FARMACISTI TITOLARI: la politica scelga, con noi o con le catene

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convegno6feb_palcoFDSicurezza, Economia e Assistenza in cambio di Programmazione, Sviluppo della rete e Concertazione. Eccoli i termini del patto che la farmacia vorrebbe stipulare con la politica e che Federfarma ha presentato stamattina ai partiti dal teatro Capranica di Roma. Ne hanno riassunto i contenuti i due presidenti dei titolari, Annarosa Racca e Alfredo Orlandi, con un doppio intervento d’apertura che è servito a mettere subito sul tavolo la domanda che tutti i farmacisti vorrebbero rivolgere ai politici: «Volete una farmacia radicata e presente su tutto il territorio» ha chiesto Racca «oppure una farmacia concentrata nelle catene e nei centri commerciali?». «Ditecelo subito» ha rincarato Orlandi «perché se le farmacie non sono niente di più che esercizi commerciali, ci adeguiamo e smettiamo subito di fare i turni».

L’aut aut fa da premessa al patto, perché Federfarma “firmerà” soltanto con quelle forze che credono in una farmacia dalla dimensione esclusivamente professionale. Quanto ai termini, come detto è un dare-avere imperniato su due terzetti: dal loro lato del tavolo, le farmacie sono pronte a mettere sul tappeto un più ampio contributo in materia di appropriatezza nell’uso del farmaco (la Sicurezza), aderenza alle terapie (Economia) e servizi sul territorio (Assistenza). Dal suo lato, però, la politica dovrà assicurare ai titolari un quadro regolatorio finalmente stabile e coerente, anche attraverso il riordino dell’apparato legislativo di riferimento, reso sempre più confuso da una pioggia di interventi estemporanei (Programmazione). Dovrà anche lavorare per “intrecciare” la rete delle farmacie e quella dei medici di famiglia, senza concentrazioni (le Uccp) che determinerebbero vuoti di servizio ma incoraggiando invece l’interconnessione tra i vari punti erogativi attraverso le nuove tecnologie (Sviluppo della rete). Infine, la politica dovrà dimostrare che la stagione della decretazione d’urgenza e dei blitz legislativi è finito e le riforme si faranno d’ora in avanti con la concertazione, intesa come confronto con gli operatori che vivono sul territorio per capire e valutare le possibili soluzioni. «E’ attorno al concetto di “Concertazione”» ha concluso la presidente Racca «che vorremmo si aprisse una nuova stagione nei rapporti tra farmacia e politica, un nuovo corso al quale riorientare tutti i tavoli di trattativa in corso o da aprire». La palla è nel campo dei partiti, ora tocca a loro rispondere. (AS-FILODIRETTO)

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