchè è cosi che è cominciata la storia, mica con l’investitura divina alla corte di Re Artu’…. e ancora si guarda indietro e indietro e indietro fino al medioevo e nonostante siamo qui da 7 anni dobbiamo sentire uno di questi privilegiati-senza-merito blaterare di storie e di finte farmacie, ma vergognati , non c’è da spiegare niente più a nessuno perchè quelli come te, caro Marco fanno gli gnorri di mestiere, mestierante delle bugie e delle finte storie familiari fatte di furbizie e tassa non pagate, pulisciti la bocca prima di parlare di noi che siamo certamente laureati VERi e non finti come la maggior parte dei tuoi compaesani che basta il nome che passo l’esame e ne ho visti tantissimi cosi, io sono felicissima e straordinariamente soddisfatta del mio lavoro e da quando non sono più dipendente mi è passato persino il mal di testa costante dato da coloro i quali mi alitavano costantemente dietro al collo per tutto il giorno, che ricordi orrendi e ringrazierò Bersani per tutta la vita pr avermi dato la libertà professionale , io me lo guadagno lo stipendio, al contrario di te, Marco che apri la porta apri il cassetto e ti ci mettono i soldi grazie a tutto l’apparato a difesa del farmacista- senza – valore, questa è la vera storia e tu la sai benissimo.Anche noi abbiamo lo stesso diritto di esercitare la professione e stai sicuro che prima o poi ce la faremo,saluti
Cara Maria :
Io sono figlio di un impiegato della Fiat, che a 19 anni ,con grandi sacrifici dei miei sono diventato maestro di sci. Con quello che guadagnavo d’inverno a mano 10 dalle nove del mattino alle cinque del pomeriggio e studiando alla sera e d’estate ,quando tu probabilmente andavi in vacanza ho preso la laurea in farmacia, non con voti molto brillanti e molto in fretta, ma sai bisognava anche lavorare.
Mentre finivo l’universitá sono andato a fare il militare (allora era ancora di “moda”), per fortuna e perchè ero maestro di sci sono entrato in POlizia, come soccorso alpino, ci sono rimasto per 5 anni, sai lo stipendio era buono e si poteva anche studiare di più che da maestro di sci. Dopo l’esame di stato sono andato a fare il collaboratore, anche se guadagnavo meno che da poliziotto, ma sai la passione di quello che studi trascende il vil denaro, poi il farmacista serale, così ero da solo e si imparava qualcosa di più.
A questo punto ho avuto l’occasione di rilevare la metá di una piccola farmacia in un quartiere degradato di Torino, dopo 10 anni ho rilevato anche l’altra metá e a questo punto a50 suonati mi avviò alla vecchiaia senza una prospettiva di pensione, con un reddito abbastanza scarsotto in rapporto a quello che l’ho pagata e una selva di ragazzetti come te che non capiscono un bel niente della vita e che sparano sentenze gratuite.
Tutto questo non perchè mi importi che tu sappia i particolari della mia vita, ma perchè impari che non tutti i Titolari l’hanno ereditata, anzi quelli che conosco avevano i genitori “ricchi” come i miei.
Sono contento che tu ti sia realizzata ma ricordati che anche quando la tua si chiamerá Farmacia la differenza la farai tu è non la croce.
Se vivrai sempre con questo astio addosso e considererai solo la farmacia un sistema per far soldi senza orgoglio per la tua categoria e un pò di rispetto per i colleghi piú anziani di te che si sono fatti un gran c. per arrivarci non andrai molto lontano.
Auguri.
grazie per la risposta , non sono una ragazzetta ma una signora di una “certa età” ma sempre piena di energie e piena di passione per la vita, quello che hai raccontato di te è molto bello e ora mi sei un titolare più simpatico, in effetti dovremmo aiutarci l’un l’altro e non combatterci continuamente, io apprezzo quello che hai fatto, perchè conosco il valore del sacrificio e del volere migliorare la propria condizione umana e professionale e ho rispetto per tutti quelli che lo fanno, auguri
Per i para:siete schifati dall’intera categoria.Bersani vi ha preso in giro per aumentare i fatturati della coop..poi avete fatto campagna elettorale alle primarie per bersanov.perché RENZI sa i problemi dell’Italia, non ha la moglie parafarmacista. parlate pure…Bersani prenderà un bel suppostone alle elezioni, RENZI lo rottamerá e addiio farsa parafarmacie/gdo .l articolo Bersani parafarmacista aiuta le coop del corsera deve essere ricordato..
Per Marco, visto che le cose le hai guadagnate sul campo comprendi perfettamente che vergogna sia diventata la nostra professione, piena di gente che ha le tasche piene di soldi senza neppure entrarci in farmacia e di altri costretti a emigrare per lavorare con uno stipendio da commessi, sottoposti spesso a mobbing, lavoro extra gratis e pensino a firmare le dimissioni in bianco come succede a certe colleghe che decidano di restare in cinta.
Per Giovanni: i titolari di farmacia (parlo di quelli con i mln di euro di fatturato) hanno già perso e continueranno a perdere. Hanno rifiutato la fascia C per altri colleghi e ora si troveranno altre 3000 sedi in più a fare concorrenza e il valore della farmacia è passato da 3 a 1 volta il fatturato in pochi anni. In più Bersani e Vendola (35 %) sono favorevoli alle liberalizzazioni, Monti (9%) idem, M5S (18%) idem. Renzi è stato trombato nelle primarie e ora fa solo la politica del Pd che è quella di Bersani. Lo psiconano finchè potrà contare in qualche passeggiatrice, qualche camorrista come Cosentino, qualche mafioso come Dell’Utri o qualche difensore di casta come Mandelli non andrà oltre il 18 %. Facile fare i conti anche per chi ha poca dimistichezza con la punteggiatura. In più a breve ci sarà la sentenza della Corte Europea dopo che i 5 Tar regionali hanno dichiarato che la fascia C è un diritto per le parafarmacie.
I miei più distinti saluti a tutti colleghi.
Amico Alessandro, per quanto riguarda la corte europea ho letto che non ci sono i soldi per pagare gli avvocati.pd più sel sono al 33 per cento ,il centrodestra al 28 .al senato prevale il pdl probabilmente. In bocca al lupo per tutto (chi ve la fatto fare )
Cara maria, grazie della cortese risposta e del ridimensionarsi di quell’accidia che caratterizzava la Sua prima. Di storie come la mia ne conosco tante, anche tanti miei colleghi” figli di” che non hanno mai lavorato in vita loro, partecipano alle riunioni di Federfarma e girano con la Porsche. Ce ne sonotanti in tutti i campi, non è colpa mia.
Io non ho la porsche, mi piace tanto ma la guardo in vetrina.
Non capisco invece l’atteggiamento di Alessandro, che scopro ora collega, animato da un’acidità repressa e da un sacco di balle di convinzioni infarcite di retorica politica.
Prima di tutto, sebbene ne pensi peggio di lui degli avversari, evito certe ingiurie a personaggi politici di sponda destroide, e qui desidererei intervenisse un moderatore del sito, che nel caso contrario provocherebbe la mia cancellazione dalle mail.
Non intendo ricevere posta faziosa e di parte da un sito che intende rivolgersi a tutta la categoria.
A parte questa nota, certo che chi fa straordinari guadagna di più della paga base,è lapalissiano, anche i collaboratori di farmacia notturna guadagnano come un dirigente bancario, non parliamo dei direttori e delle teste di legno, ma forse Alessandro non conosce tanto bene quello che non dicono su Repubblica o il Corriere.
Se il mobbing, il lavoro extragratis, e le dimissioni in bianco sono di sua conoscenza probabilmente faceva meglio a denunciarle, le assicuro che non sono un abitidine in particolae nella mia Farmacia.
Forse, se è stato o è un collaboratore, le saranno state riservate per non essere proprio una cima…..
Comunque dal giorno che saranno titolari si abituino al lavoro extra, alle dimissioni in bianco firmate dai pagamenti dell’asl, e non pensino di rimanere incinte, perche con le liberalizzazioni la torta rimasta a ciascuno sarà cosi scarsa che non potremo più permetterci neanche l’addetta alle pulizie !
Comunque qualcuno sosteneva che chi è causa del suo mal pianga se stesso, anche chi fa qualche errore di ortografia !
Auguri……per le elezioni.
Le elezioni andranno bene…non abbiate timori. Visto Renzi e Bersani insieme sul palco? Penso che molti titolari di farma scopertisi ”renziani” alle ultime primarie voteranno senz’altro PD per conservare la loro proverbiale coerenza(non voglio credere che facciano questa grande figura di cialtroni, no?) e saranno felici se la sinistra vincera’ le elezioni…
Certo che chi e’ convinto che comprandosi la farmacia si compri anche una sorta di diritto al monopolio della professione sta per svegliarsi bruscamente..E si, perche’ sul contratto di acquisto non c’era mica scritto che sareste stati gli unici distributori finali del farmaco o che solo i vostri figli avessero diritto ad un futuro(andate a controllare).
Certo che qualcuno si sta risvegliando dal sogno e vorrebbe reagire in maniera scomposta…non ci fa alcuna impressione! Qui c’è gente abituata a non avere sogni ed a conquistarsi con le unghie il proprio diritto ad esistere. La finta para, come qualche pseudo-farmacista l’ha definita, in realta’ noi che ce l’abbiamo sotto i piedi e sentendola piu’ che reale, vissuta allo spasimo della professionalita’ ogni giorno per ricavarci con pochi farmaci il massimo possibile, e’ la cosa piu’ tangibile che abbiamo per dimostrare che ”la farmacia” sta cambiando e questo non ce la toglie piu’ nessuno. Il ”ventennio” berlusconiano non ha impedito la nascita e la prosecuzione del percorso avviato delle parafarmacie ed il gruppetto di pseudo farmacisti titolari che si presentano alle elezioni ancor di meno potranno fare, se il loro intento resta solo quello di remare contro o di abbattere il nemico ”non titolare”.
A me francamente commercialmente parlando, uno che investe soldi per la farmacia ha la stessa dignita’ di chi investe nella parafarmacia con la differenza che il secondo non fa piagnistei . Se la farmacia del sign. Marco e quella del sign. Giovanni vanno male o chiudono a noi cosa ce na cala?…dovevate vendere quando potevate.
In ogni caso a me titolare di parafarmacia che sto finalmente arrivando ad un traguardo dopo sei anni di sofferenze e duro lavoro e soldi investiti nella attivita’ delle vostre problematiche da titolari di farmacia…nun me po’ frega’ de meno!
(P.S. FORZA MANDELLI….vincerai senz’altro le elezioni….(e poi potrai tornare a difendere la professione di tuuuutti i farmacisti. Mi racccomando: in gamba!)
A proposito chi scrive su questa testata ha gli stessi diritti e doveri… credo che nessuno debba sentirsi in diritto di avere trattamenti privilegiati dalla redazione, anche se appartenente ad una qualsiasi lobby di categoria professionale.
A così tanta veemenza, ignoranza, prosopopea e menefreghismo ingiustificato mi viene da rispondere a tono .
Però dato che dopo tanti anni e tante battaglie, non contro le parafarmacie, che lo dice il nome ,farmacie non sono, e non lo diventeranno neanche con la croce perchè la clientela che fa la differenza.
Noi esistiamo sul territorio da tantissimi anni, non facciamo politica in farmacia, non portiamo astio, non insultiamo i colleghi, ma pensiamo a lavorare, di notte di giorno, di domenica , a Natale e capodanno.
Abbiamo un vantaggio acquisito, di posizione, di fiducia.
Non vi conviene iniziare il vostro processo di riscossa con la guerra.
Noi non l’abbiamo fatta neanche quando, ogni governo, e ripeto ogni, ci ha tolto qualcosa.
Siamo andati avanti con coerenza e attaccamento alla professione.
Però non accetto da nessuno ( il termine non è casuale) insulti (pseudo farmacista), perchè io sono farmacista, di nome e di fatto, vendo medicinali A e C, stupefacenti, omeopatici, forniture di pannolini, ossigeno e ho un contratto con l’ASL ,…..da 35 anni!
La mia farmacia me la sono comprata, sudata e indebitata.
Che a Rosario non freghi niente del suo futuro non mi impedisce di dormire di notte, purtroppoer lui ho l’impressione che viva un pò di illusioni, se è giovane lo giustifico, ma quando scoprirá che la politica é fatta di mediazioni e di illusioni forse sará un po’ troppo tardi e allora della sua perenne “parà” farmacia con un pò di C e niente medicinali ” seri” (di cui la clientela anziana ha fondamentale bisogno) sará a me che non fregherá nulla.
Comunque mi scusi Rosario del mio sfogo, ma sa ,essere insultato , in particolare da chi dimostra di non conoscere molto bene la situazione e di parlare solo per slogan da un pò fastidio.
Ha, lo sa perchè sostegno che Lei sia un pò all’oscuro della realtá?
Perchè il dott. Mandelli Andrea, peraltro caro amico, è titolare di una storica farmacia di Monza , chi ha orecchie per intendere……
P.S avrei un pò di timore di essere fuori posto a commentare gli affari di “quellidegliavvocati”……
In gamba Rosario,auguri!.
Mi fanno simpatia le persone che prima offendono e poi dopo a loro volta offesi sostengono di non offendere mai nessuno. Fa parte della cialtronaggine tipicamente italiana, ma niente di male in quanto la ritengo una sorta di elegante passo indietro che non merita rancore.
Quando parliamo del presidente della FOFI che salvaguarda i propri interessi e quella dei titolari di farmacia (anziche’ la professione di tutti i farmacisti), non possiamo che parlare del dr. Mandelli, titolare( ce lo dice il dr.Marco) di una storica farmacia di Monza appunto, e colui che ha appoggiato senza riserve il defunto DDL 863 in senato , meglio noto come Gasparri-Tomassini, preparato ad hoc da Lettieri, Racca e tutta la combriccola dietro per colpire le parafarmacie(solo quelle). E’ proprio lui, non ci possiamo sbagliare….
Co-presidente di FederFofi e….amico di Marco..?!
Chissa’ perche’ poi questo…Marco..si interessa tanto alla mia sorte e soprattutto a quella delle parafarmacie, boh?!
Abbiamo fatto tutti un investimento e così e’ pure quello fatto nella farmacia, ma io non vado dal titolare Marco a dirgli che il suo futuro e’ in pericolo. Se va male, va male per tutti, le attivita’ commerciali hanno questo lato negativo…
Il futuro delle parafarmacie in ogni caso io lo vedo piuttosto roseo, non trovate?
Non c’è alcun timore ed il futuro e’ fatto per chi se lo prende, come noi farmacisti delle parafarmacie, non titolari da piu’ di cento anni esclusi dalla professione a vantaggio di pochi monopolizzatori e loro discendenti.
Su, su che la vita le bela…male che vada Berlusconi ci restituisce l’IMU…ha,ha,ha,ha..
Tra l’altro scopro oggi, tramite la testata Quellichelafarmacia, che il leader del Pdl Berlusconi ha dichiarato: ”Pensiamo a un’azienda che operi nel settore sanitario e che desideri aprire una farmacia. Oggi deve rivolgersi al comune, presentare un progetto, attendere il visto regolamentare da diversi uffici comunali e, solo dopo una lunga attesa, può iniziare i lavori. Noi vorremmo assolutamente cambiare questo sistema, andando verso un modello più all’americana: chi vuole aprire una farmacia la realizza poi un’autorità fa un controllo a posteriori e verifica se c’è qualcosa che è stato realizzato contro la legge e solo in questo caso chi ha sbagliato dovrà riparare”. Questo è il presidente del partito del vostro Mandelli.
Il mio dentista mi ha detto, inoltre, che per lui il fatto di avere qualche collega a due passi non costituisce affatto un problema perchè ha sempre basato il suo lavoro sulla professionalità (quella che spinge clienti che abitano anche a una certa distanza a scegliere lui). In più mi ha detto che non si sognerebbe mai di imporre il proprio monopolio ad altri colleghi. I medici sono una categoria unita dove conta in prevalenza il merito e la professionalità. Da noi la pretesa di un ingiustificato monopolio. Agli insulti personali di qualche esimio collega non rispondo neppure poichè da sole sono in grado di quasificarne la pochezza morale oltre alla mancanza di motivazioni valide.