E’ giusto proibire di svaporare in un luogo pubblico? Intanto tutti parlano delle e-cig: dal sindaco che proibisce “nel dubbio” ai rapinatori che depredano di notte gli store, dall’ISS che invita alla calma ai tabaccai che non sanno più come far fronte al calo di vendite delle bionde. E intanto per strada ti fanno: “Scusa, hai del liquido?”.
E’ un lunedì mattina in piena emergenza trasporti a Napoli. Seduto in autobus, strapieno, in un posticino quasi appartato e con il finestrino semiaperto, iniziò a svaporare con gusto. Da dietro: “Scusi, può smettere per cortesia”. Aspettavo un momento come questo da tempo, mi volta con un sorriso beota: “Guardi che è elettronica”. La replica: “Lo so, ma mi creda, mi da fastidio lo stesso”. Sarà dura lotta: “Francamente, non capisco come possa darle fastidio il vapore”. La motivazione è accorata: “Mi creda, mi da fastidio…e glielo dice un fumatore”. La mia risposta è, volutamente, sciocca: “Ah, ecco spiegato, sta rosicando perché non può fumare”.
Due riflessioni. Direste ad un tizio alle prese con un aerosol, in qualsiasi luogo pubblico, di smettere? La mia risposta al signore zelante, ripeto molto sciocca, sfociata poi in un atteggiamento accomodante, solamente per non cominciare male la giornata, è comunque la più giusta in virtù del fatto che non c’è ancora legge, cartello, icona o segnale che ci indichi che “è vietato svaporare in pubblico”. La guerra che si sta conducendo, mediaticamente soprattutto, nei confronti delle sigarette elettroniche è senza precedenti. I vostri stessi commenti, da quando ho iniziato questo blog (ribadisco ancora una volta che qui non si sponsorizza nessun brand produttore), riflettono che il cambiamento in atto è epocale. Perché? Perchè svaporare funziona, non è una moda. Perchè svaporare ti toglie le bionde di torno. E questo non sta bene a molti.
A Lomazzo però non si fuma più negli uffici. Lo sappiamo. E’ notizia di due settimane fa quella dell’ordinanza di Gianni Rusconi, sindaco leghista del comune del comasco, di proibire l’uso della ecig negli ambienti di lavoro. Ed è stato un divieto fatto, sue stesse parole, “nel dubbio su questo prodotto e sui suoi effetti”. Tutti questi dubbi hanno spinto comunque il sindaco di Lomazzo a prendere una posizione. Per me sbagliata. Vietare qualcosa “nel dubbio” non significa nulla. Diversamente avrei capito se, con detta ordinanza, puntasse a mantenere alta l’attenzione sul posto di lavoro, specie negli uffici statali dilaniati da assenteismo e improduttività.
Tornando ai luoghi pubblici, escluso il signore zelante (e rosicone) dell’autobus, in qualsiasi altro posto, cinema compreso, nessuno mi ha ancora chiesto la cortesia di smettere di svaporare, nessuno mi ha indicato con l’indice, gridando “alle streghe”. La mia opinione è che, armati sempre di buon senso, svaporare in luoghi pubblici è serenamente possibile.
Nel prossimo post: parliamo di liquidi rigorosamente fatti in casa. Bastano le basi, i vari aromi e il gioco è fatto. Come al solito vi invito alla condivisione, al dibattito e al confronto. A
Via Fanpage
La sigaretta elettronica FA MALE. Si legge su internet, si sente in giro. Anche perchè dove si sente che non fa male? Su internet, dalla pubblicità di chi ci guadagna. E cmq nel dubbio, o tu ex schiavo del fumo, tu che pensi di scegliere ma che in realtà non hai la forza di farlo, tu che hai regalato soldi e soldi ai venditori di cancro, tu che mezzo (di cancro) te lo sei preso e hai costretto altri innocenti a perndersene almeno un quarto, tu che hai fatto la tua parte per rendere questo mondo peggiore, vieni a fare la predica? Se vuoi smettere di fumare fallo all’aperto, e possibilmente lontano da occhi innocenti che potrebbero fraintendere l’atto di “svaporare” come lo chiami tu. Io non ho tempo, girando ad esempio al supermercato o guardando un film al cinema, di mettermi a controllare se quello che vedo è “semplice” vapore o malsano fumo, ed immischiarmi in discussioni con microcefali come te.
Sono svapatore anch’io, ritengo sia un mezzo (pericoloso perchè contiene nicotina) per smettere di fumare, perdendo la gestualità ed abbassando il consumo giornaliero di nicotina.
Mi si permettta una puntualizzazione su un punto essenziale su cui, intenzionalmente, si è creata molta confusione: la sigaretta elettronica non produce vapore ma fumi combusti di olio.
In sintesi il liquido è un olio (in effetti appartiene ai dioli) e quello che, per creare confusione, chiamano “atomizzatore” altro non è che una resistenza elettrica.
Sicchè quando svapiamo gettiamo dell’olio su un fornello elettrico e produciamo fumo che poi aspiriamo.
Se consideriamo, poi, che questo fumo spesso contiene anche nicotina possiamo comprenderne la pericolosità.
Per il resto, dove non arriva il ragionamento può arrivare la buona educazione.
Buona giornata
Ma non sparare minchiate..
Il pg non é olio e quelli chr viene prodotto non é fumo ma é vapore. Per he. Avvenga combustione e quindi produzione di fumo dovrebbe arrivare a 300 gradi invece la resistenza lo porta solo a 60-80 g.c.
guardate che quelle sostanze le mangiate, respirate, iniettate e respirate Tutti i giorni con creme, cibi, medicinali e creme per visocorpo.
Tutti saputelli gli italiani.
Bell’articolo, bravo!
Ha parlato l’ex schiavo della nicotina.
Non vedi che ti ha colto pure la disgrafia?
Oltre ai polmoni ti si è incatramato anche il cervello?
Ma no, forse non è un disturbo, è semplice IGNORANZA!
Le sigarette elettromagnetiche infilatevele…..